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  • Intermania: da Moratti e Ceccarini a Zhang e Rizzoli con le sparate di Allegri

    Intermania: da Moratti e Ceccarini a Zhang e Rizzoli con le sparate di Allegri

    • Cristian Giudici
    Peccato. L'Inter esce sconfitta dallo Juventus Stadium, ma a testa alta, giocando alla pari con i campioni d'Italia. Che hanno fatto più tiri in porta (6-2) con Handanovic tra i migliori in campo e autore di 5 parate, ma non hanno dominato l'incontro. Come testimoniano altre statistiche: tiri totali (14-12), occasioni da gol (9-6), possesso palla (48%-52%), passaggi (437-469), calci d'angolo (6-8), palle recuperate (17-19), palle perse (34-28) e cross riusciti (8-5). 

    DIFESA A TRE - Quest'ultimo dato suona come una nota un po' stonata per una squadra abituata a produrre traversoni in quantità industriale, ma si spiega con il cambio di sistema di gioco deciso da Pioli. Passato alla difesa a tre per limitare le bocche di fuoco bianconere: Dybala si è illuminato con due lampi iniziali, Higuain è rimasto a secco e Mandzukic si è reso pericoloso con un paio di colpi di testa. Quindi la mossa ha dato i frutti sperati, pur comportando un gioco sulle fasce meno efficace del solito, com'era da mettere in preventivo. 

    PANCHINA - Azzeccata la scelta di schierare Murillo su Mandzukic. Anche se forse sarebbe stato meglio non cambiare modulo, dando compiti meno difensivi a Candreva, schierando dall'inizio Kondogbia al fianco di Gagliardini e tenendo Joao Mario come asso nella manica da giocare a partita in corso per dare la scossa. Cosa che non sono riusciti a fare né Eder, né Palacio. A proposito, con tutto il rispetto e la riconoscenza nei confronti dell'argentino, in ottica futura è più utile dare spazio a Gabigol. La seconda scelta dell'Inter sul mercato, che in cinque mesi ha fatto meno di quella che era la prima scelta: l'altro Gabriel, Jesus, autore di 3 gol e un assist in due gare da titolare in Premier League al Manchester City. Sliding doors

    ARBITRO - Detto ciò, sarebbe comunque sbagliato dare a Pioli la responsabilità della sconfitta. Così come non è vero che l'Inter abbia perso per colpa dell'arbitro. Le polemiche sono un ingrediente immancabile nei derby d'Italia, ma gli scandali sono ben altri. Basti pensare all'ultima volta che un proprietario del club nerazzurro presenziò a Torino contro la Juve: era il 1998, quando Moratti abbandonò furibondo lo stadio dopo il clamoroso rigore non concesso per il fallo di Iuliano su Ronaldo, che scatenò l'ira di Gigi Simoni e di tutta la squadra. In confronto a tutto ciò che successe in quella stagione, i due rigori chiesti ieri da Icardi sono roba da niente. 

    PIANGINA - Fa più rabbia non avere a disposizione per il prossimo turno Perisic, epulso per proteste nel finale dopo un fallo di confusione fischiato su calcio d'angolo. Un'azione simile a quella del gol-partita, con Chiellini che atterra Gagliardini prima che Cuadrado raccolga il rimbalzo fuori area e scocchi il siluro decisivo per l'1-0. Meglio non dirlo troppo forte per evitare di venire accusati di essere dei "piangina". 

    STILE ALLEGRI - Questione di stile, vero Allegri? Dopo la sconfitta dell'andata a San Siro, l'allenatore juventino definì la gara "una delle più brutte degli ultimi 30 anni". Invece, dopo la vittoria di ieri, ha parlato di "partita di altissimo livello, da semifinale di Champions League". Trovate le differenze: siamo caduti in basso, quasi al livello di chi sostiene che fu sfondamento di Ronaldo e non ostruzione di Iuliano... No comment. 

    @CriGiudici
     

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