Punto e a capo. Finalmente Moratti si è deciso a ricostruire l'Inter. Dopo due anni di 'magra' vissuti all'insegna del fair-play finanziario, il club nerazzurro ha cambiato strategia. Noi lo scriviamo dai tempi delle cessioni di Eto'o e Balotelli: cedere un pezzo pregiato all'anno serve a poco o niente, la ricetta giusta è abbassare il monte ingaggi e aumentare i ricavi, col progetto futuro di un nuovo stadio di proprietà.

Le grandi società non devono guardare in faccia a nessuno: la riconoscenza la devono avere solo i tifosi, che porteranno per sempre nel cuore gli erori del Triplete. L'idea di fondo è giusta, poi ovviamente possono sorgere dei punti interrogativi sulle singole scelte: ad esempio, perché scaricare Julio Cesar e Stankovic e non Chivu o Cambiasso? Inoltre bisogna mettere in preventivo la possibilità che i partenti (Lucio alla Juve o Maicon, tanto per fare due nomi non a caso) disputino una grande stagione lontano da Milano. Insomma, per voltare pagina serve coraggio.