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Intermania: salvate il soldato Guarin

Intermania: salvate il soldato Guarin

Dica 33. L'astinenza da rigori dell'Inter in Serie A prosegue anche a Livorno, dove l'arbitro non punisce la spinta in area di Mesbah su Palacio. Questo dato, unito al record di 17 legni colpiti in campionato tra pali e traverse, non basta a giustificare il rendimento insufficiente della squadra nerazzurra. 

TIRO AL GUARIN - Il pareggio in rimonta subito nella ripresa del posticipo di lunedì sera ha fatto finire sul banco degli imputati Guarin. Gli stessi tifosi che a gennaio si erano opposti fermamente allo scambio di mercato con la Juventus per Vucinic, adesso accusano il centrocampista colombiano di non essere degno di vestire la maglia nerazzurra, nascondendosi dietro a una tastiera. 

ILLUSTRI PRECEDENTI - Guarin ha commesso un errore gravissimo, ma a tutti capita di sbagliare, anche agli idoli dei tifosi. Basti pensare al clamoroso autogol di Materazzi a Empoli nel 2006, pochi mesi prima di diventare campione del mondo nella notte da eroe vissuta a Berlino con tanto di gol di testa prima e nella lotteria dei rigori poi, dopo la celeberrima testata di Zidane. Lo stesso Guarin aveva già combinato qualcosa del genere nella Supecoppa Europea vinta dal Barcellona contro il suo Porto nel 2011, quando con uno sciagurato retropassaggio regalò la palla del vantaggio a Messi. Dal giocatore più forte del mondo al carneade Emeghara (già mattatore dell'Inter di Stramaccioni l'anno scorso a Siena) nel giro di due anni e mezzo, ma il principale problema di Guarin è sempre lo stesso: la testa. 

LE COLPE DI MAZZARRI - Anche mister Mazzarri ha commentato nel dopo-partita: "Guarin ha sbagliato, ma non l'ha fatto apposta. Può succedere, ora va solo aiutato. La testa è tutto, fa la differenza tra il campione già fatto e quello che deve ancora diventarlo, comunque ci si può lavorare". Esatto, purtroppo in nove mesi di tempo l'allenatore non è ancora riuscito a partorire una precisa indentità di squadra e un gioco degno di questo nome. Lo stesso Mazzarri ha spiegato dopo Livorno: "Sul 2-0 dovevamo chiuderla, arrivavamo davanti all'area e sembrava giocassimo alla Play Station, ci specchiavamo". Nel calcio, come in tutti gli altri sport, si dice giustamente che le squadre sono gli specchi dei loro allenatori. Evidentemente Mazzarri non è ancora riuscito a trasmettere il proprio carattere ai suoi uomini, visto che spesso ricadono sempre negli stessi errori, frutto di mancanza di concentrazione e determinazione. 

FUTURO - Guarin, insieme a Kovacic, è uno dei pochi elementi di caratura internazionale presenti nella rosa dei nerazzurri. Nei compiti di un allenatore c'è anche quello di valorizzare il parco giocatori, obiettivo non centrato in questi due casi. Allo stesso tempo, per correttezza, bisogna però sottolineare che Mazzarri è riuscito nell'impresa di rilanciare alla grande due elementi già bollati come 'bidoni': Jonathan e Alvarez. Guarin ha appena rinnovato il contratto fino al 2017, ma ciò non esclude a priori una sua possibile partenza nel prossimo mercato estivo, quando il giovane croato Kovacic potrebbe chiedere di essere ceduto per giocare con maggiore continuità. Allora sarà il tempo delle scelte: come ricordato dal presidente Thohir, sono tutti sotto esame, anche Mazzarri. Quest'ultimo ha dichiarato: "Chi ha visto la partita di Livorno capisce che è questa un'annata così. In Italia se fai un errore lo paghi, ma a furia di giornate storte abbiamo buttato via dei punti importanti". A furia di punti persi, partite sbagliate e gestioni poco chiare, Thohir potrebbe far pagare il conto proprio a Mazzarri. 

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