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  • Irlanda, Trap:| 'Dimettermi? Neanche per idea'

    Irlanda, Trap:| 'Dimettermi? Neanche per idea'

    "Questa partita mi sarebbe piaciuto giocarla io" aveva detto alla vigilia. Forse la sua Irlanda non ne avrebbe presi sei (a uno) in un sol colpo dalla Germania. Per di più a Dublino, davanti a quasi 52mila tifosi, molti in fuga prima della fine, tra salve di fischi. Giovanni Trapattoni mangia pane e panchina da tanti anni ed ha spalle larghe a sufficienza per reggere qualsiasi botta. Ma dovrà dar fondo al tutta l'esperienza per ricostruire il morale dei giocatori in maglia verde, dopo la lezione impartitagli venerdì 12 ottobre 2012 dai panzer di Joachim Loew. A chi gli suggeriva che forse sarebbe ora di farsi da parte, un Trapattoni battagliero ha risposto tirando un pugno sul tavolo della sala stampa dell'Aviva Stadium (come ai bei tempi del Bayern Monaco e della lite con Strunz): "Non ci penso nemmeno. Sono orgoglioso di questa squadra e del mio lavoro. Non è una questione di soldi. Ho lavorato in quattro paesi ed ho vinto in tutti. Ricordatelo". Ma dovrà penare per far dimenticare. Perchè se in qualche rovescio clamoroso era (inevitabilmente) incappato nella carriera in giro per club, le nazionali del Trap un ko così devastante non l'aveva mai incassato. Un tracollo che brucia, come mostrano i titoli dei giornali in un paese patria della sportività e che sa incassare le sconfitte.
     


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