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  • Crisi Isla, è colpa di Conte?

    Crisi Isla, è colpa di Conte?

    • Gianluca Minchiotti

    Un martello. Questo era Mauricio Isla prima dell'infortunio rimediato a febbraio contro il Milan, quando ancora il cileno, classe 1988, vestiva la maglia dell'Udinese. Fino a quel momento Isla era inarrestabile, forse il miglior giocatore (nel suo ruolo) del campionato, basti pensare a quell'Inter-Udinese 0-1 del 3 dicembre 2011, gara decisa proprio da un suo gol, giunto a coronamento di una prestazione superba.

    Dopo il grave infortunio di febbraio (lesione del legamento collaterale laterale e interessamento del legamento crociato anteriore), Isla ha fatto parecchia fatica a ritrovare il campo: il recupero è stato lento e laborioso. E ancora oggi, a distanza di quasi tre mesi dal suo esordio (19 settembre, Chelsea-Juventus 2-2), si può dire che la Juve non abbia ancora visto il vero Isla.

    Un investimento importante (i campioni d'Italia hanno pagato 18,8 milioni all'Udinese per l'acquisto a titolo definitivo, cedendo al contempo la partecipazione ai friulani per 9,4 milioni), un acquisto che però non ha ancora risposto alle attese, come invece è avvenuto per Asamoah (arrivato anch'esso dall'Udinese). Di Isla finora non si ricordano grandi prestazioni, ma alcune prove sufficienti, altre anonime e un paio di prestazioni davvero negative (con il Milan e con il Nordsjaelland in trasferta, al di là dell'assist per il gol di Vucinic).

    Ben altro rendimento, anche se inferiore a quello della scorsa stagione, sta offrendo il rivale di Isla per una maglia da titolare sulla fascia destra bianconera, quello Stephan Lichtsteiner che, oltre a sfornare prestazioni quasi sempre oltre la sufficienza, è stato anche protagonista di un paio di gare maiuscole (come quella in casa con il Chelsea).

    Per quanto riguarda i motivi dello scarso rendimento di Isla, forse ci si può interrogare sul ruolo. A Udine, iniziò giocando (bene) da esterno basso e destra, per poi spostarsi (dopo l'esplosione di Basta) sulla linea mediana (centrocampo a tre, lui giocava a destra). Forse la condizione atletica non ancora ottimale, in questo momento non gli consente di interpretare al meglio il ruolo di esterno nel 3-5-2 di Antonio Conte. Coprire tutta la fascia da solo non è un compito facile, tanto che si ha l'impressione che Isla arrivi spesso al cross o al tiro (raramente) poco lucido e in debito d'ossigeno

    Ma di alternative non ce ne sono: o gioca Lichtsteiner (che nelle gerarchie di Conte in questo momento precede l'ex Udinese), o Isla trova al più presto la condizione giusta e si impone in quel ruolo. Perché di cambiare modulo per Isla non se ne parla (giustamente), tanto quando sembra difficile (visti i tanti uomini di valore a disposizione) un suo utilizzo come interno destro o sinistro.

    Quindi, caro Isla, o torni il martello che eri a Udine, oppure fra non molto si inizierà a parlare di fallinento

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