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  • Italia ai Mondiali: qualificarsi è una formalità. Come evitare i match 'inutili'

    Italia ai Mondiali: qualificarsi è una formalità. Come evitare i match 'inutili'

    • Roberto Vinciguerra per Radio Sportiva

    L’approfondimento odierno prenderà in esame le gare dell’Italia valide per le qualificazioni alle fase finali dei mondiali. Su 88 gare disputate, dal 1934 ad oggi, la nazionale italiana ha vinto ben il 70% delle partite disputate (ovvero 62) e perso solo l’8% degli incontri totali (ovvero 7). Storicamente, valutando questi numeri statistici, possiamo affermare che per l’Italia il girone di qualificazione ai campionati del Mondo è, da sempre, praticamente una formalità. Solo in un caso l’Italia non ha superato il girone preliminare (1958).  Su 14 edizioni in cui ha dovuto disputare il turno preliminare, l’Italia si è sempre collocata al primo posto nel proprio girone, tranne 3 casi (1958, 1982 e 1998) in cui si è classificata al secondo posto. Nelle ultime 5 edizioni l’Italia ha subito solo 2 sconfitte nel corso delle gare valide per accedere alla fase finale di un campionato del mondo: 1° maggio 1993 (Svizzera-Italia 1-0) e 9 ottobre 2004 (Slovenia-Italia 1-0).

    Le due peggiori sconfitte patite dagli azzurri, sulle 7 totali, risalgono al 26 maggio 1957 (Portogallo-Italia 3-0) e 3 giugno 1981 (Danimarca-Italia 3-1).Uno dei dati statistici interessanti riguarda il numero medio delle gare sostenute dagli azzurri valide per la qualificazione al mondiale. Dal 1934 al 1982 la media delle gare sostenute dall’Italia in una singola fase di qualificazione era di 4,3. Nelle successive edizioni (dal 1994 a quella attualmente in corso), la stessa media è salita fino a 9,3 gare, ovvero oltre il doppio rispetto a quelle sostenuto fino al 1982. Uno dei principali motivi risiede nel fatto che, dopo lo scioglimento di nazioni storiche come URSS, Jugoslavia e Cecoslovacchia (avvenuto nei primi anni novanta) le nazionali presenti nei gironi di qualificazione sono, quasi, raddoppiate rispetto a quelle che vi accedevano negli anni sessanta. Non solo. Con l’allargamento del numero delle squadre presenti alle fasi finali dell’Europeo (da 8 a 16 dal 1996) e del Mondiale (da 24 a 32 dal 1998) gli impegni della Nazionale Italiana (e non solo) negli ultimi 20 anni sono praticamente aumentati di circa 3 gare all’anno (in totale 12), contro le 9 di media dei vent’anni precedenti. Considerando che i campionati di Serie A, negli anni settanta/ottanta, erano a 16 squadre, l’impatto delle gare della Nazionale sull’andamento delle giornate del campionato era pressoché impalpabile e totalmente differente rispetto a quello attuale, con campionati di Serie A a 20 squadre, 12 gare in media della Nazionale a stagione, per non parlare di altri molteplici impegni derivanti dalle manifestazioni internazionali per club (ovvero Champions League ed Europa League).

    Uno dei rimedi, per potere limitare l’evidente proliferare delle gare della Nazionale, potrebbe essere, ad esempio, quello utilizzato per designare le griglie della Champions League, dove, in base al Ranking UEFA, vengono stabilite le gerarchie per gli accessi ai turni preliminari delle singole squadre di club. In buona sostanza, ad esempio, potrebbe essere utilizzato il Ranking FIFA per determinare una sorta di turno preliminare (con andata e ritorno) ad eliminazione diretta fra le ultime 26/28 squadre europee presenti nella classifica continentale. Così facendo, ad esempio, si potrebbero evitare diverse gare contro Nazionali che esprimono un potenziale di bassa qualità e che rappresentano, talvolta, delle insidie realtive più alla preparazione logistica della trasferta rispetto ad altri aspetti meramente tecnici (per non parlare, per altro, dello scarso ritorno mediatico di certe gare dal finale abbastanza scontato). Questo metodo, che dovrebbe essere applicato nelle qualificazioni per le fasi finali degli Europei e dei Mondiali, renderebbe sicuramente anche più interessante il susseguirsi delle gare valide per ogni singolo girone che, dovrebbe essere composto a questo punto, al massimo, da 4 o 5 squadre.

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