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  • VIDEO Italia, Conte: 'Ci manca un grande centravanti'. Bonucci, frecciata a Prandelli: 'Troppi test, poco campo'

    VIDEO Italia, Conte: 'Ci manca un grande centravanti'. Bonucci, frecciata a Prandelli: 'Troppi test, poco campo'

    Antonio Conte e Leonardo Bonucci sono stati i protagonisti della conferenza stampa prima dell'amichevole contro il Portogallo, in programma domani alle 20.30 allo Stade de Genève. Da quando l'ex allenatore della Juventus è diventato commissario tecnico, gli azzurri non hanno mai perso. Cinque vittorie e quattro pareggi: questo il bilancio di Conte. Nelle ultime tre uscite ufficiali la nazionale italiana, però, non mai riuscita ad andare oltre il pari. Ecco perché il ct vuole tornare da Ginevra con l'intera posta in palio.

    MENTALITA' - "Non vedo la differenza rispetto ad una gara ufficiale: i miei giocatori sanno quanto a prescindere io detesti la parola sconfitta e voglio che capiscano la differenza fra vincere e non vincere, che ci siano in palio i tre punti oppure no".

    POCHE CHIACCHIERE - "Molto diverso da tutti i precedenti: non mi do un voto, ma so di aver lavorato duro come sempre. Fare il ct significa poter vedere la squadra solo in modo saltuario. Domani sarà appena la mia decima partita, e un po’ mi fa strano, ma a questo punto ho preso coscienza sotto tutti i punti di vista di ciò che significa il mio ruolo, nel bene e nel male. Come mi sento io conta poco, ormai ho metabolizzato quello che mi si chiede: poche chiacchiere e tanto lavoro, incanalo tutte le mie energie lì, per far parlare i fatti"

    NON MOLLO L'ITALIA - "Non sono mai stato sfiorato dall’idea di lasciare. Chi mi conosce bene sa che pretendo chiarezza in tutte situazioni, dunque qualcuno può averlo pensato, ma anche se ci sono stati momenti difficili ho sempre avuto ben presente l’impegno preso con chi mi ha voluto e il popolo italiano".

    LE TRE PAROLE MAGICHE - "Sentimento, passione, entusiasmo: la squadra deve avere sempre nel suo dna lo spirito di sacrificio che ci consenta di guardare avanti con un po’ di ottimismo".

    MESSAGGIO PER BALOTELLI - È un momento di cambio generazionale: non c’è il grande centravanti che c’è sempre stato, e anzi a volte ce n’era anche più di uno. Io penso che i successi arrivano sempre per merito del gruppo: qualità e talento servono, ma si esaltano nell’organizzazione della squadra, è difficile che succeda il contrario. Detto questo, spero nella prossima stagione di poter avere belle risposte da Zaza e Immobile, vediamo come si riprenderà Rossi e che segnali mi darà chi quest’anno non è stato protagonista: le porte della Nazionale sono sempre aperte".

    CONVOCABILI - "Per fare le mie scelte mi servirà gente che abbia giocato in maniera decisiva nei club, che sia in Italia o all’estero. Spero che tutti i miei convocabili giochino il più possibile: solo giocando si migliora e si guadagnano punti per essere scelti".

    IL PORTAGALLO DI CR7 - "Ognuno ha la sua gestione del gruppo e a fine stagione si arriva molto stanchi. Comunque nessuna squadra è rappresentata solo da un singolo, anche se è un fenomeno come Ronaldo, e il Portogallo ha molti altri giocatori che renderanno questo test interessante. Cambi? Ho sei cambi e li farò tutti, per vedere più gente possibile".

     


     
    Come anticipato, anche Bonucci ha risposto alle domande dei giornalisti presenti in conferenza stampa. Da sottolineare, in particolare, il commento del difensore della Juve alla frase di Antonello Valentini, ex direttore generale della Figc, che ha dichiarato, in un'intervista alla Gazzetta dello Sport, che al Mondiale in Brasile c'erano troppi computer e poco spirito di squadra e che i giovani non si sono integrati con i più anziani.

    SU VALENTINI - "Quando siamo partiti con Prandelli per il Mondiale, i presupposti erano ben diversi da quelli che poi si sono rivelati. E’ vero quello che dice Antonello, abbiamo sprecato un po’ troppo tempo a fare test e analisi, abbiamo passato tante mattine davanti a un computer, più lì che sul campo: quando hai poco tempo devi sfruttare quel poco che hai. E’ mancata l’amalgama coi nuovi. A una squadra fa sempre bene stare il più possibile sul campo".

    POST CROAZIA - "Col Portogallo la partita è importante e poi quando scendi in campo per l’allenamento qui c’è qualcuno - rivolgendosi a Conte sorridendo - che non ti permette di abbassare la concentrazione".

    CAMBIAMENTI - "Per me è stato un anno molto intenso, abbiamo iniziato col cambio di allenatore alla Juve, un avvio tumultuoso di stagione. Poi tante partite, siamo arrivati in fondo a tutte le competizioni, abbiamo sfiorato il sogno Europa. Domani sera per me sarà la sessantesima partita della stagione. Sì, da un anno a questa parte di vite ne sono passate tante".

    PUNTO DI RIFERIMENTO - "Leader ti fa diventare il gruppo, non basta credere di essere leader. Penso di essere in un momento importante della carriera sia alla Juve sia in Nazionale, perché c’è un ricambio generazionale in atto. Quest’ anno abbiamo perso per molto tempo una pedina importante come Barzagli, però ritengo di aver raggiunto una maturità che mi permette di essere concentrato e pronto per qualsiasi situazione"

    VOTO A CONTE - "Un voto positivo, per come ha lavorato dopo la fine di un Mondiale che è stato una tragedia. Era difficile ripartire, eppure siamo ripartiti alla grande grazie al progetto di Conte, che ha colto le novità della stagione: il campionato per esempio offre esterni di attacco di altissima qualità. E’ stato un bravo sarto nel cucire questa Nazionale, come lo era stato alla Juventus".
     

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