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  • Italia indecifrabile: il Belgio deluderà

    Italia indecifrabile: il Belgio deluderà

    • Giancarlo Padovan
    Dopo appena tre giorni di campionato europeo almeno due considerazioni sono fondate. La prima: il torneo è equilibrato (solo Germania-Ucraina è finita con due gol di scarto). La seconda: l’allargamento a ventiquattro squadre, prima volta in assoluto nella storia, non ha impoverito la qualità di gioco, né allargato la forbice della competitività.

    Tutte le favorite, meno l’Inghilterra, hanno vinto. Ma tutte, compresa la Germania (anzi, la Germania più delle altre), hanno sofferto. Per me non si tratta di un livellamento verso il basso, casomai del contrario. Dove non può la qualità tecnica, supplisce l’organizzazione. E quando l’organizzazione non basta, entrano in scena l’agonismo, la forza fisica o la brillantezza atletica. 

    Finora abbiamo visto partite buone e belle. La migliore - valutazione personale - è stata Inghilterra-Russia. E la squadra di Hodgson, assieme alla Croazia, è quella che, sempre a mio giudizio, ha espresso il calcio più convincente. Certo, non è solo strano, ma anche una colpa, aver lasciato scivolare la partita sul vantaggio minimo (vale per entrambe). Tuttavia l’iniziativa è stata quasi sempre nei piedi di una squadra. La Russia non meritava certo il pareggio raccolto con Berezutski nel recupero. La Turchia, avversario della Croazia, ha rischiato invece un tracollo, a salvarla sono state i legni e qualche errore di troppo davanti alla porta. 

    Arrivati a questa edizione dell’Europeo con cinque favorite conclamate (Francia, Germania, Inghilterra, Spagna e Belgio), ne dobbiamo vedere ancora due per capire le differenze. Sono convinto che all’esordio una sorpresa negativa ci sarà e potrebbe essere il Belgio. Non solo perché gioca contro un’Italia indecifrabile per tutti, ma anche perché fatico a pensare che i belgi sappiano gestire l’inevitabile pressione che ricade sui favoriti. E certe dichiarazioni del c.t. Wilmots mi sembra che tradiscano una certa inquietudine. 

    Tralasciando un’Italia ancora tutta da scoprire, credo che le due possibili sorprese possano essere la già citata Croazia e il Portogallo di Cristiano Ronaldo. Primo, perché non mi sembrano lontane dalle nazionali più reputate. Secondo, perché hanno un carica motivazionale straordinaria. Se sapranno essere collettivo sempre, possono fare molta strada. 

    Ad oggi nessuno mi ha impressionato da questo punto di vista, soprattutto tra le grandi. La Germania, per esempio, ha mostrato la virtù del possesso palla. Tuttavia questo non le è bastato per tenere lontano l’Ucraina dalla propria area. Anzi, nel primo tempo, al gol di Mustafi, venuto direttamente da una punizione di Kroos, ha fatto riscontro una serie di occasioni concesse agli avversari. Su due è stato stupendo Neuer. Nella terza, decisivo è stato il salvataggio di Boateng. Può darsi che la difesa abbia accusato qualche scompenso per colpa dell’assenza di Hummels. Eppure mi sento di dire che l’intero impianto della Germania non ha funzionato. Gotze prima punta, con il compito di aprire la strada agli inserimenti dei trequartisti, è stato vacuo. Ozil ha fatto una sola cosa buona (il cross per il raddoppio di Schweinsteiger), per il resto prosegue nella sua involuzione inglese, Muller e Draxler sono apparsi sotto tono. Buona invece la prestazione dei due centrali di centrocampo Khedira e Kroos, due ai quali non si può proprio rinunciare. 

    Quanto alla Francia e agli stenti con la Romania, è sintomatico il disagio di Pogba. Il ragazzo vuole stupire e ignora le giocate utili ai compagni e, più in generale, alla manovra. Davanti, poi, manca Benzema. Si è visto e si è sentito. Credo non sarà un episodio. 
     
     

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