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  • Italiane: basta con l'alibi delle Coppe

    Italiane: basta con l'alibi delle Coppe

    • Massimo Airoldi

    E’ davvero arrivato il tempo di smetterla, per rispetto almeno dei tifosi e degli amanti del calcio. Non si possono più ascoltare nel fine settimana, allenatori e dirigenti di società italiane che additano l’impegno settimanale di coppa come unico responsabile di una sconfitta o di un pareggio alla domenica o di una prestazione incolore della squadra. Mettiamoci bene in testa che queste cose in Spagna, in Inghilterra, in Germania, in Portogallo, non avvengono. Nessuno si presenta ai microfoni delle televisioni a giustificare una sconfitta come frutto dell’impegno di Champions League o di Europa League o della Coppa Nazionale.

    Perché? Perché nella realtà non è così. Non è così e non deve essere così, soprattutto quando si sentono certe interviste già a settembre o ad ottobre, quando si affrontano squadre molto modeste, alcune delle quali paragonabili alla nostra serie B o alla bassa classifica di serie A.

    L’Inghilterra ha una duplice coppa nazionale, la Spagna e la Germania hanno competizioni nazionali che per onore, cultura, mentalità e sportività richiedono “squadre titolari” in campo, senza avvalersi in maniera esagerata del cosiddetto tournover.

    Se analizziamo alcune tra le squadre più importanti che hanno giocato con formazione “titolare” l’ultimo turno infrasettimanale di coppe, possiamo vedere che il Liverpool ha stravinto in campionato, il Levante ha colto un pareggio in trasferta e l’Atletico Madrid ha vinto 3 a 0 sul campo del Valladolid, mentre il Real, come il Valencia, ha vinto in casa; l’Hannover ha pareggiato in trasferta, lo Stoccarda ha vinto e anche il Borussia Dortmund, così come il Leverkusen (ma con qualche giocatore diverso rispetto alla partita di coppa), mentre solo il Mönchengladbach e il Psg sono usciti sconfitti di misura.

    Tornando in Italia, Inter e Juventus hanno perso, il Napoli ha pareggiato in casa contro la Sampdoria. A quanto pare quindi, il “problema” è solo tipicamente italiano. Trovare scuse e offrire certe dichiarazioni creano alibi che mascherano altri tipi di problemi reali: la Juventus ha comunque offerto una discreta prestazione e ha perso contro la Roma (aveva quindi un impegno difficile) e probabilmente non è ancora pronta a livello mentale a cancellare una prestazione come quella di Glasgow per rituffarsi nel campionato (non è quindi un problema di stanchezza fisica), il Napoli non ha ancora i rincalzi giusti, vivendo esclusivamente sulle giocate di Hamsik e di Cavani e l’Inter non ha ancora un’identità di gioco, uno schema tattico capace di dare equilibrio e sicurezza, caratteristiche smaterializzatesi dopo la vittoria allo Juventus Stadium dell’ormai lontano inizio novembre.

    A volte un po’ di autocritica non guasterebbe. Ci si renderebbe un po’ più simpatici anche agli avversari, si avrebbe un rapporto più diretto con i proprio tifosi e si affronterebbero in maniera differente gli stessi problemi.

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