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  • Jacobelli, Barbara-Galliani, un anno di guerra: da Tavecchio all'addio Massaro

    Jacobelli, Barbara-Galliani, un anno di guerra: da Tavecchio all'addio Massaro

    Fra quindici giorni sarà un anno. Un anno di guerra continua fra Barbara Berlusconi e Adriano Galliani, attorno al quale la Delfina sta facendo terra bruciata. Dietro i sorrisi di circostanza e all'ombra del trono di Re Silvio che pensava di avere raggiunto l'armistizio, i Duellanti combattono senza esclusione di colpi. E lo scenario che filtra dai corridoi di Casa Milan, nell'avveniristica nuova sede di via Aldo Rossi, la dice lunga sullo stato dell'arte.

    Nominata il 19 dicembre 2014 vicepresidente e amministratore delegato della società, elevata quindi al rango del braccio destro del padre, a uno a uno Barbara saluta i fedelissimi di Galliani e piazza i suoi membri nei ruoli chiave.  

    Ha rivelato Stefano Scacchi su Repubblica: "Il mese scorso è stata licenziata Daniela Gozzi, da anni responsabile dell’operatività dello stadio di San Siro: una decisione significativa, perché l’esperta dirigente, partita dalla Reggiana dove quasi 20 anni fa partecipò alla realizzazione del primo impianto di proprietà di un club in Italia, era una fedelissima di Galliani, così come Daniele Massaro, ex centravanti dell’era Capello, allontanato dal marketing. 
    A inizio anno stessa sorte era toccata a Laura Masi, direttrice marketing del club. Nei mesi scorsi altre figure centrali nel settore amministrativo, ad esempio nella gestione del personale, sono state sostituite. Continua invece l’ingresso di manager provenienti da altri mondi aziendali, come quello di Daniela Pavone, nuova responsabile marketing calcio, con precedenti esperienze in multinazionali del giocattolo e dell’intrattenimento (Mattel e Disney)". 

    Ma c'è dell'altro. Ufficialmente, ognuno si muove nei propri territori di competenza, delimitati dalla suddivisione dei ruoli. A Galliani spettano la parte tecnica, la politica sportiva, i rapporti con la Lega e la Federazione, il mercato. A Barbara tutto il resto, cominciando dalla nuova sede, dal settore commerciale e del marjeting, dai rapporti con gli sponsor il cui fiore all'occhiello è il maxi-accordo da 100 milioni di euro in 5 anni con Fly Emirates, ufficializzato questa settimana.

    Il problema è che Barbara non condivide per niente la linea di politica sportiva di Galliani, il suo patto di ferro con Lotito che ha portato alla riconferma di Beretta in Lega e, per sovrammercato, la noina del medesimo Beretta a vicepresidente vicario di Tavecchio. Già, Tavecchio. In estate, Barbara si è schierata decisamente contro l'elezione a presidente federale del Numero Uno dei Dillettanti, il quale forte dell'appoggio di Galliani, la rimbrottò con l'eleganza di un elefante in un negozio di porcellane ricordandole come non fosse lei a votare a nome del Milan. Galliani non pronunciò manco una parola di solidarietà verso la terzogenita di Berlusconi e sua pari grado nela gerarchia societaria. Galliani votò per Tavecchio. La guerra continua. Ma prima Re Silvio decide chi comanda nel Milan e meglio è per il Milan.

    Xavier Jacobelli
    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

     

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