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  • Jacobelli: Birindelli e il Pisa insegnano il fair play. Anziché elogiarli, la Figc li punisce. Abete, ma quando la finiamo?

    Jacobelli: Birindelli e il Pisa insegnano il fair play. Anziché elogiarli, la Figc li punisce. Abete, ma quando la finiamo?

    Dicono che, per combattere il razzismo e l'inciviltà negli stadi, sia necessario partire dal basso Dai più piccoli. Educarli al rispetto e al fair play, alla cultura della sconfitta, all'educazione. Alessandro Birindelli lo sta facendo. 

    Trentanove anni, ex ottimo giocatore di Empoli, Juve e Pisa, attuale responsabile del settore giovanile del club toscano, Birindelli è stato protagonista di due episodi che rendono bene l'idea di come si stia comportando con i suoi ragazzi.

    Domenica scorsa, campionato esordienti, hanno rifiutato un rigore assegnato loro da un giovanissimo arbitro, al debutto assoluto, che si era sbagliato. L'attaccante del Pisa, protagonista dell'azione nell'area di rigore avversaria, è andato dal direttore di gara e gli ha spiegato di non avere commesso fallo. Il Pisa ha vinto comunque l'incontro.

    Il campionato esordienti è intitolato al Fair Play, quello di cui si riempiono la bocca Blatter, Platini, la Fifa, l'Uefa e, a cascata la Figc, bombardandoci con spot, striscioni, appelli e bla bla bla. Bravi. Peccato che, al solito, il Sistema predichi bene e razzoli male. Birindelli e i ragazzi del Pisa lo sanno bene.

    Il 14 dicembre scorso, quando un genitore ha insultato un difensore nerazzurro che aveva sbagliato un intervento, Birindelli aveva ritirato la squadra del campo, in segno di protesta contro il gentiluomo e i suoi pari, naturalmente genitori pure loro, che continuavano a lanciare improperi e imprecazioni all'indirizzo dei ragazzi in campo mentre il bersaglio delle contumelie non sapeva darsi pace per lo sbaglio commesso.

    Birindelli si è avvicinato alla tribuna e, rivolto ai genitori incivili, ha sbottato che si dovevano vergognare e che avevano perso un’occasione importante per dare un insegnamento ai loro ragazzi.

    In un mondo normale, il gesto di Birindelli non avrebbe bisogno di essere sottolineato, dovrebbe rientrare nella norma. Invece, è talmente inusuale che suscita una vasta eco mediatica.

    Che cosa fa la Federazione Italia Giuoco Calcio, attraverso l'organo toscano di giustizia sportiva? Anziché elogiare Birndelli e i ragazzi del Pisa, li stanga. Partita persa per 3-0 a tavolino, un punto di penalizzazione e cento (100) euro di multa. Così, la prossima volta, a Pisa imparano a insegnare l'educazione e il rispetto.

    Con l'ottuso, urticante linguaggio burocratico di un'organizzazione che non cambia mai, spiegano: queste sono le regole e le regole devono essere applicate. Affermazione che più falsa e ipocrita non potrebbe essere, in un Sistema dove vige la legge della Fattoria degli Animali: tutti sono uguali, ma qualcuno è più uguale degli altri.

    Anzichè cambiarle le regole, si punisce chi dimostra che un altro calcio è possibile. Complimenti vivissimi. Il silenzio dei vertici Figc è assordante. In fondo, che cosa volete che sia, si parla di un campionato esordienti, mica del mondiale, no? 

    Birindelli non demorde. "Invocano tutti regole, disciplina, correttezza e poi, quando qualcuno cerca di applicarla questa correttezza viene punito. Ma, ogni volta che accadrà qualcosa, noi andremo avanti con la nostra linea, indipendentemente dalle punizioni del giudice sportivo, perché consideriamo l’educazione fondamentale».

    Noi stiamo con Birindelli, con il Pisa e con tutti quelli che si comportano come loro.

    Xavier Jacobelli

    Direttore Editoriale www.calciomercato.com 

     

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