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  • Jacobelli: Conte ha ragione, troppi scansafatiche e troppi club egoisti

    Jacobelli: Conte ha ragione, troppi scansafatiche e troppi club egoisti

    La requisitoria di Antonio Conte dopo la quinta vittoria della Nazionale nelle prime sei gare della sua gestione, cui si aggiunge il pareggio con la Croazia è apodittica, anche se non c'è bisogno di ricorrere alla logica aristotelica per capire l'aria che tira.
    Il ct ha puntato il dito contro i troppi giocatori scansafatiche, gli egoismi dei club, la Nazionale vista con fastidio, l'impossibilità di lavorare con gli azzurri nei prossimi quattro mesi, il tempo che non c'è per rincorrere o aspettare Balotelli.
    Tutto vero, tutto giusto. Lo diceva anche Prandelli, vicecampione d'Europa nel 2012, quando pensava che quel risultato assolutamente insperato, spalancasse le porte ad un altro modo di intendere il rapporto fra i club e la Nazionale, allargando gli spazi della massima rappresentativa. Come sia andata a finire, lo sappiamo bene e il fallimento brasiliano fra i suoi molti padri ha anche l'egoismo delle società e di un sistema che corre a rotta di collo verso il medioevo del calcio. Ecco perchè, aspettando domani dal consiglio federale il varo delle rose ridotte a 25 giocatori, l'inserimento in rosa di 4 giocatori cresciuti nel vivaio e altri 4 di formazione italiana, sarà interessante capire come reagiranno Tavecchio e Lotito alla filippica di Conte. Perchè tocca al presidente della Figc far capire alla Lega di A che la musica deve cambiare.
    Curioso. La Lega di A è presieduta da Beretta, che è anche il vicepresidente vicario di Tavecchio. Beretta è l'espressione dell'asse formato da Galliani e Lotito che, assieme a Carraro, sono stati i grandi elettori di Tavecchio. Lotito, consigliere federale delegato alle riforme, si oppone al campionato riserve ed è favorevole alle multiproprietà. Coraggio Conte. E occhio al fuoco amico.

    Xavier Jacobelli
    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

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