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  • Jacobelli: se gli arbitri ammoniscono Florenzi per la nonna e non fermano le partite per razzismo

    Jacobelli: se gli arbitri ammoniscono Florenzi per la nonna e non fermano le partite per razzismo

    La corsa di Florenzi per abbracciare la nonna in tribuna, dopo avere segnato al Cagliari, è una delle scene più tenere che il campionato potesse riservarci nella sua terza giornata. E Dio solo sa quanto il nostro calcio abbia bisogno di tenerezza, di slanci e di sentimenti come quelli che l'azzurro non ha avuto timore di manifestare.

    Anche perchè, lo stadio teatro del gesto di Florenzi è lo stesso che, non più tardi di quattro giorni prima, aveva mandato in diretta planetaria le immagini degli incidenti scoppiati durante Roma-Cska. Fra l'altro, rimaniamo tuttora in attesa di sapere chi, come e quando abbia consentito di introdurre nell'Olimpico i bengala, i fumogeni e il resto dell'armamentario squadernato dai gentiluomini in azione sugli spalti: vero, ministro Alfano?

    A Roma, applicando il regolamento l'arbitro Peruzzo ha immediatamente ammonito Florenzi al suo ritorno in campo. Nicchi e Messina saranno contenti: nell'ultimo campionato, era toccata la stessa sorte a Pinilla che si era lanciato in mezzo ai tifosi del Cagliari dopo avere segnato il primo gol dei rossoblù al loro ritorno al Sant'Elia. 

    Bene: le regole devono essere sempre rispettate. Sempre. Per questo, adesso ci aspettiamo che questi arbitri così zelanti, al primo caso di razzismo sospendano una partita, cosa che non è mai avvenuta. 

    Intanto, qua la mano, Florenzi. Lei è stato un grande. E ci saluti sua nonna. Le nonne sono il cuore del mondo.

    Xavier Jacobelli
    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

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