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Jacobelli: l'Italia onora Borgonovo cui la Fifa  nega il minuto di silenzio

Jacobelli: l'Italia onora Borgonovo cui la Fifa nega il minuto di silenzio

Ha ragione Prandelli. Contro la Spagna, la prestazione degli azzurri è stata commovente. Ma anche straordinaria, esaltata da un primo tempo pazzesco che ha visto i campioni del mondo e d'Europa letteralmente soggiogati dalla migliore Italia mai vista nei tre anni di Cesare.

Pari è stato il conto finale dei pali (Giaccherini, Xavi), ma favorevole ai vicecampioni d'Europa il conto delle palle-gol costruite in 120 minuti. Tant'è vero che, se Bonucci non avesse commesso l'errore fatale e l'Italia fosse entrata nella finale della Confederations Cup, se lo sarebbe meritato.

La verità si autoproclama: proprio contro i più forti del pianeta da cinque anni a questa parte, proprio contro la squadra che ha portato a 26 le sue partite senza sconfitta, l'Italia stavolta senza Balotelli ha dimostrato che l'anno prossimo potrà battersi per il mondiale. 

Il gioco, la condizione atletica, la difesa a tre, la personalità: la prova di Fortaleza è il trampolino di lancio per tornare in Brasile nel 2014 e spodestare gli spagnoli che hanno peccato di presunzione e sicumera, convinti di ripetere la finale europea di Kiev con annessa goleada.

Invece, l'Italia umile, ma compatta che in Candreva ha trovato un punto di riferimento destinato a diventare imprescindibile, ha fatto vedere i sorci verdi a Xavi e sodali, tramortiti dalla carica degli avversari, leziosi quanto inconcludenti, addirittura noiosi.

Prandelli ha dedicato questa partita maiuscola a Stefano Borgonovo. Un gesto significativo e doveroso. Indecente, invece, è stato il rifiuto della Fifa ad osservare un minuto di silenzio per un autentico Eroe della vita e del coraggio, in memoria del quale gli azzurri hanno giocato con il lutto al braccio. 

Ancora una volta, l'organizzazione di Blatter si è fatta riconoscere dal mondo per un'insensibilità che fa venire il voltastomaco.

Caro Stefano, conoscendoti, sorriderai per ciò che è successo. Nella sofferenza e nel dolore, Tu sei stato un autentico gigante: ci hai dimostrato che cosa significhi essere un uomo. Altri invece, hanno fifa e non conoscono vergogna. Nemmeno davanti a Te.

Xavier Jacobelli

Direttore Editoriale www.calciomercato.com

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