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  • Jacobelli: Thohir, altro che un’ora di allenamento a Pasqua. Inter da rifare

    Jacobelli: Thohir, altro che un’ora di allenamento a Pasqua. Inter da rifare

    E’ Pasqua, siamo tutti più buoni. Quasi tutti. Perché in circolazione sin dalla vigilia ci sono anche umanoidi capaci di nefandezze come quelle di cui è stato teatro l’Olimpico. Quei rivoltanti striscioni contro la mamma di Ciro Esposito confermano che il punto di non ritorno è stato varcato, che chi non conosce cosa sia il rispetto e offende una donna coraggiosa capace di perdonare gli assassini del figlio, non può e non deve avere più diritto di cittadinanza dentro uno stadio. Punto e basta. E, se a tutto questo, aggiungete i nuovi, ributtanti cori anti-napoletani capite perché la linea molle decisa dalla Federcalcio in materia di repressione del razzismo non porti da nessuna parte. Se Tavecchio non la capisce, bisogna fargliela capire. Onore alla signora Antonella Leardi, che, all’indecenza dell’Olimpico, ha reagito con la civiltà che nasce dalla sua fede:  “Non tutti hanno la stessa testa e principi. Pregherò per loro, affinché Dio possa cambiare i loro cuori. Continuerò la mia lotta al di là di quello che possono dire». Domanda a Tavecchio, ad Alfano e al neoprefetto di Roma, Gabrielli: se per quattro mesi i tifosi dell’Atalanta sono stati tartassati con divieti e bandi medievali, quali sanzioni intende infliggere la giustizia sportiva e questo Stato, debole con i forti e forte con i deboli?
    Sul campo, intanto, la Juve macina il quarto successo consecutivo in campionato senza subire gol, affondando il brillante Empoli di Sarri grazie al gol n.25 di Tevez in stagione (l’argentino è capocannoniere con 17 reti), anche se il calcio a due in area non c’era. Poi Pereyra ha chiuso il conto. Ancora una volta, Allegri ha dimostrato perché la sua sia la squadra che domina il torneo, disponendo di un organico vaccinato a ogni emergenza. Senza Pirlo, Marchisio, Pogba, Romulo, Asamoah, Caceres e con Chiellini tenuto a riposo, il tecnico ha rivoluzionato il centrocampo ricevendo risposte importanti dalle seconde linee. E’ una Juve schiacciasassi che ora può pensare alla Fiorentina e alla Coppa Italia.
    Intanto, battendo il Napoli, rotolato al sesto posto e ormai consapevole che può dare un senso alla stagione solo vincendo l’Europa League e/o la Coppa Italia, la Roma ha difeso il secondo posto dall’assalto di una Lazio scatenata. Pioli a Cagliari ha firmato la settima vittoria consecutiva (miglior striscia dell’anno), consegnandosi alla storia del campionato e del club biancoceleste: soltanto Eriksson (9), Maestrelli (8) e Delio Rossi (8), hanno fatto meglio di lui. Sinora. Peraltro, al Sant’Elia, il punteggio finale è stato sin troppo generoso per gli uomini di Zeman, sovrastati dalla squadra più in forma del campionato. L’altra è sicuramente la Fiorentina: ha schiantato la Samp sia in termini di risultato sia di gioco.
    Ancora una volta, in copertina c’è l’imprendibile Salah, autore del raddoppio dopo che Diamanti aveva aperto la strada. I viola hanno ottenuto 12 risultati utili nelle ultime 13 partite disputate fra campionato, Coppa Italia ed Europa League, sono balzati al quarto posto, contano 1 punto di vantaggio sul Napoli e 2 sulla Samp, si preparano a ricevere martedì la Juve nella semifinale di ritorno di Coppa Italia. Se la Fiorentina continua a salire, l’Inter continua a sprofondare. Il pareggio interno contro l’orgogliosissimo Parma di Donadoni (il superlativo s’impone sia per i giocatori sia per il tecnico bergamasco: stanno dando lezioni di dignità a tutti), ha scatenato l’inferno. L’allenamento fissato per stamane alle 8.30 ad Appiano deve essere solo l’inizio della rivoluzione annunciata da Mancini, furibondo per quel decimo posto che gronda mediocrità da tutti i pori. Anche se un'ora scarsa di seduta, tanto è durata stamane, non serve a nulla ed è auspicabile ce ne siano molte altre e molto più lunghe
    Decisamente, la colpa non era tutta di Mazzarri, ma adesso la società non ha alternative: deve cacciare i giocatori che, in altri tempi, non sarebbero stati degni di indossare la tuta, non la maglia dell’Inter. Il direttore dell’area tecnica, Piero Ausilio, ha affermato: stiamo valutando chi sia all’altezza di questa squadra. L’importante è farlo in fretta o i fischi di San Siro diventeranno un uragano, senza dimenticare che, entro fine maggio Thohir dovrà immettere almeno 40 milioni di euro nelle casse sociali per garantire l’ordinaria amministrazione mentre tutto è fermo sul fronte dl bond da 250 milioni necessario per rifinanziare il club. A proposito: mentre cinesi e thailandesi si contendono il Milan e Berlusconi gode perché dall’asta asiatica avrà solo di che guadagnare, Inzaghi ha rialzato la testa. I rossoneri sono passati a Palermo cogliendo il  primo successo esterno dopo quattro mesi e mezzo. Li ha trascinati Menez, in autentico stato di grazia (16 gol: mai il francese aveva segnato tanto in carriera). Dove si dimostra che se Berlusconi e Galliani avessero sempre lasciato lavorare in pace il tecnico anziché metterlo sulla graticola un giorno sì e l’altro pure, il Milan oggi starebbe molto meglio, senza dimenticare i 15 infortunati d’inizio anno. Anche per questo, prima Berlusconi vende il club e meglio è. Per tornare Milan, il Milan ha bisogno di idee chiare e massicci investimenti. L’attuale dirigenza dimostra di non avere né le une né gli altri.


    Xavier Jacobelli
     

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