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  • Jacobelli: Manenti, il Parma e i suoi tifosi meritano rispetto. Basta parole

    Jacobelli: Manenti, il Parma e i suoi tifosi meritano rispetto. Basta parole

    La rappresentazione che sta andando in scena da mesi a Parma, sulla pelle del Parma, dei suoi tifosi e del Parma, sarebbe degna di una pièce del teatro dell'assurdo e in prima fila ad applaudire ci sarebbe sicuramente anche Eugene Ionesco.
    L'ultima che ci è toccato sentire dal signor Manenti, nell'intervista rilasciata a sportal.it è questa: "Non mi aspettavo un'accoglienza così ostile".
    Maddai? Che cosa si aspettava, di essere accolto al suono della Marcia Trionfale dell'Aida, che Verdi abbia pietà di lui, il terzo proprietario in meno di tre mesi di un club con 101 anni di storia, vilipesa da un balletto di nomi, padroni e presidenti, debiti per 197 milioni di euro lordi, bonifici annunciati e mai arrivati, stipendi non pagati, furgoni e apparecchiature mediche pignorate, partite rinviate per l'impossibilità di pagare gli steward, eccetera eccetera?
    Ma dove vive, signor Manenti, già mancato proprietario della Pro Vercelli e del Brescia?
    Ma che cosa crede, signor Manenti? Che 101 anni di storia, di passione, di gioiei e di dolori, di trionfi e e di sconfitte possano essere buttati nel cestino?
    "Nella notte abbiamo completato la due diligence lega e fiscale, adesso ci muoveremo di conseguenza". Nella notte? Ma da quando in qua prima si compra un club e poi se ne verificano i conti? Di solito non si fa il contrario?
    "So che hanno fatto una manifestazione domenica, non so cosa abbiano detto, ma bisognerebbe prendersela con la vecchia gestione, non con quella nuova che non si conosce ancora e non si sa come lavora. Per me, comunque, non è un problema, sono abituato a lavorare, anche in condizioni ostili. Spero solo che il cartello "Chiuso per rapina" non fosse indirizzato a me".
    E ridagli, signor Manenti: ma, secondo lei, dopo tutto quello che hanno passato e stanno passando in questi mesi, in questi giorni, in queste ore, pemsava che i tifosi del Parma si ritrovassero davanti al Tardini, sotto la pioggia, per festeggiare il periodo più infame nella storia della loro squadra o lo stesso periodo infame vissuto al tempo della crisi Parmalat?

    Ma, signor Manenti,  l'ha sentito, poco fa, Lucarelli a Sky annunciare che, da domani, la tintoria incaricata di lavare gli indumenti da gioco della squadra non li laverà più e quindi i giocatori provvederanno alla bisogna? 
    Ma non era stato lei, signor Manenti, ad annunciare che il 16 febbraio sarebbero arrivati i bonifici?
    Ma le hanno detto, signor Manenti che all'asta finiranno anche le panchine e i mobili dello spogliatoio 
    del Tardini dove Roberto Donadoni aspetta il fischio di inizio delle partite?
    Scrive gazzetta.it: il sito delle vendite giudiziarie di Parma da questa mattina pubblica le foto delle tre panche, che saranno in vendita il 5 marzo al prezzo base di 2 mila euro. 
    Nel sito delle vendite giudiziarie, all'interno del lotto numero 7, c'è infatti la foto delle tre panche "modulo spogliatoio in alluminio con cassetti portaoggetti" utilizzate solitamente da Donadoni e dal suo staff. Il prezzo base di vendita 2.000 euro con l'asta già fissata per il prossimo 5 marzo. In quella occasione saranno messe in vendita anche gli altri beni pignorati al club, dai mezzi in uso ai magazzinieri alle attrezzature medicali che da qualche giorno non sono più a disposizione dello staff sanitario della squadra al centro sportivo di Collecchio".
    Ma quando la finiamo, signor Manenti? Basta con le parole. Basta.

    Xavier Jacobelli
    Direttore Editoriale www.calciomercato.com




     

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