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  • Jacobelli: per non dimenticare, tutti quelli che stanno con Lotito
Jacobelli: per non dimenticare, tutti quelli che stanno con Lotito

Jacobelli: per non dimenticare, tutti quelli che stanno con Lotito

Non è vero che tutti stanno con il Carpi, il Frosinone, il Latina e le altre società medio-piccole che secondo il pensiero di Lotito,in serie A non dovrebbero azzardarsi a mettere piede. Nell'assemblea di Lega di venerdì 13 febbraio 2015, per esempio, c'è stato un fragoroso silenzio in favore del consigliere federale addetto alle riforme del calcio italiano. Spezzato da chi si è schierato al suo fianco. Per non dimenticare, cogliamo fior da fiore. 

"E' stata una telefonata registrata in maniera abusiva, di conseguenza per me è come se non esistesse". 
Luca Campedelli, presidente del Chievo che, essendo il club di un quartiere di Verona, secondo i criteri di Lotito, la serie A non dovrebbe vederla manco con il binocolo.

"Non entro nel merito di quello che è stato detto, la cosa che mi colpisce di più è la perdita di valori: una telefonata privata che viene registrata e pubblicata. Ecco, il fatto più grave è che in questo Paese si sono persi i valori".
Maurizio Zamparini, presidente del Palermo. Speriamo che Iodice tiri fuori altre telefonate.

"Non voglio commentare. Dico solo che sono e resto amico di Lotito". 
Adriano Galliani, vicepresidente vicario e amministratore delegato del Milan. Per forza: insieme con Lotito, Galliani è stato fra i principali artefici dell'elezione e della rielezione di Lega di Maurizio Beretta ("Beretta conta zero": Lotito dixit) nonchè, insieme con Lotito, Macalli e Carraro dell'elezione di Tavecchio alla presidenza della Figc.

"La registrazione della telefonata? Uno scandalo".
Giampaolo Pozzo, patron dell'Udinese. LO scandalo è la registrazione della telefonata, non ciò che ha detto Lotito.

"Bisogna mettere mano ai criteri di ammissione dei club alla serie A e anche a quelli per i requisiti dei proprietari delle società lavorando su impiantistica sportiva, bacino d'utenza e criteri economici".
Marco Fassone, direttore generale dell'Inter, già manager alla Juve e al Napoli. Tradotto in italiano: Carpi, Frosinone e Latina, fatevene una ragione. Poi uno dice che questo sistema non è da spazzare via. E una volta spazzato via, bisogna spazzarlo via un'altra volta, per essere sicuri che non rimangano detriti.

Xavier Jacobelli
Direttore Editoriale www.calciomercato.com






 

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