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  • Jacobelli: Allegri, al Milan chi ha fatto fuori Pirlo? Lei, Galliani o tutti e due?

    Jacobelli: Allegri, al Milan chi ha fatto fuori Pirlo? Lei, Galliani o tutti e due?

    Dopo la pessima sconfitta in Champions League, la Juve ha battuto il PalermoLlorente ha rotto il digiuno del gol, Massimiliano Allegri ha ricacciato la Roma a -3. Tutto è bene quello che finisce bene. Forse. Perchè in attesa che Pirlo riguadagni la condizione dopo i 40 giorni di stop per infortunio, l'allenatore dei campioni d'Italia ha pronunciato parole interessanti, a proposito della fine dell'esperienza rossonera del fuoriclasse bresciano, congedato dal Milan tre anni fa. "Quand'ero a Milanello passavo per un tagliatore di teste, come se a me fossero piaciuti i giocatori scarsi".

    Ma allora, chi ha fatto fuori Pirlo dal Milan? Allegri, Galliani o tutti e due?

    Così, è interessante sfogliare l'autobiografia di Pirlo ("Penso quindi gioco", Editore Mondadori), scritta con Alessandro Alciato. 
    Pirlo racconta:  "L'addio al Milan? Ci siamo lasciati senza rimorso. In mezz’ora, arrotondando per eccesso, ero fuori da lì. Quando si ama serve tempo, quando il sentimento muore può aiutare una scusa. Galliani mi disse: “Andrea, il nostro allenatore Allegri pensa che se resti non potrai più giocare davanti alla difesa. Per te avrebbe pensato a un altro ruolo: sempre a centrocampo, ma sulla parte sinistra”. Piccolo particolare: davanti alla difesa pensavo di poter dare ancora il meglio di me. Un pesce quando il mare è profondo respira, se lo spostano sotto il pelo dell’acqua si arrangia, ma non è la stessa cosa. “Anche con te in panchina o in tribuna abbiamo vinto lo scudetto. E poi, Andrea, da quest’anno la politica della società è cambiata. A chi ha più di trent’anni, proponiamo il rinnovo di contratto solo per dodici mesi”.
    Altro piccolo particolare: non mi è mai capitato di sentirmi vecchio, neppure in quel preciso momento. Solo a tratti ho avuto la sensazione che qualcuno volesse farmi passare per bollito, più che altro erano le premesse a lasciarmi perplesso. “Grazie, ma davvero non posso accettare. E poi la Juventus mi ha proposto un accordo triennale”. Ho declinato. Senza mai parlare di soldi, quel pomeriggio della primavera del 2011. Mai. Discorsi economici con Galliani, in quei trenta minuti, non ne sono stati affrontati. Volevo essere considerato importante, al centro del progetto, non un giocatore in lista per la rottamazione...". 
    Chiunque sia stato a rottamare Pirlo dal Milan, ha commesso un errore clamoroso. Anche per questo, Il Numero 21 non è necessario alla Juve di Allegri. E' indispensabile.

    Xavier Jacobelli
    Direttore Editoriale www.calciomercato.com


     

     

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