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  • Jovetic all'Altafini: l'Inter ci pensa

    Jovetic all'Altafini: l'Inter ci pensa

    L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport parla di Stevan Jovetic e spiega come l'attaccante montenegrino abbia sei partite per convincere la società nerazzurra a puntare ancora su di lui: 

    UN ALTRO JOVETIC - "A Frosinone è tornato titolare permettendo ai cronisti di segnare cose buone sparse qua e là. Poco se rapportato al suo talento, molto se inserito alla situazione contingente. Ecco perché le ultime 6 uscite di campionato serviranno a lui e all’Inter. Sulla sua testa – e sul bilancio dell’Inter – pende un riscatto obbligatorio da 14,5 milioni, un assegno da staccare al Manchester City nell’estate del 2017 (dopo l’acconto da 2,5 milioni per il prestito biennale). Per quello fatto finora, non sarebbero tutti soldi giustificati. L’intento di mostrare il suo valore nuovamente è un buon carburante per affrontare il finale di campionato. I problemi fisici sono superati, ma è anche chiaro che nell’impianto attuale di Roberto Mancini lui non abbia il posto garantito. Ma può tornare utile anche entrando a gara in corso. Stevan non ha ancora l’età per vestire i panni di un Josè Altafini che a fine carriera giocava (e segnava) in 20’, ma può entrare nell’ottica che sostenere la squadra anche a gara in corso può rappresentare una svolta personale e di gruppo". 

    MEGLIO DA SUBENTRANTE - "Quest’anno è stato titolare per 13 volte (996 minuti giocati) e per 7 è subentrato (130). Quando il Mancio lo ha chiamato in causa, ha dato risposte fresche e brillanti. Ha tirato più volte, ha creato più occasioni e ha dribblato meglio. Certo, la sintonia con Mauro Icardi può (e deve) migliorare. Però almeno da qualche parte si può iniziare. Sembra proprio che quando entra in campo abbia uno stimolo in più, sia più responsabilizzato. I numeri accorciano i tempi di ogni sua giocata. In tutto e nello specchio calcia con più regolarità: una volta ogni 14 minuti e una ogni 43 invece che una ogni 26 e 76 quando Mancini decide di farlo giocare dal principio. Tutto questo non significa che Jovetic debba partire sempre dalla panchina, ma che quando succede il primo a non doversi abbattere è lui. Lo dimostrano i numeri che a loro volta spiegano quanto la sua testa possa applicarsi anche in queste situazioni. Esiste anche questo Stevan, il dodicesimo uomo nerazzurro". 

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