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  • Jovetic: 'Voglio restare all'Inter'

    Jovetic: 'Voglio restare all'Inter'

    L'attaccante montenegrino dell'Inter, Stevan Jovetic ha dichiarato in un'intervista al Corriere dello Sport: "Come voto da 1 a 10 mi direi 5. Sono sempre severo con me stesso, non voglio abili e non do colpe agli altri. Quest'anno dovevamo fare molto di più e io speravo di segnare molti più gol. Molto hanno influito gli infortuni, che mi hanno condizionato e non mi hanno permesso di rendere oltre il 70% delle mie possibilità. Quando ho giocato sempre, sono andato bene e ho fatto anche la differenza. Poi ho iniziato a giocare a intermittenza e in queste condizioni non è facile essere decisivi in ogni incontro. Fino a dicembre per me le cose non erano andate male, dopo invece... Da gennaio ad aprile è stato il periodo più duro sia per me sia per la squadra. A febbraio ho avuto un po’ di problemi fisici, proprio quando stavamo perdendo terreno in classifica. In precedenza non avevo giocato per scelta tecnica". 

    CON ICARDI - "Mi piace stare vicino alla porta, ma non sono un centravanti. Credo di rendere al massimo dietro un'altra punta o comunque con un altro giocatore accanto. Con Icardi abbiamo disputato ottime partite insieme e altre meno buone. Secondo me lui è un attaccante davvero forte e siamo compatibili, ma potevamo fare molto meglio. Non ci ha favorito l'aver giocato poco in coppia. Dal primo minuto avremmo disputato 10-12 incontri e il feeling lo trovi in partita, non solo durante gli allenamenti". 

    FUTURO - "Sono arrivato qua per restare almeno un paio di anni. A fine stagione parlerò con la società, ma io non voglio andarmene perché posso dare molto a questa squadra e perché non ho fatto vedere quanto valgo davvero. Per come si erano messe le cose all'inizio, potevamo e dovevamo arrivare terzi. A gennaio però non abbiamo vinto tante gare, soprattutto in casa. Un calo purtroppo c'è stato e lo abbiamo pagato alla fine. Dovevamo giocarci almeno la qualificazione per la Champions e mi dispiace che non ci siamo riusciti. Speriamo solo di non ripetere un simile errore la prossima stagione. In Italia, se non dai il massimo in ogni match, è impossibile arrivare tra le prime tre. La Juventus ha esperienza, elementi che giocano insieme da tanti anni e più qualità, dobbiamo ridurre questo gap". 

    CON MANCINI - "Io faccio quello che dice lui perché è il mio allenatore. E' un rapporto normale, come quello che ha con tutti gli altri. Cosa è successo dopo Inter-Lazio? Niente di particolare. Sono state scritte mille cose, ma la verità è che eravamo tutti nervosi perché avevamo avuto l'occasione per scappare in classifica e non l'avevamo sfruttata. C'era rabbia nello spogliatoio, ma non ci sono state offese o altro. Mancini ha urlato anche domenica a fine primo tempo? Quanto si perde, ci sta di arrabbiarsi. A Roma siamo entrati in campo nella maniera sbagliata, con un approccio non giusto, ma non so spiegare il perché. Abbiamo subito gol all'inizio e siamo andati in affanno. Di certo non abbiamo fatto una partita da Inter". 

    CITY MERCATO - "Yaya Touré e Zabaleta sono tra i più forti al mondo e sarebbero utili a qualunque squadra, anche all'Inter. Gli consiglio di venire qui. Zabaleta quest'anno ha avuto tanti problemi muscolari, ma quando io ero al City è stato sempre bene e giocava alla grande. E' uno affidabile che sulla fascia non tradisce mai. Yaya Touré ha 33 anni, ma può ancora fare la differenza in Serie A. E' un mix di forza fisica, tecnica e personalità, un centrocampista che perde pochi palloni perché li nasconde agli avversari. Quando sono arrivato al City notavo che nessuno si avvicinava troppo a lui nelle partitelle di fine allenamento. Chiedevo il perché e i compagni ridevano senza rispondermi. Così, alla prima occasione, provai a rubargli il pallone e lui spostò con una bella spallata. Da allora sono sempre stato attento quando mi passava vicino". 

    MONTENEGRO - "In finale di Champions League tifo Atletico Madrid per il mio amico Savic. Lo sono andato anche a trovare a Madrid un paio di volte, poi ci rivedremo in nazionale. Chi consiglierei tra i miei connazionali? Nikola Vukcevic, un centrocampista del Braga con un ottimo fisico e una tecnica notevole". 
     


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