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Juve, Allegri è ancora sotto esame

Juve, Allegri è ancora sotto esame

Praticamente, è come se le ultime due vittorie in campionato non ci fossero mai state. Perché la sosta cancella tutto, nel bene e nel male. Ed ora Max Allegri si trova e si ritrova più sotto esame che mai. Mentre dalla società arrivano segnali chiari (“Terzo posto obiettivo minimo”, Marotta dixit), mentre dalla famiglia Agnelli ne arrivano altri ancor più determinati (“Credere nello Scudetto, sempre”, John Elkann docet), Allegri è quindi costretto a fare in modo che la politica dei piccoli passi si trasformi in uno scatto continuo per uscire fuori dalla crisi. Passi falsi non ne sono più ammessi e per quanto nessuno lo dica, non è solo il futuro dell'attuale tecnico ad essere messo in discussione. Dal presente passa anche il presente di Allegri, tra Milan e Manchester City in prima battuta, da eventuali ultime spiagge nel caso in cui la partita di Siviglia dovesse diventare decisiva nonostante la partenza sprint in Champions.

SOTTO ESAME - Anche perché ad Allegri non viene rimproverato in questo momento soltanto lo scarso rendimento in termini di risultati: sotto accusa c'è il non-gioco manifestato dalla Juve in questo avvio di stagione, la mancanza di identità tattica, la gestione dei giocatori a propria disposizione, la differenza di vedute in sede di mercato, la preparazione che ha visto un infortunio muscolare dopo l'altro falcidiare la rosa juventina. La sosta per le nazionali non ha aiutato: Mandzukic, Caceres, Buffon e Lichtsteiner rischiano di saltare il Milan. Un vasto repertorio che non ammette troppe repliche messe tutte insieme, per una sola argomentazione buona per tenere tutte le voci (Conte o non Conte) a bada: quella dei risultati, con continuità.

SETTIMANA DI FUOCO – Nel frattempo la sosta non è potuta servire alla Juve per leccarsi le ferite, semmai per riflettere, soprattutto a livello individuale. Con soli sei-sette elementi a propria disposizione, questi ultimi dieci giorni hanno portato il tecnico a trarre un bilancio di questa prima parte di stagione e la prossima settimana servirà per capire se questa situazione abbia portato chiarezza o ulteriore confusione. Una settimana di fuoco insomma, che può portare ad un periodo ancor più incandescente. Perché se a dicembre la Juve non dovesse essere qualificata agli ottavi di Champions e la classifica dovesse vederla ancora relegata lontana dai primi tre posti, ecco che i colpi di mercato a gennaio potrebbero anche essere preceduti da un clamoroso cambio di rotta in panchina. Che darebbe ragione a chi pensa che Allegri sia stato il miglior allenatore per chiudere il ciclo precedente, non quello adatto per aprirne uno nuovo e subito vincente. Per ora solo un cattivo pensiero, e niente più. Ma pur sempre un pensiero che circola nella mente di Agnelli e Marotta, fino a quando almeno i risultati non sapranno scacciarlo via.

E voi che ne pensate? La società dovrebbe davvero pensare ad un cambio di guida o si tratta solo di avere pazienza? Discutiamone insieme nei commenti all'articolo.


Nicola Balice
@NicolaBalice


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