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  • Chiellini: 'Mai all'Inter dopo Calciopoli'

    Chiellini: 'Mai all'Inter dopo Calciopoli'

    Giorgio Chiellini è carico per Juve-Inter. Il difensore bianconero ha dichiarato in un'intervista a La Stampa: "Forse i primi anni dopo Calciopoli era più sentita, ma per chi li ha vissuti questa non può essere una gara come le altre. E anche se ora, di superstiti, siamo rimasti io e Gigi Buffon, resta una sfida diversa: per me e per tutti gli juventini. Sfida scudetto? L'Inter si sta riaffacciando e non può nascondersi: ha una rosa che deve ambire al titolo. Lo sta dimostrando negli ultimi mesi, con Pioli. Se a fine mese avremo due gare di vantaggio non sarà poco. Andrei mai all'Inter? È una cosa di cui non si può neppure parlare". 

    SFIDE - "Milito era eccezionale. Forse Ibra determina più gli equilibri, ma come movimenti in area Milito era il numero uno: sterzate con entrambi i piedi, facevi fatica a prevedere dove potesse andare. Icardi? Attaccante di grandissimo spessore, ha il gol nel sangue: li ha sempre fatti e sempre li farà, a noi anche un po' troppi. In area ha poco da migliorare, ma in altre cose l’ha fatto: con il Chievo l'ho visto rincorrere per 30 metri e recuperare la palla da cui è nato il gol: segnali importanti". 

    HIGUAIN - "Mi ha sorpreso, come uomo dico: gli attaccanti te li aspetti sempre un po' egoisti, invece ho trovato una persona generosa. E come giocatore è ancora più forte di come l'immaginavo: un animale da partita, con qualità mostruose. Se uno avesse la 'Higuain cam' vedrebbe che nel 90% delle situazioni offensive è solo in area, e non perché i difensori si addormentino. Prima che arrivi la palla, fa due o tre movimenti e contro movimenti: fateci caso. Sovrappeso? Macché. Gonzalo è esplosivo, nelle gambe ha una forza pazzesca: se vede un'occasione, sui 10-15 metri non gli stai dietro. Impressionante. Brontolone? Qui ha un atteggiamento perfetto. Ha trovato un ambiente in cui si è sentito subito apprezzato e dove ha anche meno responsabilità: c’è una squadra abituata a stare a certi livelli e nei momenti difficili ci dividiamo i compiti". 

    MANDZUKIC - "Un trascinatore, che può fare il centrocampista e il difensore. Ha bisogno di essere al centro di un progetto e il mister è stato bravo a trovare le giuste corde. Ha un carattere particolare, ma ci scherziamo su per il suo 'no good', non va bene. Quando segna, dirà 'good'. Marcarlo è impegnativo, non solo negli impatti: è un corridore, che ti sfianca. Difatti i terzini avversari finiscono stremati". 

    DYBALA - "Del sinistro inutile parlare, sta migliorando il destro. È un finto piccolo, perché ha una forza tremenda nei primi passi: controllo, impatto, gol. Ha qualità, estro e fantasia. Se si accende, tra quelli della sua generazione è il più vicino a diventare un top mondiale". 

    PJACA - "Arrivato, ha lasciato tutti a bocca aperta. Ha il fisico di un rugbista e l'allungo di un Cristiano Ronaldo. Appena migliorerà in finalizzazione, sarà un crack mondiale". 

    4-2-3-1 - "Serviva una sterzata, una scossa, qualcosa. Il mister l'ha intuito: è uno dei suoi pregi. Legge situazioni che altri non vedono, in modi che, in quel momento, ti sembrano non dico folli, ma estrosi. Presente l'anno scorso nel derby che stavamo pareggiando? Fuori Dybala, dentro Alex Sandro. Lo fece anche con il Napoli e il pubblico pensò: adesso la vinciamo. Ha percezioni, non solo tecniche o tattiche, che ad altri sfuggono. Il 4-2-3-1 si può fare anche contro l'Inter? Anche con Real e Barcellona. Ma devi stare bene fisicamente, perché bisogna sacrificarsi". 

    BBC - "È questione di momenti: a volte ci sarà bisogno di un difensore in più. Ma non siamo offesi se giochiamo a tre o a quattro. Se riesci a stare in 25 metri hai poco spazio da coprire". 

    CHAMPIONS - "Dipende da come staremo tra due settimane, ad aprile e a maggio. Un anno fa il Barcellona prese l'Atletico Madrid in un mese in cui perse 6 partite: da lì in poi vinse sempre, facendo cinque-sei gol a gara. Siamo al livello delle Juve del 2006 e del 2015? Squadre ed epoche diverse: quella del 2006 era un caterpillar, molto fisica, senza quel che è successo avrebbe dominato in Italia e pian piano anche in Europa. Nel 2015 avevamo un centrocampo con qualità mostruosa e con il Professore a dirigere: Pirlo faceva giocare bene tutti". 

    ARBITRI - "Sul web dicono che Rizzoli è juventino? Dopo tanti anni non ci fai più caso. Finché sono i tifosi poco male, ma se lo facesse un addetto ai lavori lo troverei patetico. Come l’ultima polemica per il saluto di Buffon a Tagliavento: ti fa cascare le braccia". 

    ODIO AMORE - "Perché sono così amato dalla curva? Quando il tifoso in generale, e lo juventino in particolare, vede uno che dà tutto se stesso, si immedesima più facilmente. E poi, ormai vivo la Juve come una famiglia. Perché sono così detestato dall'altra curva? A volte sono un giocatore fastidioso e me ne rendo conto: anche se ora Leo (Bonucci) mi sta superando, così lasciano più tranquillo me". 
     

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