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  • La Juve sceglie il nuovo attaccante

    La Juve sceglie il nuovo attaccante

    I legali bianconeri hanno ricevuto e studiato il contratto di Drogba coi cinesi: non è attaccabile. La Juve non vuole garantire il riscatto dell’argentino e ha grossi dubbi sulla clausola rescissoria dell’ivoriano.
    Lisandro-Drogba, è l’ora delle scelte. Gabbiadini è difficile, in risalita le azioni di Immobile.
    Il mercato si appresta a girare la boa di metà gennaio, il che significa che è giunta l’ora di raccogliere quanto si è seminato. La storia recente insegna che la Juve può stupire con colpi dell’ultima ora, vedere l’acquisto di Alessandro Matri di due stagioni fa, ma è bene ricordare che in quell’occasione fu determinante la disponibilità di Massimo Cellino a girare l’attaccante in prestito, seppure con tutte le garanzie del caso sul riscatto estivo. Due anni dopo la storia si ripete: la coppia Marotta-Paratici è alla ricerca dell’ennesimo prestito, ma un Cellino all’orizzonte per il momento non c’è. La situazione è stata fotografata ieri con estremo realismo da Antonio Conte al termine della sfida con Parma: «Voi mi dite che serve più qualità, io vi rispondo che soldi non ce ne sono. Parlate di top player, ma per arrivare a quelli il mio presidente dovrebbe dirmi che ci sono cinquanta milioni a disposizione e non credo che accadrà. Dobbiamo cercare soluzioni low cost». Concetto che, come vedremo, si sposa poco con la situazione di Didier Drogba , che pure presenta delle novità. E solo parzialmente con quella di Lisandro Lopez . Ovvero i due nomi di maggior caratura entrati nel radar bianconero. Poi ci sono Ciro Immobile e Manolo Gabbiadini , campioncini in divenire che nella Juve attuale avrebbero un ruolo marginale. Eppure hanno chance notevoli di vestire a breve il bianconero. Ecco come inizia una settimana che molto dirà sul futuro assetto dell’attacco di Conte.


    DIDIER DROGBA La Juve ha ricevuto nei giorni scorsi la copia del contratto che lega l’ ivoriano allo Shenghai Shenhua. Un documento che effettivamente contiene una clausola rescissoria. I dirigenti bianconeri lo hanno girato ai legali di fiducia per riceverne un parere, che non è stato positivo. La clausola non supererebbe l’esame della Fifa, inutile insistere in quella direzione. Oltretutto non è ben chiaro il motivo per cui Drogba dovrebbe liberarsi, visto che la Juve vuole metterlo sotto contratto per cinque mesi, mentre l’attuale accordo con lo Shenhua si chiuderà a novembre 2014. In ballo ci sono dunque una montagna di quattrini a cui Drogba dovrebbe rinunciare per vestire il bianconero. E al contempo è ormai accertato che comunque con i cinesi bisogna sedersi a trattare. Tutto molto caro e complicato. Alla Juve comunque attendono con curiosità la data del 16, cioè di mercoledì, quando Drogba dovrebbe ricevere quattro milioni netti dallo Shenhua, ovvero la terza tranche del suo contratto (i cinesi gli hanno riconosciuto due milioni alla firma e altri quattro nei mesi scorsi). Qualora i soldi non arrivassero, Drogba potrebbe aversene molto a male e muovere passi in direzione della Juve, ma anche qui per eventuali rescissioni occorrerebbe rivolgersi all’arbitrato della Fifa. Garanzia di tempi lunghi, mentre Drogba servirebbe per l’attuale Champions.

    LISANDRO LOPEZ La situazione è chiara: il Lione è disposto a cedere l’argentino e deve scendere a patti con l’acquirente. Il presidente Jean Michel Aulas però su un punto non transige, la cessione a titolo definitivo. La Juve invece punta sul prestito secco. Un prestito oneroso molto alto, con diritto di riscatto più contenuto e quindi di fatto obbligatorio (sulla falsariga dell’accordo con il Siviglia per Martin Caceres ) potrebbe essere la soluzione, ma al momento nessuna delle due società è disposta a percorrere questa strada. La Juve perché vuole mantenersi le mani libere per l’estate, quando a Fernando Llorente si vorrebbe affiancare un altro pezzo da novanta. Scelta comprensibile, ma che ridimensiona la qualità dell’attuale squadra.

    IMMOBILE E GABBIADINI I due baby sono già bianconeri a metà e almeno uno potrebbe diventarlo per intero a breve. Più Immobile che Gabbiadini, pare, perché il Genoa è disposto a trattare a patto che la Juve metta sul piatto della bilancia uno tra Marrone e Padoin . Mentre il Bologna al momento è irremovibile nel no. Il punto è che tanto Immobile quanto Gabbiadini possono allungare la rosa, ma è da verificare che la migliorino. Non a caso la Juve li ha spediti a maturare esperienze fuori porta. E qui si torna al punto iniziale: in corso Galileo Ferraris è il momento delle scelte. Vale per chi opera sul mercato, come per chi lo finanzia.

    (Gianni Lovato - Tuttosport)
     

    Un gol ogni 7 tiri, serve un Top: Drogba, Llorente o Lisandro Lopez.
    Parma Giovinco non tira mai, Quagliarella si mangia un gol piuttosto semplice e Vucinic commette addirittura l’errore che costa l’1-1 finale, anche se poi la colpa se la prende Conte. La Juventus tira e attacca più di tutti in serie A, ha il baricentro più alto, offre a tratti spettacolo puro, sul campo ha segnato come nessuno (41 reti contro le 40 della Roma, che però ne aggiunge tre grazie alla vittoria a tavolino di Cagliari) e i 14 gol al passivo la lanciano al primo posto pure a livello difensivo. Altro primato: il possesso palla. Insomma, come si spiega che gli avversari-scudetto siano ancora lì, in piedi, a centro ring? Un dato dice molto, se non tutto: fino a ieri mattina, ai bianconeri servivano 7,46 tiri per fare un gol, dodicesimi su venti in serie A. Al Tardini le conclusioni sono state 14 contro le 6 del Parma: risultato, però, 1-1. Sono dati evidenziati nei giorni scorsi proprio sulla Gazzetta, «sono dati che conosciamo benissimo - spiega Conte -. Ripeto, è una situazione che andiamo ad affrontare ogni settimana. Le cose si sanno, si vedono, poi se si possono fare si fanno, altrimenti no. Soldi non ne abbiamo, quindi cerchiamo di andare su situazioni low cost. Immobile o Gabbiadini? Non torna nessuno per adesso».


    Top player e Lisandro... Invece, top player o normal player, qualcuno là davanti arriverà. Sicuro. L’intervento è necessario. Colpa del grave infortunio di Bendtner, della tendinopatia (caviglia destra) che fa tremare sul fronte Vucinic e anche, va detto, dell’altrettanto lungo stop di Pepe, uno che poteva garantire a Conte più soluzioni tattiche là davanti. «Manca il finalizzatore, la grande punta d’area di rigore», urla il popolo bianconero di internet. Il problema è che reperire a gennaio uno «Specialista» non è impresa semplice. La Juve ne ha messi comunque tre nel mirino: Drogba su tutti, poi Llorente, quindi Lisandro Lopez. Li aspetterà, corteggerà e monitorerà fino all’ultimo momento. Per Drogba e Llorente i paletti bianconeri sono già ben piantati. Sul tavolo dell’ivoriano ci sono 17 mesi di contratto per complessivi 5,5 milioni più bonus, ma la Juve nemmeno vuole entrare nella questione cartellino con lo Shanghai Shenhua, a meno che Drogba non dichiari ufficialmente di accettare l’offerta bianconera. Capitolo Llorente: a giugno sarà di certo a Torino, Marotta offre all’Athletic Bilbao 4 milioni per avere subito il navarro, la cifra non è però trattabile. «E dalla Spagna non arrivano ancora segnali positivi», fanno sapere da corso Galileo Ferraris. Lisandro Lopez? E’ un’idea concreta, anche se la Juve giura «di non averlo mai chiesto in prestito».

    Padoin per Immobile? Gabbiadini alternativa - Sarà più facile arrivare a uno fra Immobile e Gabbiadini, carte che comunque Marotta si giocherà solo nelle ultimissime battute del mercato. E per il rossoblù potrebbe essere girato Padoin al Genoa.

    (Mirko Graziano - Gazzetta dello Sport)


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