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  • Juve, i voti di CM: male Morata e Rugani
Juve, i voti di CM: male Morata e Rugani

Juve, i voti di CM: male Morata e Rugani

  • Nicola Balice

Inter-Juventus 6-5 dcr (3-0)

 

NETO 5.5 – Induce Hernanes all'errore in occasione del primo gol, continua nell'anomala striscia di zero parate o poco più in questa stagione. Ma in questa occasione i tiri sono arrivati: anche sfortunato sul rigore di Brozovic, trova la prima vera parata al 90' quando annulla il tiro a botta sicura di Perisic con un intervento che salva almeno i supplementari quando poi continua a scaldare i guantoni.

LICHTSTEINER 5 – I principali pericoli arrivano dalla sua parte, aiutato poco e male da Cuadrado e Sturaro. Esce dopo nemmeno un'ora, probabilmente avrebbe avuto bisogno di un turno di riposo (55' BARZAGLI 6 – Si fa sentire per aiutare la Juve a tenere quel vantaggio che ormai era ridotto al minimo. O almeno ci prova. Sul dischetto per lucidità ed esperienza, si dimostra glaciale anche da lì)

BONUCCI 5 – Fallisce l'anticipo su Eder in occasione del 2-0, si fa mettere in mezzo lasciando campo al repentino contropiede del raddoppio. L'ingresso di Barzagli giova anche a lui. Amonito, salterà la finale ma si prende il godimento del quinto rigore, quello decisivo.

RUGANI 4.5 – Salvato dalla traversa quando commette il grave errore di passare a Bonucci una palla lenta in orizzontale, per la prima volta in stagione gioca in una linea a quattro ballando come tutta la Juve nell'arrembante avvio di gara nerazzurro. Quando c'è da impostare, non ne azzecca una. E puntato da Perisic regala il rigore del 3-0. Chiude con i crampi, divorato dalla stanchezza e forse dalla tensione. Serata da dimenticare. O forse da ricordare, per crescere.

ALEX SANDRO 6 – A conti fatti, dalla sua parte non si passa mai e in occasione del 2-0 l'evoluzione dell'azione lo porta lontano dalla sua zona. Primo vero test da terzino sinistro puro, un esame di maturità tattica da quasi un'ora superato ancora una volta nonostante una serata difficile per tutti.

CUADRADO 5 – A metà strada tra attacco e centrocampo, finisce per lasciare spesso in inferiorità numerica la squadra in fase di non possesso senza creare mai situazioni di vantaggio in attacco.

STURARO 5 – Si prende un'ammonizione sulla trequarti avversaria, spesso in ritardo non riesce a fare sufficentemente da collante tra i reparti. Meglio da interno nel centrocampo a tre.

HERNANES 4.5 – Fallo o no, gestisce come peggio non potrebbe il pallone ricevuto da Neto al limite dell'area di rigore. Non riesce mai a innescare le ripartenze bianconere sotto la forsennata pressione dell'Inter, specialmente nel primo tempo. Brusco passo indietro (71' LEMINA 6 – Entra quando l'Inter sembra in fase calante, in campo dopo quattro mesi porta quantomeno un po' di fisicità in mediana)

ASAMOAH 5.5 – L'Inter ha il merito, forse per la forza della disperazione, di andare a mille all'ora. Lui risponde con calma olimpica, dimostrando però di non avere passo. Inevitabilmente, considerando i continui start and stop della stagione. Per sua fortuna quando buca un intervento a metà campo sul 2-0 poi Ljajic non concretizza (86' POGBA 6.5 – Quando entra, ormai la frittata è fatta. Quando entra, però, la Juve cambia atteggiamento, trascinandola almeno a tirare fuori la testa dal guscio. Ottiene un giallo per eccesso di foga, ma nello spezzone di partita in cui gioca è dominante, sfiorando anche un gran gol da calcio d'angolo).

MORATA 4.5 – Semplicemente, non si è mai visto. Quando si vede, sarebbe meglio non vedere che combina. Poi al 121' ha per ben due volte l'occasione per portare la Juve in finale, sprecandole entrambe. Mezzo voto in più per il rigore trasformato, unica giocata positiva (e pesantissima) della serata.

ZAZA 6.5 – Rispetto a Morata ha il merito di lottare sempre e comunque. Non è un caso che le uniche occasione capitino sui suoi piedi, quella nei supplementari poi avrebbe meritato il gol per il semplice fatto di averci creduto. Sul 2-0 il palo gli nega il gol che avrebbe chiuso ogni discorso al termine di un'azione che forse avrebbe potuto gestire in ogni caso con un pizzico di lucidità. Trasforma il rigore, portando a casa il suo punto.

 

All. ALLEGRI 5 – Per la prima volta si lascia andare ad un turnover praticamente totale, dimostrando di aver avuto ragione tutte le volte precedenti. La Juve è in balia dell'Inter fin dal primo minuto, non infila mai tre passaggi in fila e commette un errore dietro l'altro sotto la pressione nerazzurra. Dilapidare un vantaggio di tre reti non è da Juve, in effetti quella vista contro l'Inter questa volta non aveva niente a che vedere con la Juve degli ultimi mesi. Supplementari e rigori servono per salvare la finale ed entrare nella storia, con quella seconda finale di Coppa Italia consecutiva che mancava dal 1960'. Ma il “Fiuuuu” stasera merita qualche “u” in più del solito.

 


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