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  • Juve: |Imbattuta da 17 gare in Europa

    Juve: |Imbattuta da 17 gare in Europa

    Meno di due anni di lavoro, tanto è bastato ad Antonio Conte per riportare la Juventus saldamente in vetta alle cose italiane e con un piede già dentro la stanza del "G8". Il 3-0 di Glasgow è la più garantita delle polizze. Un piccolo sforzo di concentrazione e i bianconeri entreranno di slancio nei quarti di finale di Champions, cosa che al più popolare club italiano non riusciva da sette anni. Era quella l’armata di Fabio Capello, gruppo straordinario: Buffon in porta, Fabio Cannavaro dietro, Emerson, Vieira e Nedved a centrocampo, Del Piero, Trezeguet e Ibrahimovic in avanti. Andarono fuori proprio ai quarti, contro l’Arsenal (sconfitta 2-0 a Londra, 0-0 a Torino). Stesso destino l’anno precedente: eliminati dopo aver perso 2-1 a Liverpool e pareggiato 0-0 in casa. Se la presero non poco allora i tifosi, sazi di scudetti, stufi invece di uscire sempre troppo presto dall’Europa che conta, nonostante lo squadrone a disposizione.

    MIRACOLO CONTE — Diverso il discorso quest’anno. L’ingresso nei quarti del trofeo più prestigioso a livello di club andrebbe già oltre il traguardo minimo richiesto in estate dai vertici di corso Galileo Ferraris. "Confermiamoci in Italia e superiamo almeno la fase a gironi in Coppa", si erano detti presidente e collaboratori più stretti. Insomma, Antonio Conte si avvia a firmare un’altra stagione ai limiti del miracoloso dopo lo scudetto centrato l’anno scorso contro ogni pronostico e contro il Milan di Ibrahimovic e Thiago Silva. Ma restiamo all’Europa e a un cammino finora straordinario. Non era infatti per nulla scontato già il passaggio agli ottavi di finale, considerata la presenza nel girone di squadroni come Chelsea (campione d’Europa uscente) e soprattutto Shakhtar, con gli ucraini di Lucescu ancora forti della presenza del fenomeno brasiliano Willian Borges da Silva, più semplicemente Willian, ceduto a gennaio ai russi dell’Anzhi, la squadra di Eto’o per intenderci. Una progressione fantastica quella della banda Conte. Subito tre pareggi, qualificazione a rischio, poi il cambio di marcia e le tre vittorie consecutive con primo posto annesso: 4-0 al Nordsjaelland, 3-0 al Chelsea, infine l’1-0 esterno di Donetsk. E alla ripresa ecco la devastante vittoria al Celtic Park, a segno Matri, Marchisio e Vucinic sul campo in cui la Juve non era mai passata nella sua storia.

    CIFRE DA REGINA — "Siamo un’outsider, come il Borussia Dortmund", hanno spesso detto sia Conte sia Buffon. E hanno assolutamente ragione. Sulla carta, infatti, Real Madrid, Barcellona, Bayern Monaco, Manchester United e pure Psg hanno mezzi tecnici decisamente superiori ai bianconeri. Ma un’occhiata un po’ più attenta alle cifre di questo torneo suggerisce una certa prudenza nei pronostici. La Juve è infatti reduce da quattro vittorie consecutive e Buffon non subisce reti da 400’: in pratica dal 5’ del secondo tempo di Nordsjaelland-Juve 1-1, terza gara della fase a gironi. In totale, sono quattro i gol subiti: miglior difesa, in compagnia di Paris Saint Germain e Porto. Zero sconfitte in questa edizione della Champions, come Borussia Dortmund e Schalke 04. Quindi la differenza reti: Juve seconda con +11, quindici reti fatte e quattro subite. Comanda il Psg di Carletto Ancelotti: +12, sedici gol all’attivo, quattro al passivo.

    LA STRISCIA EUROPEA — Intanto, non va dimenticato che la Juventus vanta una striscia aperta di 17 gare europee senza sconfitte: le sette di questa stagione in Champions League, più le quattro vittorie e i sei pareggi nell’Europa League 2010-2011, giocata sotto la guida tecnica di Gigi Delneri. Il record assoluto è dell’Ajax, che fra il 1994 e il 1996 mise insieme 21 gare utili consecutive fra Champions e Supercoppa: 15 vittorie e 6 pareggi. La Juve è seconda a quota 20: fra il 1969 e il 1972, totalizzò infatti 13 vittorie e 7 pareggi in Coppa delle Fiere e in Coppa delle Coppe.

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