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  • Juve in crisi: Allegri, che confusione!

    Juve in crisi: Allegri, che confusione!

    E' arrivata la sera in cui Max Allegri ha realmente dato i numeri, tatticamente parlando. Tante, troppe idee confuse e racchiuse in una squadra che anziché andare avanti compie pericolosi passi indietro in termini di identità, personalità, gioco. La Juve che ha perso anche contro il Napoli è una non-squadra, incapace anche di ripartire dall'adrenalina e dall'entusiasmo accumulato nel quarto d'ora magico di Manchester col City, che continua forse a nascondersi dietro le partenze e non riesce a farsi forza dell'entuasiamo dei nuovi arrivati. Con un comandante come Allegri che continua a cercare una soluzione attraverso continui cambi e ricambi tattici, fino al tilt completo della serata napoletana come solo in parte riesce ad esprimere il 2-1 finale. Contro, tra l'altro, un Napoli apparso tutt'altro che irresistibile e al fondo del proprio percorso di formazione nell'era Sarri.

    CHE CONFUSIONE - Sembrava alla vigilia che Allegri volesse puntare sull'usato sicuro del 3-5-2, ripartendo dalla sicurezza della difesa della Nazionale e del blocco da quattro Scudetti in quattro anni. Invece la rifinitura ha convinto il tecnico a rinunciare all'uomo del momento Cuadrado, per un 4-3-1-2 a trazione posteriore con il ripescato Padoin sull'out di destra che a conti fatti è stato pure uno dei più positivi. Ma Pereyra nel suo continuo cambiar posizione è apparso spaesato, Zaza e Dybala seppur volitivi non sono riusciti a fraseggiare che una sola volta. E nella ripresa il tilt è stato servito: l'ingresso di Cuadrado ha portato ad un 4-4-2 praticamente inedito con la bocciatura dell'Hernanes regista, per poi tornare al rombo con addirittura il colombiano dietro le due punte in una posizione centrale che ne ha di fatto azzerato la propria tipica pericolosità, fino ad un pasticcio totale come quello degli ultimissimi minuti con Alex Sandro interno di centrocampo e troppi giocatori a girovagare per il campo senza una precisa collocazione. Ma soprattutto senza quella foga e quella rabbia necessaria per tentare di acciuffare un pareggio ancora alla portata nonostante un'altra prestazione abbondantemente sotto la sufficienza sotto ogni punto di vista.

    CRISI TOTALE - Ora la Juve è costretta a rialzare la testa prima che anche la Champions possa complicarsi: la partita col Siviglia ha da subito il sapore dell'appuntamento da non poter fallire in alcun modo, con un campionato che sta vedendo una classifica che recita appena cinque punti dopo sei partite. I numeri che non mentono e parlano di una Juve in crisi, nel corpo e nello spirito. Una Juve che doveva essere sì giovane ma sfrontata, e che invece appare piccola e fragile.  


    Nicola Balice
    @NicolaBalice


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