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  • Juve in rosso:| Elkann dà fiducia ad Agnelli

    Juve in rosso:| Elkann dà fiducia ad Agnelli

    Ieri il cda: semestrale negativa per 39,5 milioni. I due cugini a colloquio: «Indietro non si torna».
    Juve in rosso. Elkann conferma la fiducia ad Andrea Agnelli.
    Le buche sul percorso del rinnovamento juventino, tra sconfitte sul campo e conti della semestrale in rosso, non modificano la rotta tracciata l'estate scorsa con la presidenza di Andrea Agnelli, perché c'è fiducia nelle scelte fatte finora. Un messaggio di unità ribadito ad Andrea da John Elkann, presidente e ad di Exor, la finanziaria azionista di riferimento del club, che ieri sera nella sede di corso Galileo Ferraris ha incontrato per un'ora il cugino. Le difficoltà, in parte messe in preventivo, non boicottano il progetto e non minano l'unione d'intenti della Famiglia.

    Indietro non si torna, insomma, poi è chiaro che bisognerà modificare l'andamento al più presto, sul prato e sui libri contabili. Su questi ultimi, il parziale rimane negativo, e la previsione «della perdita significativa» non allevia la preoccupazione: ieri il cda bianconero ha approvato i dati relativi al primo semestre 2010/2011, chiuso con un risultato netto negativo per 39,5 milioni di euro. La diminuzione rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente, chiuso con un saldo positivo di 14,2 milioni, s'impenna a 53,7 milioni. I ricavi sono calati del 29%, passando dai 125 milioni dell'esercizio precedente agli 88,8 milioni dell'attuale semestre; mentre i costi operativi sono 100,1 milioni, in aumento del 16,8%, rispetto agli 85,7 del corrispondente periodo dell'anno passato. La nuova gestione Agnelli-Marotta ha lavorato all'abbattimento del monte ingaggi, ma sul dato finale hanno inciso «gli incentivi una tantum riconosciuti ai calciatori in uscita». Per liberarsi dei pesanti contratti della vecchia guardia. Un rosso, quello del risultato netto, che la società imputa «principalmente all'effetto dei minori proventi da competizioni Uefa (meno 18,5 milioni)» e ai minori diritti tv per il campionato, dopo «l'entrata in vigore della nuova normativa sulla vendita centralizzata dei diritti» stessi. Con l'ufficiosa ma credibile prospettiva che alla chiusura del bilancio la perdita superi i 50 milioni, è chiaro che la qualificazione alla prossima Champions sarebbe un bel contributo, finanziario non meno che sportivo. Come pure l'ipotesi di un'iniezione di capitali non pare lunare.

    Sul conto approvato dal consiglio pesa anche «l'accordo transattivo sottoscritto con la direzione regionale delle entrate (meno 7,4 milioni)». Accordo a seguito della verifica fiscale della Guardia di Finanza relativa alle annualità dal 2001/2002 al 2007/2008, esclusa la 2002/2003. Sulla posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2010, negativa per 56,8 milioni, gravano invece «i pagamenti effettuati nel semestre per la costruzione del nuovo stadio». Quello che dovrebbe far lievitare i ricavi, ai livelli dei maggiori club europei, è l'auspicio del club bianconero. Dentro alla nuova casa bisognerà però allestire show più invitanti, cioè una squadra vincente. Tanto, visto come stanno filando le cose, dovrà dare il secondo mercato di ristrutturazione, anche se il rischio è che le risorse siano in parte vincolate per l'acquisto di giocatori arrivati in prestito: se le opzioni «fossero esercitate potrebbero comportare un investimento complessivo di 58,3 milioni di euro». Molti dovranno essere spesi, al netto di scambi, visto che l'acquisto di gente come Quagliarella o Matri è sostanzialmente scontato.


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