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Juve, l'ostacolo si chiama Vinovo

Juve, l'ostacolo si chiama Vinovo

Dieci partite giocate, 6 vittorie e 4 pareggi, 18 gol fatti, solo 7 subiti: i numeri parlano chiaro, la Juventus è tornata grande, e nonostante le frasi di rito, ora c'è la consapevolezza che lo scudetto è diventato un obiettivo concreto e raggiugibile. "Ne riparliamo alla fine del girone di andata, quando le avremo affrontato tutte. Lì tireremo le somme e vedremo dove siamo e chi vogliamo diventare". Nella conferenza stampa post Palermo, Conte ha messo freno agli entusiasmi, conscio che la sua Juve dovrà trovare conferme già contro Lazio e Napoli, due sfide in quattro giorni.

C'è però un altro ostacolo da affrontare, da qui alla Primavera, che il tecnico bianconero non è in grado di studiare: Vinovo. Il centro di allenamento costruito alle porte di Torino negli scorsi anni è finito sotto la lente di ingrandimento per la grande umidità e per la terra troppo molle e gelata che sono, secondo alcuni esperti, la causa dei numerosi infortuni di cui è stata vittima la Juve negli ultimi anni. Oltre 200 dal 2008 tra problemi di natura muscolare e per trauma. La scorsa stagione furono 64, un numero simile a quello del 2009-2010 (67, di cui una quarantina circa muscolari).

Dall'inizio Conte ha dovuto rinunciare solo a Buffon (per un problema alla spalla), Giaccherini (per fastidio muscolare alla coscia sinistra) e De Ceglie (per affaticamento all’adduttore sinistro). Una nota positiva, in attesa del verdetto invernale di Vinovo.

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