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  • Juve:|Matri per abbattere il muro Bologna

    Juve:|Matri per abbattere il muro Bologna

    A prima vista sembrò solo l’ennesimo pareggio: il quinto nelle ultime sei partite. Eppure quella sera del 7 marzo 2012 a Bologna la Juve tornò a essere la Juve e pose le basi per la rimonta sul Milan. Contro i rossoblù, dopo un pessimo primo tempo chiuso in svantaggio per il gol di Di Vaio, i bianconeri giocarono un’ottima ripresa mostrandosi finalmente vivi dal punto di vista psicofisico. Vucinic firmò il pareggio, Marchisio sfiorò la rete della vittoria e la Juve riprese a correre. Dieci giorni dopo, con il 5-0 di Firenze, sarebbe iniziata la volata-scudetto.


    Attacco rebus Bologna è una tappa delicata anche in questa stagione. Antonio Conte sta preparando con grande attenzione la sfida contro una squadra che l’anno scorso costrinse due volte i bianconeri al pareggio e in questo campionato ha perso allo Stadium solo al 92’ per un colpo di testa di Pogba. E ieri a Vinovo il tecnico ha fatto svolgere una seduta tattica per ripassare alcuni concetti di gioco e per prepararsi ad affrontare un avversario che ha grande qualità in avanti. Per quanto riguarda la formazione bianconera, il grande dubbio come al solito è in attacco. Nelle ultime tre partite di campionato Conte ha sempre scelto Vucinic e Giovinco, che però sono stati sostituiti in ciascuna delle tre gare. È forte la candidatura di Matri, che ha ritrovato nel 2013 il feeling con il gol e ha segnato cinque reti nelle ultime dieci presenze. Come sempre, saranno decisivi gli ultimi allenamenti: questa settimana la Juve sta lavorando con serenità e dopo la partita di sabato ci sarà la sosta per gli incontri delle nazionali.

    Occhio al giallo Alla ripresa di fine marzo i bianconeri andranno a San Siro contro l’Inter e la speranza di Conte è che i numerosi diffidati (Barzagli, Chiellini, De Ceglie, Pirlo e Matri) non prendano un cartellino giallo a Bologna. Intanto la società si stringe attorno alla squadra. Ieri all’allenamento erano presenti Beppe Marotta, Pavel Nedved e Fabio Paratici: il segnale della compattezza del club nel momento decisivo della stagione.
     


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