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  • Chiellini: 'Higuain è un uomo da dieci, pensa alla squadra e mai al gol. Caso Benatia? Chi ha sbagliato, paghi'

    Chiellini: 'Higuain è un uomo da dieci, pensa alla squadra e mai al gol. Caso Benatia? Chi ha sbagliato, paghi'

    E' Giorgio Chiellini a suonare la carica in casa Juve in vista della semifinale di ritorno di Champions col Monaco. Ecco i temi principali toccati dal difensore centrale, grande protagonista di questa striscia di imbattibilità europea della Juve.

    DIFESA O ATTACCO - "La fase difensiva sta tutta nell'equilibrio di squadra. Se prendiamo pochi gol è perché tutta la squadra si sacirifica in fase di non possesso. Sarebbe riduttivo dare merito ai difensori se non prendi gol e agli attaccanti se segni. Speriamo di mantere questa unità per un altro mese".

    MONACO - "Ci ha messo in difficoltà, eccome. Hanno due attaccanti di valore mondiale, caratteristiche diverse ma complementari. Mbappé e Falcao sono mix di esperienza e gioventù, hanno anche centrocampo di grande qualità. Non dimentichiamo che abbiamo concesso due-tre occasioni, ci ha pensato Buffon che per nostra fortuna non è abituato a tutti questi interventi".

    CHAMPIONS - "I numeri contano, ma relativamente. Quest'anno abbiamo giocato con tantissimi moduli, dall'ultimo cambio in poi si è creata grande empatia mettendo in condizione di giocare tutti i giocatori più tecnici. Non è un caso che si cambi 7-8 giocatori a partita e il rendimento rimane alto. La verità è che il feeling che si crea in una squadra è acceleratore importante".

    JUVE - "Abbiamo fortuna di avere rosa di grande livello, anche sabato cambiando 7-8 giocatori abbiamo disputato grande partita. Siamo in tanti, stiamo bene, stiamo giocando tutti. Arriviamo al mese finale in ottime condizioni, fisiche e mentale".

    SCUDETTO - "Noi facciamo la cosa su noi stessi. L'importante è vincerlo, sabato scorso o domenica prossima cambia poco. L'importante è averlo vinto alla fine, sono sicuro ce la faremo. Rispetto al passato siamo migliorati nel gestire le pressioni delle finali".

    TRIPLETE - "Non ci penso, il segreto di ogni grande squadra sia quello di pensare di partita in partita. Ora l'obiettivo è arrivare a Cardiff. Poi avremo lo Scudetto, poi la Coppa Italia. Se arriviamo in fondo a tutte le competizioni o quasi vuol dire che ne abbiamo le potenzialità. Il triplete è bene che lo sognino i tifosi, noi dobbiamo pensare al campo".

    BBC - "Noi dietro sono tanti anni che giochiamo insieme, che viviamo insieme. Passiamo più tempo tra noi che con le rispettive famiglie. Rapporto che resterà, invecchiamo insieme. Leo ha fatto 30 da poco, Andrea oggi 36. Cerchiamo di essere da esempio ai giovani che arrivano e arriveranno, saranno loro il futuro della società".

    SUDAMERICANI - "Diversi da noi. Dani Alves è un matto, ragazzo solare, vive la vita a 300 all'ora sempre col sorriso. Paulo Dybala è il più taciturno dei tre, ma è determinato e fin da quando è arrivato aveva negli occhi l'obiettivo, non è un caso abbia bruciato le tappe e già da subito insieme a Pogba era il giocatore che faceva la differenza. Gonzalo Higuain è la più grande sorpresa, persona da dieci, generoso, che si è messo al servizio della squadra, non gliene frega di fare lui gol anche se è importante perché al primo posto viene la squadra".

    DYBALA-MBAPPE' - "La prima differenza che balza agli occhi è quella delle caratteristiche fisice. Paulo è un giocatore di raccordo, Mbappé si esalta nella profondità e forse è più attaccante di Dybala che ora è giocatore totale".

    CASO BENATIA - "C'è dispiacere. Purtroppo ogni tanto si torna a commentare episodi del genere che non stanno né in cielo né in terra. Non è un problema solo italiano ma mondiale, pensiamo al nostro e spero che nel più breve tempo possibile si possa smettere di parlare di razzismo e si possa parlare di Chiellini, Benatia, Muntari solo per quello che fanno o non fanno in campo. L'episodio di Mehdi è successo da poco, spero che si individui e che poi possa pagare chi ha sbagliato, non deve morire nessuno ma è giusto che paghi chi ha commesso un atto del genere".

    DIFFERENZA DAL 2015 - "Cambia la consapevolezza e la convinzione nell'affrontare certe partite. Alla fine il 2015 non ci aspettavamo di arrivare lì dopo il percorso che avevamo avuto, dopo un girone passato quasi per il rotto della cuffia, avevamo avuto un'escalation importante ma pochi o nessuno si aspettava di essere a Berlino, un po' troppo rispetto si è visto in quella partita. Il passaggio di Monaco di Baviera è stato importante, ci ha lasciato qualcosa dentro e quel qualcosalo abbiamo dimostrato in queste undici partite".

    ALLEGRI - "I risultati dipendono dall'alto verso il basso. Prima di tutto, in dieci anni vince la dirigenza. Poi l'allenatore e di conseguenza i meriti spettano infine ai giocatori. Noi siamo importanti, il mister lo è un po' di più, la società lo è ancora di più".

    HIGUAIN - "Di lui mi aspettavo questa capacità di finalizzare, è incredibile come sia sempre solo dentro l'area. Viene molto ad aiutare la squadra, fa giocare la squadra e la aiuta a salire. Giocava diversamente a Napoli, è un giocatore molto completo, tra i primi numero 9 al mondo senza fare classifiche sul podio lui ci sta alla grande".

    FINALE - "Non c'ero a Berlino ma non avrebbe sapore diverso, alla fine poi l'abbiamo anche persa. Prima pensiamo a conquistarla, poi vedremo come viverla".

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