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  • Juve, niente stangata:| Ricorso solo per Marotta

    Juve, niente stangata:| Ricorso solo per Marotta

    Conte e Bonucci due turni di stop, Marotta inibito per tre settimane, fermati per una giornata Vucinic e Chiellini: niente stangata, solo regolamento.
    Juve amareggiata: ricorso per Marotta, si valuta per gli altri.
    Il giorno del silenzio. La Juventus ha passato la mattinata nell’attesa di conoscere le decisioni del giudice sportivo. Le squalifiche di Conte, Bonucci e Chiellini erano state messe in preventivo dopo le proteste al fischio finale di Guida. Semmai si ragionava sull’entità. Alle 16 è arrivato il verdetto: nessun commento ufficiale, masono filtrati umori e sensazioni. Accolti con «amarezza» il doppio turno inflitto al tecnico e al difensore (si valuterà l’ipotesi ricorso). «Indolore» la giornata per Chiellini (è infortunato), mentre lo «sconcerto» è per lo stop inflitto all’a.d. Beppe Marotta.

    Incensurato Dalle parti di Torino giurano che il dirigente non abbia mai pronunciato «frasi ingiuriose» e assunto «un atteggiamento intimidatorio nei confronti dell’arbitro» come scritto nelle motivazioni. E fanno notare come Marotta in 30 anni non aveva mai subito una inibizione (scadrà il 18 febbraio). E potrebbe non finire qui: le frasi su Guida e sulla designazione infelice (ieri censurate anche dal sindaco di Torre Annunziata: «Parole fuori luogo: c’è il rischio violenza») sono al vaglio della Procura federale: possibile il deferimento. Ecco perché Marotta aveva in mente di spiegare meglio il suo pensiero («Non stato bravo a farmi capire») nel prossimo incontro con Braschi. Una strategia chiara: chiudere la polemica e nello stesso avere risposte certe. Questo perché i bianconeri ritengono di essere stati danneggiati nelle ultime giornate: il mani di Granqvist l’ultimo episodio, ma prima anche torti contro Sampdoria e Cagliari. Peccato che lunedì le parti resteranno molto lontane «grazie» a un coordinamento non all’altezza.

     
    Incrocio Ieri la Federcalcio ha comunicato a sorpresa un cambio di sede: Braschi, Nicchi, società e capitani si vedranno a Milano e non (come di consueto) a Fiumicino. Il motivo? Nello stesso giorno è previsto un consiglio in Lega Calcio. Meglio spostare tutto al Nord. Non il massimo, visto che le questioni arbitrali sono di vitale importanza e avere interlocutori part time (visto l’impegno in Lega) non aiuta. Senza contare un altro aspetto: arrivare nel centro di Milano non è comodo come l’aeroporto di Fiumicino. Mac’è di più: da mesi il 4 febbraio era stato scelto per l’assemblea annuale dell’Eca che si terrà in Qatar. Sono invitati 6 club italiani: Inter, Milan, Napoli, Roma, Fiorentina e Juve (Agnelli è fresco vicepresidente). Forse sarebbe opportuno rinviare di 7 giorni la riunione con gli arbitri. «Per regolamento non abbiamo la possibilità di parlare con Braschi o Nicchi: perché scegliere un lunedì congestionato per una riunione così importante? Perché non spostarla di una settimana?», è il ragionamento-proposta che arriva da Torino. Soluzione sensata: Figc e Aia farebbero bene a prenderla in considerazione. Ci sarebbe un altro problema: il 12 la squadra di Conte è impegnata per la Champions, mala società bianconera è disponibile a presentarsi all’incontro di Fiumicino con Braschi e poi volare in Scozia. Un modo palese di «tendere la mano». Magari proprio con Marotta: il ricorso contro la squalifica in questo caso è scontato.


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