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  • Juve, invasione per la festa scudetto

    Juve, invasione per la festa scudetto

    Sarà una parata per almeno 50 mila. Qualcuno dice 100 mila. O forse molti di più. Comunque tanti, ché c’è un digiuno lungo sei anni da lasciarsi alle spalle, i due scudetti revocati dalla giustizia sportiva, il calvario della serie B, la lenta risalita, i due settimi posti consecutivi. Tutto finito, tutto alle spalle da una settimana. Domani c’è da festeggiare uno scudetto che pochi avevano previsto. Per i vertici del calcio italiano il numero giusto è 28. Per i tifosi della Juventus 30, c’è poco da discutere.

    Sarà festa di piazza. E di popolo. L’appuntamento è per le otto di sera a Porta Susa, dopo la sbornia dello Juventus Stadium, l’ultima partita con l’Atalanta, lo scudetto alzato, i giri di campo, il trionfo. Sarà (probabilmente) anche l’ultima volta di Alessandro Del Piero davanti ai suoi tifosi. Sarà lui, a fine partita, a ricevere dal presidente della Lega Maurizio Beretta la coppa dello scudetto 2011-2012.


    All’ora di cena il bagno di folla: il pullman scoperto con i giocatori e lo staff tecnico arriverà davanti alla stazione di Porta Susa, e da lì solcherà il centro di Torino a passo d’uomo, probabilmente tra due ali di folla. La festa avrebbe dovuto concludersi in piazza San Carlo, ma la questura ha preferito evitare, temendo possibili screzi con i tifosi del Torino. Piazza San Carlo è un catino, più difficile da gestire rispetto a piazza Castello: così si è deciso di modificare il percorso. E dunque: via Cernaia, via Pietro Micca, piazza Castello, via Po, piazza Vittorio Veneto, corso Cairoli e corso Massimo D’Azeglio, fino al parco del Valentino, dove verso le 22 si concluderà la parata.

    Parata di stelle. Tre, per gli juventini. Sulle fiancate del pullman verranno stampati trenta tricolori, con tanti saluti alla giustizia sportiva. E molti ricorderanno l’ultima volta: 29 maggio 2005, primo scudetto della Juve di Capello, poi revocato. L’anno dopo niente festa.

    Ecco perché domani saranno tanti, tantissimi. Arriveranno tifosi bianconeri da ogni angolo d’Italia: pullman, treni, voli. Ieri sera molti albergatori di Torino si fregavano le mani: tra il Salone del Libro e la festa in bianconero di posti negli hotel ne sono rimasti pochi.

    E nessuno, tra quelli in piazza, avrà dubbi su quella che è rimasto l’ultimo tassello da piazzare in questa esaltante stagione: rivendicare i 30 scudetti vinti sul campo. Dal presidente del Coni Gianni Petrucci è arrivato una sorta di via libera: «La questione della terza stella è l’ultima cosa di cui preoccuparsi. Ho parlato con Andrea Agnelli, è una persona intelligente, se davvero deciderà di mettere la terza stella là dove sta pensando di metterla non credo proprio che gli si potrà dire niente». Un uomo di legge come il procuratore Giancarlo Caselli, nota la sua fede granata, ieri in radio - in un contesto informale - si è espresso diversamente: «Possono avere tutte le ragioni di questo mondo ma le sentenze si accettano e le regole vanno rispettate. Dunque non dovrebbero metterla».

    Alla fine, l’unico vero interrogativo di giornata riguarda il tempo: dicono che pioverà, forse sarà un’acquazzone. Tutto dipende dall’ora. Sarà una festa vissuta (anche) con il naso all’insù.


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