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  • Scaricato dall'Argentina, ora vuole reagire in bianconero: la rabbia di Higuain
Scaricato dall'Argentina, ora vuole reagire in bianconero: la rabbia di Higuain

Scaricato dall'Argentina, ora vuole reagire in bianconero: la rabbia di Higuain

Il momento di Gonzalo Higuain è difficilissimo da decifrare. Le sensazioni spingono a parlare quasi di crisi, di avvio complicato, ma i numeri (e anche le prestazioni) fanno archiviare i pensieri di crisi alla voce follie. La verità è che il Pipita è diviso in due mondi: in uno è re, nell'altro quasi un reietto.

L'AVVIO BIANCONERO - Come detto, i numeri con la Juve non possono certo spingere a parlare di avvio problematico. Con 16 presenze è l'unico ad aver giocato tutte le partite della stagione, ha già segnato 9 gol (sette in campionato e due in Champions) e soprattutto è stato decisivo. Anche quando non ha segnato, come per esempio a Lione. 

L'ARGENTINA - Dove le cose vanno malissimo è senza dubbio in nazionale. I tifosi l'hanno fischiato, chiedono la sua testa e nell'ultima sfida, contro la Colombia, Bauza l'ha escluso, preferendogli Pratto, che è pure andato in gol. Un quadro decisamente poco piacevole quello che HIguain si lascia alle spalle tornando in Italia. E in valigia porta tanta rabbia, da scatenare al servizio della Vecchia Signora.

FAME DI JUVE - Ora c'è il Pescara, ma poi la Champions League. A Siviglia, la Juve deve vincere e per farlo naturale affidarsi al proprio bomber. Higuain ha bisogno del gol decisivo, della firma che somiglia a un ruggito per respingere le critiche e mandare un messaggio anche alla sua nazione. D'altronde, è candidato al premio di miglior giocatore dell'anno, che si assegnerà a fine dicembre. Battere Messi e Ronaldo forse è impossibile, ma lui non è in lizza per caso.

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