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  • Juve sprecona: senza bomber in Europa al massimo pareggia. Ora è dura

    Juve sprecona: senza bomber in Europa al massimo pareggia. Ora è dura

    Chissà se i colleghi danesi che, prima della partita, si domandavano come mai Bendtner non giocasse mai nella Juve, adesso l'hanno capita. Il Nordsjeland sicuramente sì e fa bene a festeggiare lo storico pareggio con i campioni d'Italia, protagonisti di un pessimo primo tempo a Copenaghen e capaci di svegliarsi dallla catalessi soltanto dopo avere subito la rete avversaria. Anche un grande come Buffon, una volta ogni tanto può sbagliare:  il Capitano è partito in ritardo sulla splendida punizione di Beckmann, pure favorito anche dall'errato piazzamento della barriera.

    Il nono pareggio consecutivo in Europa (6 in Europa League e 3 in Coppa dei Campioni) è figlio della prima frazione di gioco, regalata alla squadra di Hjulmand; delle cinque nitide palle gol sprecate dagli attaccanti bianconeri e delle strepitose parate di Hansen.

    Rispetto alla squadra affamata di vittoria, in azione sabato sera contro il Napoli, in Danimarca è andata in campo una fotocopia sbiadita, visibilmente stanca, nel cui centrocampo spicca l'abulia di Vidal. E meno male che Vucininic ha salvato la situazione, evitando una sconfitta altrimenti disastrosa. 

    Ora, la situazione nel gruppo E, capeggiato dallo splendido Shakhtar di Lucescu che ha gelato il Chelsea, si è terribilmente complicata. La Juve deve battere il Nordsjaelland a Torino, fra due settimane ed è presumibile che la sfida interna con i detentori del trofeo, in programma il 20 novembre, decida le sorti della qualificazione.

    La verità è che, in campionato, Conte ha costruito un efficiente collettivo del gol, mandando a segno 12 giocatori diversi nell'arco di 8 partite;  in Champions League, l'assenza di un bomber degno di questo nome pesa in maniera evidente. Soprattutto quando il motore batte in testa e non è scintillante come d'abitudine.

    Nei primi 3 incontri europei di questa stagione i bianconeri hanno segnato 4 gol e 4 ne hanno subiti. Sono troppi. Se, com'è successo stasera a Copenaghen, la Juve non sopperisce con una prova corale alla mancanza del fuoriclasse inutilmente inseguito da un anno e mezzo, son dolori anche per i Campioni d'Italia. E Giovinco non può essere il capro espiatorio nè tantomeno Matri: l'uno e l'altro sono validi giocatori in ambito italiano, ma in campo internazionale scontano la differenza.

    Nulla è irreparabilmente compromesso in Europa, ma, a forza di pareggi, non si va da nessuna parte. 

    Intanto, in vista del mercato di gennaio, Marotta ricominci la caccia al superbomber. Che, purtroppo per la Juve, non è Bendtner. Ma questo si sapeva già.

    Xavier Jacobelli

    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

     

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