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  • Juve-Barcellona è anche Pirlo vs Xavi

    Juve-Barcellona è anche Pirlo vs Xavi

    Juventus-Barcellona è anche Pirlo-Xavi. Come lo è stato in passato Milan-Barcellona o Italia-Spagna. Un duello che si riproporrà per sempre nella storia del calcio, tra due giocatori che hanno riscritto il ruolo del regista di centrocampo e il modo di interpretare il calcio tutto negli anni 2000. Due geni assoluti, due fenomeni che arrivano un attimo prima degli altri, due giocatori realmente immarcabili perché capaci di pensare meglio e più velocemente di una qualunque marcatura a uomo, due palloni d'oro senza trofeo. Ma anche due uomini che si avvicinano alla fine di una carriera strepitosa, che li ha portati nell'immaginario collettivo ad essere due modelli esemplari universalmente riconosciuti: ecco perché i romantici del calcio oggi si spezzano in due, tra chi vorrebbe che non smettessero mai di giocare ad alti livelli e chi individua nel duello frontale di Berlino il modo migliore per chiudere ad alti livelli. Al termine di una stagione che in ogni caso li ha visti protagonisti e non comparse nella Juve e nel Barcellona che inseguono il triplete.

    CI PENSA PIRLO - “Keep calm...and passa a Pirlo”: questo di fatto l'unico pensiero di tutti i suoi compagni di squadra avuti in vent'anni di carriera. Non c'è altro da fare. Il marchio di fabbrica? Le punizioni. Anzi, il cambio di gioco di prima. No, gli assist decisivi. O ancora le palle rubate. È inutile cercare una sola arte nel repertorio di Pirlo, tanto è nel complesso che si è rivelato essere giocatore unico ed inimitabile. Anche per questo in sua assenza la Juve come l'Italia ha dovuto ridisegnarsi con un giocatore che avesse un altro modo di interpretare la fase di impostazione del gioco, vedi Marchisio. Per lui ha sempre parlato il campo, ed una voglia infinita di vincere tutto. E guai a darlo per finito: anche in questa stagione, nonostante qualche infortunio e palla persa di troppo, ha saputo fare la differenza. Basti pensare alle sassate da tre punti contro Toro o Atalanta, ma soprattutto ai lampi di genio contro Olympiacos e Monaco che hanno segnato una svolta decisiva nel cammino in Champions della Juve. E Messi o no, anche domani sera a Berlino la tattica dei bianconeri passerà da un punto fisso: quello di stare calmi e passarla a Pirlo.

    L'ULTIMA DI XAVI – Se Pirlo con ogni probabilità scenderà in campo dal primo minuto, per Xavi l'ultima con la maglia del Barcellona lo vederà impegnato a partita in corso. Pur essendo un anno più giovane, Xavi ha anche già deciso rispetto al fenomeno bianconero quale sarà il suo futuro: lo aspetta il Qatar con i suoi petroldollari. E allora è lui a dare un suggerimento all'avversario di mille battaglie: “Pirlo dice che se vince se ne va? E allora che perda! Lo dico per il calcio...”, dichiara scherzosamente alla Gazzetta dello Sport. Pirlo ha rivoluzionato il calcio italiano, Xavi è stato negli anni il giocatore che più si poteva identificare ed esaltare nel tiki taka di Barça e Spagna, che nell'ultimo decennio hanno vinto e rivinto tutto. Uno di quei giocatori capaci di imporsi a dispetto di una struttura fisica non proprio eccezionale, e mentre Pirlo arretrava il proprio raggio d'azione lui avanzava abbandonando la posizione di vertice basso e inventando il ruolo di regista a tutto campo. Xavi è stato leader e capitano di un Barcellona che ha riscritto il gioco del calcio, che ha saputo incantare i tifosi di tutto il mondo e insegnare ai più piccoli come la gioia di un assist potesse essere anche pari a quella di un gol. Luis Enrique lo ha visto nascere calcisticamente parlando da compagno di squadra, di Xavi conosce tutto ed anche di più, e sa che anche domani uno come lui solo per il fatto di essere presente potrà fare la differenza. Perché anche Xavi è fenomeno tra i fenomeni.

    Nicola Balice
    @NicolaBalice


     

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