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  • Juvemania: quel Pogba alla van Basten

    Juvemania: quel Pogba alla van Basten

    • Andrea Bosco
    A scanso di equivoci: per quello che ho visto al Meazza, il Milan avrebbe meritato per l'impegno, le occasioni create, le parate di Buffon, il pareggio. Ma il calcio è strano, impietoso: vince la Juve e si porta momentaneamente a 9 punti di distacco dal Napoli, in classifica. Ne mancano ancora 6 e la Juve ne ha quattro in casa e due fuori. Una tosta a Firenze. Come si dice abitualmente: adesso toccherà al Napoli “rispondere“. Gioca tra qualche ora con l'ultima in classifica. Sarebbe davvero clamoroso se pur senza Higuain, Koulibaly e Mertens squalificati, dovesse incartarsi davanti al suo pubblico che si annuncia (per protesta contro la maxisqualifica ammollata al suo Santo Pedatore), in gran parte camuffato con la faccia del Pipita. Ma forse il calcio è anche questione di mera competenza: 2-1 per la Juve, aveva pronosticato sulla Rosea, Alex Del Piero. Detto e fatto. Ora, personalmente, la grinta del Milan mi è piaciuta . Anche se alla fine, Sinisa (ma lo capisco) ha evitato di dire che si è affidato al vecchio “calcio all'italiana“ con Balotelli che braccava Bonucci, Bacca su Marchisio, Honda su Alex Sandro e Kucka su Pogba. Coppie di giocatori, uno contro uno, forza e altezza a confronto. Buffon si supera (e si supererà) con almeno tre interventi risolutivi a fil di linea di porta: due con l'aiuto del palo. Niente può il portiere bianconero che su corner deve subire la testata-gol di Alex, perso da Rugani in evidente confusione tra  “zona“ e “uomo“.  Supergigi addirittura si inventa  dalla sua porta un lancio che Morata addomestica e poi offre alla conclusione vincente di Mandzukic: fa 1- 1 e tutti a prendere un tè calco, per dirla con l'omerico Caressa. Il Milan rientra con la voglia di chi è alle strette, dopo una settimana passata in ritiro punitivo.  La Juve un poco subisce, poi viene fuori la determinazione, il pragmatismo, anche il cinismo della Signora Omicidi: fanno  21 vittorie e un pareggio nelle ultime 22 gare. Mostruosa.

    MAX FA DI CONTO - Alla fine Allegri smorza l'euforia dei cronisti e fa di conto sulla terza e sulla seconda, con i punteggi del momento. In tribuna c'era Antonio Conte: non è chiaro se per osservare i suoi nazionali o se per prendere nota (in chiave Chelsea) su qualche giocatore del Milan, visto che alla Juve per Bonucci e Pogba, gli hanno risposto: “Grazie, ma non siamo interessati“. Pare che Conte messosi l'animo in pace, abbia “consigliato“ i romanisti Naingolan e Manolas. Ma avrà visto - Conte - anche Lazzaro Balotelli, al quale Sinisa aveva imposto: “Alzati e corri“.  Conte non ama i Balotelli (come tipologia di giocatore ) ma ha potuto ammirare il miglior Balo degli ultimi due anni: una rarità. Ma se sei Balo non puoi cambiare di botto indole e natura. E infatti in un nanosecondo va in scena il Balo show  tutto il meglio e tutto il peggio del suo repertorio. Su magia di Bacca, ci metta una pezza Buffon, ma la respinta è larga: si avventa Mario a botta sicura. Ma Buffon è in una serata da Oscar (uomo partita Sky). Si oppone e la palla finisce sulla traversa. Paratona? Sì: ma anche gol sbagliato. Gigi è alto, da quella posizione vai di “scavino“ morbido, alla Messi, o alla Del Piero se siete juventini, alla Totti se siete romanisti, alla Maradona se siete partenopei. Palla che sbatte violentemente sulla traversa e resta a “disposizione“. 

    MANO: LESTA - Qui Balo, su Buffon ancora reattivo, finge di andare di testa ma va di mano lesta. Il gol di mano “deliberato“ è una delle azioni più truffaldine e disonorevoli che un giocatore possa esibire.  Un gol di “mano“ non arriva per la volontà “de Dios“, come ebbe  a giustificarsi Diego Armando nel più celebre “scasso con destrezza“ della Storia. Appena lenito, in quel mondiale, anche dal gol più esaltante - coast to coast – della Storia medesima. Ma Orsato (bravo) vede e il giallo, per Balo, è automatico. Mano truffaldina, faccia mesta: ragazzi, ci ho provato anche così.  Orsato ? Ha diretto alla grande. Persino un volo in area di Bacca, che per dirla alla Gianni Brera “inciampa nelle primule“ e dà l'impressione della simulazione con “giallo“ automatico, in realtà  risulta una “planata“ inevitabile per improvvisa mancanza d'appoggio. Se devo fare un appunto ad Orsato è per la tolleranza dimostrata ad Alex, ammonito solo al sesto fallo consecutivo su Morata. Un Alex in versione Chiellini: tanti falli, non pesanti. Ma niente pallone solo gambe avversarie. E un “monito“ che è tardato ad arrivare.
     
    I TENTACOLI DEL POLPO - E poi c'è da parlare del Polpo: lui che braccato da Kucka, gioca pulito, senza fronzoli. E' lui a caricarsi la squadra sulle spalle. Lui a “spingerla“ verso la porta di Donnarumma. Lui a prendere su punizione - a portiere immobile - un legno che ancora trema. Lui infine ad infilare da corner un tap-in schiacciato a terra che uccella il giovane (bravissimo) portiere del Milan. Un gol che ai milanisti probabilmente ha rammentato una rete simile di Van Basten. Non ricordo con chi, ma era una squadra di bassa-media classifica. Un gol che secondo alcuni sarebbe stato viziato da un contatto in area (prima del tiro) tra Abate e lo stesso Pogba: per la serie “Le comiche “ è stata proposta anche “questa“.  Ora, qualcuno dovrà dire a Madama di aver incamerato i tre punti. Perché a sentire certi salotti post partita, sembrava che a vincere fosse stato il Milan. Ci hanno pensato i titoli dei quotidiani a rimettere a posto le cose. Il migliore quello della Gazzetta : Juve Diabolica. In casa del Diavolo, per antonomasia, calcisticamente parlando, una bella sintesi.

    SARRI TECNOLOGICO? - Ora tocca al Napoli che gioca “dopo” (settima volta mi pare) con lo stress - secondo Sarri - di iniziare la gara vedendo a nove punti i rivali. Come è noto Sarri (squalificato) non sarà in panchina. Ma la tecnologia in fatto di comunicazione ha percorso passi da gigante. Darà le sue indicazioni dalla tribuna invece che dalla panchina, via smartphone. O qualcuno lo farà per lui: a pelle, Sarri non sembra essere il tipo d'uomo che ha un gran rapporto con i telefonini. Per non farsi mancare nulla, la Juve ha chiuso la gara con Asamoah con un pestone al ginocchio, Morata col mal di pancia e il croato con botta al naso e gran quantità di cotone emostatico. Tra poche ore il vantaggio di Madama dovrebbe essere ridotto ai canonici sei punti: sarebbe una grande sorpresa, infatti, se il Napoli fallisse. Magari a “godere“ potrebbe essere - nel caso – la Roma da settimane in striscia positiva. E chissà cosa deciderà Tosel dopo aver negato a Khedira e a Sarri, sconti di pena. Perché se restano 4, le giornate di squalifica, il Napoli a Roma ci andrà senza il suo fromboliere. Se accadrà, l'auspicio è che ci vada senza polemiche.

    B: COME BERARDI E BETANCUR - Pillole di mercato per chiudere: Berardi arriverà. Lo ha chiesto esplicitamente Allegri. Lo stesso Allegri pare sia intrigato da Bentancur - trequartista del Boca - un 97', uno dei giovani che la Juventus ha opzionato nel quadro dell'affare Tevez. Visto che sono (intesi come Marotta e Paratici) alla “chiusura“ dell'affare  Matheus e che stanno inseguendo quel Walace che piaceva alla Fiorentina, entrambi trequartisti ed entrambi brasiliani, visto che stanno sondando Pastore in Francia, visto che la pista Saponara non è mai stata abbandonata,  viene da pensare, che a fine stagione, il buon Max Allegri, il suo agognato trequartista, per il suo mai dimenticato “rombo“ lo avrà. Ah: spifferi dalla Spagna. Alla Juve sarebbe tornato di moda Danilo. Quello del Real Madrid, quello che faceva faville in Brasile e al Porto. 

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