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  • Juvemania: che pena, addio Scudetto

    Juvemania: che pena, addio Scudetto

    Con quella faccia un po' così, quell'espressione un po' così che abbiamo noi che abbiamo vinto quattro Scudetti di fila, per un tempo intero percorriamo il campo in pantofole, non corriamo, non ci smarchiamo, esigiamo la palla sui piedi. Poi becchiamo un gol (bello) anche perché disponiamo la barriera malino (vero Gigi?) e non ne usciamo più. Facciamo in dieci un secondo tempo sotto la pioggia battente generoso, attacchiamo, corriamo, ma non basta. Questo è un gioco nel quale per vincere bisogna buttarla dentro. E noi, pluricampioni d'Italia a fare gol facciamo una fatica tremenda. Tutta colpa nostra ? Beh, a nostra scusante abbiamo una direzione di gara di un arbitro con la sindrome di Lo Bello. Uno che si crede bravo e invece è scarso. Noi lamentiamo la gestione dei cartellini, ma ad essere onesti il Sassuolo può lamentare in più di una occasione una gestione bizzarra e penalizzante della regola del vantaggio. Poi – che dire – magari il nostro allenatore avrebbe potuto fare delle scelte iniziali diverse. Ma lui ci ha portato la scorsa stagione a vincere campionato e Coppa Italia. Ci ha portato in finale di Champions. E ci ha ha fatto vincere la Supercoppa ad agosto. E dunque ha ragione lui. Almeno dovrebbe avere ragione lui. 

    Se io fossi un giocatore della Juventus – e fossi onesto, vale a dire disponibile all'autocritica – scriverei le cose che avete letto. Ma io non sono un giocatore della Juventus. Dell'arbitro non mi va di parlare. E neppure della gestione del gioco da parte di Allegri. Dell'interpretazione del medesimo da parte dei giocatori. Non mi esprimo e guardo ai fatti. La Juventus ha perso (ancora una volta), in classifica è a distanza siderale (9 punti) dalle terze. Gap maggiore dalla prima. La prima è la Roma, che a mio parere con il Napoli gioca un campionato diverso. In un altro milita la Juventus che riesce (in dieci) a essere gruppo, ma non riesce (ancora) a essere squadra. Per esserlo ci vorrebbe un gioco. Siamo a fine ottobre e non si vede: latita. 

    Le scusanti ci sono e sono note. La sfortuna abbatte con un'influenza Marchisio a poche ore dal match con il Sassuolo. Prima non la sfortuna, ma qualche cosa di diverso aveva reso inabili Pereyra (40 giorni) e Asamoah(20 giorni). Non ho più tenuto il conto dei guai muscolari dei giocatori della Juventus. Ma penso che lo staff medico di Allegri avrà la sua statistica. Almeno dovrebbe. 

    La Juve è questa. E chissà, quando sarà possibile vedere una Juventus equilibrata, motivata, efficace. Nessuno nel secondo tempo ha demeritato. Ma tutti, nel primo, avevano fatto pena. Avevo già scritto da settimane che rimontare sarebbe stato arduo, visto il numero della squadre che precedono la Juventus. Dopo Sassuolo-Juve ne sono più che mai convinto. La Juventus al Mapei si è staccata lo Scudetto dal petto in attesa di consegnarlo ad altri. Roma e Napoli hanno qualcosa in più. Ma attenzione all'Inter: gioca male, ma ha tanti punti. Per farli serve qualcosa di più della fortuna. Serve il cinismo. E l'Inter di Mancini ha entrambe le cose. Attributi che la Juventus pare aver perso per strada. Io non credo ai miracoli. Ma se un miracolo avverrà, mi cospargerò il capo di cenere e chiederò scusa per aver dubitato. Per ora sto dalla parte di San Tommaso. 


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