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  • Juvemania: Agnelli parli chiaro agli ultras

    Juvemania: Agnelli parli chiaro agli ultras

    • Gianluca Minchiotti

     

    "Lo stadio che cambia il calcio". E' questo lo slogan utilizzato dalla Juventus per presentare il suo nuovo stadio, che non ha ancora un nome e che verrà inaugurato l'8 settembre con un avversario ancora da definire. Uno stadio per le famiglie, al'inglese, senza cancelli e barriere. 
     
    Questa immagine idilliaca stride drammaticamente con ciò a cui abbiamo assistito venerdì 15 luglio a Bardonecchia, sede del ritiro della squadra bianconera, dove una cinquantina di ultras si sono scontrati lasciando sul terreno di 'battaglia' un ferito da accoltellamento (non grave) e seminando il panico fra i bambini, le famiglie e gli anziani che, pacificamente, si apprestavano ad assistere alla prima amichevole stagionale dei ragazzi di Antonio Conte.
     
    Bene, da queste pagine lanciamo un appello al presidente della Juventus Andrea Agnelli: così come (finalmente) sta difendendo egregiamente la società nella questione Calciopoli e così come sta cercando di ricostruire una Juve vincente, con altrettanta determinazione e chiarezza dica che, nel nuovo stadio della Juventus, non c'è posto per gente che spintona, facendola cadere, una mamma con il passeggino e che semina violenza e terrore là dove si vuole assistere semplicemente a un partita di calcio e trascorrere un pomeriggio in serenità. 
     
    Agnelli parli chiaro a queste persone: se si vuole stare nel nuovo stadio della Juventus, lo si faccia seguendo certe regole (perché il principio ispiratore deve essere sempre quello della inclusività e mai quello dell'emarginazione preventiva, solo perché qualcuno si porta appiccicata addosso l'etichetta di ultrà). Ma nel caso in cui queste regole vengano trasgredite, la risposta di una società seria, nel suo stadio di proprietà, deve essere una sola: FUORI! 

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