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  • Juvemania: col Bayern si deve osare

    Juvemania: col Bayern si deve osare

    • Andrea Bosco
    INSEGUIRE PESA
    Tanto rumore per nulla. Napoli- Milan doveva sancire il contro-sorpasso dopo il pareggio della Juve a Bologna. Invece niente: pari e patta con la Smorfia che fa uno sberleffo a Mertens mandando la conclusione dell'ala sul palo di Donnarumma. Pari incandescente: Sarri espulso al minuto 74. Inseguire pesa. Madama lo sa visto che lo ha fatto per 15 giornate di fila prima di rifiatare al Dall'Ara. Parafrasando l'ineguagliabile senatore Andreotti “il primato logora chi non ce l'ha”. La Juve resta in vetta con un punto di vantaggio. Si scannano dietro per il terzo posto, con un pretendente – ormai è certificato – in più. Il Milan di Sinisa, non vincerà tutte le partite come ha “minacciato” e chiesto Berlusconi, ma dalla gara del San Paolo, trae fiducia e convinzione. La gara di Napoli certifica alcune cose. La prima: Il Napoli sta rallentando. Nelle ultime quattro gare ha segnato due gol e ne ha subiti tre. Il suo fromboliere Higuain è andato a segno solo su rigore contro un Carpi dimezzato (per errore arbitrale) per un tempo. Se si ferma Higuain il Napoli è come il celebre Visconte di Calvino: dimezzato. La seconda: l'Europa stanca. Toglie energie fisiche e mentali. E la panchina del Napoli non è così profonda da poter reggere tre gare a settimana.
     
    IL NERVOSISMO DI SARRI
    La terza: quello contro il Milan era l'ultimo scontro (con le big) tra le mura amiche. Da adesso in poi la ciurma di Sarri, farà vela verso porti ostili. La quarta: se Sarri si innervosisce è probabile che tutta la squadra non sia serena. E' una sensazione, la mia. Ma nel gioco, contro un Milan ben disposto in campo, la scioltezza del Napoli è venuta meno. Si era già notato - a tratti - contro il Carpi. Si era notato con la Juventus, si era notato in Spagna contro il Villarreal. Il Milan esce bene dal confronto: il Napoli ha avuto più occasioni, ma il Milan non ha badato solo a difendersi. Adesso, il Diavolo è una squadra. Con alcuni difetti, con qualche protagonista non da red carpet, ma l'insieme è diventato un gruppo coeso. Insomma il serbo filosofo dopo essersi impastate le mani, ha tratto dal forno una pizza con pochi ingredienti ma estremamente croccante. Ah: l'astrologa aveva consigliato un X-2.
     
    JUVE: SCAMPATO PERICOLO
     La Dea ha baciato Madama. Che dallo scampato pericolo (sorpasso in classifica) trae certamente forza nell'imminente impegno continentale, ma io credo anche una riflessione: il cammino è pieno di mine, ma lo sarà per tutti, nel campionato più strano degli ultimi anni. Madama ha una squadra di provetti sminatori. Una mina alla volta, una strada da “sgombrare” alla volta. Allegri da settimane lo sta predicando: la “questione” si risolverà negli ultimi due turni di campionato. Intanto, incombente il Bayern, la mente sarà più sgombra. E affrontare l'Inter da prima in classifica stimolerà ancora di più la “garra” bianconera. Juventus-Inter: la madre di tutte le partite. Dove non serve concentrarsi per dare il massimo.
     
    COME DICE GUICCIARDINI…
    Sto rileggendo i “Discorsi politici” di Guicciardini. Uno che al liceo avevo sottovalutato. Ma che viceversa, arrivato oggi, sulle soglie della vecchiaia trovo di una attualità strabiliante. Spiega Guicciardini a un ipotetico (ma neanche tanto) Gran Capitano posto davanti al dilemma se accettare o meno “La impresa di Italia” che i dubbi sono cattivi consiglieri.
    Non si potendo ottenere la cosa grande senza qualche pericolo. Si debbono le imprese accettare, ogni volta che la speranza è maggiore che la paura”.
    Direte: facile dare consigli da una scrivania, quando poi in guerra ci vanno gli altri. Tutto vero. Nondimeno credo che questi pensieri dovrebbero essere raccolti dagli uomini che stasera andranno in campo allo Stadium. Juventus – Bayern è una partita complicata. Per la qualità e la solidità dell'avversario teutonico. E oggettivamente per la posta in palio: molto più di due gare. Chi passa il turno, infatti, si assicura non solo il prestigio nel ranking, ma una borsa piena di dobloni. I quattrini per poi operare sul mercato di giugno. In questo genere di gare che durano 180 minuti (più recupero) la strategia, al netto della qualità dei singoli, fa la differenza. Chi “sbaglia” partita, non solo delude i tifosi: danneggia la società. E certamente il proprio portafoglio, visto che per queste gare, sono di volta in volta, in palio generosi premi aggiuntivi rispetto ai rispettivi contratti.
     
     
    MEMENTO AUDERE SEMPER
    Osare, quindi? Come sosteneva il Vate: “Memento audere semper”. La Juventus dovrà osare.
    Tirare in porta, come a Bologna non ha saputo o potuto fare. Ma con giudizio. Con quella calma che sovente predica Allegri: pazienza e giro palla. La gare si possono vincere anche negli ultimi minuti. La Juventus è chiamata all'ennesima super-prova difensiva. Gli attaccanti di Guardiola si chiamano Lewandovski, uno spietato cacciatore di taglie nell'area altrui. Si chiamano Muller, uno che definire attaccante è riduttivo. Si chiamano Robben, Ribery, Douglas, Coman uno dei due ex della sfida con la maglia dei tedeschi. L'altro come è noto è Arturo Vidal, già idolo della Scirea, le cui dichiarazioni “Ho capito che se volevo vincere la Champions, dovevo andare via da Torino” certamente non avranno fatto piacere ai suoi ex compagni di squadra.
    In questi ultimi giorni le dichiarazioni si sono sprecate. Dal “monumento” Breitner “Se il Bayern gioca normalmente, la Juve non avrà scampo”, a quelle più prudenti e diplomatiche di Kalle “Paura, no ma rispetto tanto: si scontrano due grandi società e una delle due dovrà lasciare il palcoscenico europeo”.
    Tra poche ore le parole lasceranno il campo ai fatti. La Juventus ha dalla sua il silenzio dell’ex Mandzukic. La sua sete di vendetta (sportiva). L'armadio che lasciò Monaco di Baviera per far posto al killer polacco del Dortmund.
    Ha Khedira, il “normalizzatore” con il quale la Juventus gioca meglio e che i tedeschi conosce bene. “Non siamo inferiori a nessuno” ha detto Khedira. E le sue non sono sembrate parole di circostanza. Lui ed Evra si sono presi un pezzo di Juve: la loro esperienza accanto a quella di Barzagli, Bonucci, Buffon, Marchisio e Lichtsteiner.  Lo zoccolo duro di Madama chiamato a dirigere le danze. Ad aiutare i compagni in difficoltà, ma anche ad accelerare quando se ne presenterà l'occasione. Tutti gli occhi saranno puntati su Dybala e Pogba, le gemme della Juventus. Da loro il popolo bianconero si aspetta reti “europee”, reti che pesano. Ma il grimaldello per aprire il forziere bavarese, potrebbe essere a destra: quel Cuadrado che ha ripulito il suo repertorio da inutili fronzoli e che oggi appare forse l'uomo più in forma della Juventus. In panca i Morata, gli Zaza, gli Sturaro (primi cambi possibili) dovranno osservare e memorizzare. Il loro ingresso a gara in corso potrebbe essere determinante.
    Recita un adagio popolare: “Chi non risica, non rosica”. La Juventus dovrà osare. Cercare di mettere a segno almeno un gol, senza subirne. Per come la vedo io meglio uno 0-0 che un 2-1 che aprirebbe al Bayern la strada nella gara di ritorno. Concordo con Allegri: tutto si deciderà a Monaco di Baviera. Ma andarci senza aver subito gol (che in trasferta valgono il doppio), potrebbe consentire alla Juve di giocare al ritorno quella gara che il Bayern certamente non vorrebbe giocare.
     
    PARTITA A SCACCHI 
    Tra Allegri e Guardiola sarà una partita a scacchi. Nel gioco, inventato in India nel VI secolo, indispensabile, è la difesa di Re e soprattutto Regina, la pedina più potente. Ma come ben sanno quelli che si dilettano alla scacchiera (non io, che in questo gioco sono negato) a volte la mossa vincente può venire da una Torre. Tradotto: da tempo la Juve attende qualche gol anche dai difensori. Ne ha, nella specialità, di eccellenti.
    Arbitra un inglese incline alle topiche. Tecnicamente non il migliore dei fischietti a disposizione di Collina. Sarà un caso, ma quando c'è di mezzo la Juventus, le scelte di Collina appaiono sempre rivedibili.
     
    DICONO GLI ASTRI
    Siamo al congedo. E per la gioia di chi non crede agli astri, vi offro due cioccolatini, incartati dalla signora Silvana Iseppato. Vince la Juve, perché i tedeschi hanno pianeti mal messi e i trigoni di Allegri fanno un boccone di quelli di Guardiola. Insomma dovesse fallire il pronostico, potrete, voi miscredenti, impallinarla come l'orsetto del Luna Park. Anzi ve la offro proprio in pasto: Madama fa bottino pieno anche con l'Inter. Perché Mancini è messo, per via di Marte, di un male pazzesco: refrattario a qualsiasi analgesico. Compreso a quello che risolve tutto in un “act”. Buona caccia. Ma attenzione a non strafare. La signora spesso ci prende. Anzi, da quando ho iniziato a consultarla ci ha sempre preso. Chiamatela maga, se volete. Anzi se ci prende anche stavolta, maga è persino riduttivo. Vi lascio con un sorriso. Come dicono in curva e in tribuna? Fino alla fine, mi pare.

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