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  • Juvemania: la decide 'Ulisse' Dybala

    Juvemania: la decide 'Ulisse' Dybala

    • Andrea Bosco
    LO STATO DELL'ARTE - Ci siamo: stasera si gioca. E il campo darà il suo verdetto. Su Juventus–Napoli è stato detto troppo in questa settimana.  Anche a sproposito. Il Napoli sarà allo Stadium in formazione tipo. La Juve sarà svelata all'ultimo istante. Sarà una Juve con assenze pesanti: fuori Chiellini e Mandzukic. Fuori Caceres. Khedira sta recuperando ma difficilmente sarà della partita. Si sta discettando sui moduli e sugli interpreti. Arbitrerà Orsato, stante l'infortunio di Rizzoli. Che assieme a Nicchi, per difendere la sua reputazione è passato alle vie legali. Da Napoli qualcuno ho eccepito anche su uno degli assistenti designati. La formazione della Juventus – bontà loro – l'hanno per il momento lasciata  ad Allegri. Orsato è un bravo arbitro. Che la Dea lo assista. 

    PRIMO SCENARIO - Vince il Napoli. Va a cinque punti in classifica che in realtà sono sei (considerato che il Napoli ha vinto lo scontro diretto al San Paolo). L'autostima va alle stelle. Napoli tutta balla in piazza. Per  Sarri si prepara una statua da collocare davanti al Comune. Esultanza del sindaco di Napoli affiancato da quello di New York. Napoli canterebbe accarezzando un sogno che a quel punto prenderebbe consistenza. La Juventus interromperebbe la striscia di 14 vittorie consecutive. Con imprevedibili ripercussioni. Ma solitamente, se tiri al massimo per prendere quello che è in fuga, o ce la fai a superarlo, oppure ti pianti. Con la possibilità che il gruppetto che segue ti “risucchi“ e addirittura ti superi. Una vittoria del Napoli consacrerebbe anche l'abilità del cinquantenne Sarri, arrivato dal calcio meno nobile e in una sola stagione in una “grande“ destinato all'Olimpo dei migliori. Pericoli, in caso di vittoria, per il Napoli: la rosa corta in caso di infortuni. Gabbiadini non è Higuain, Valdifiori non è Jorginho. Non ci sono controfigure di Hamsik. Secondo pericolo, l'euforia. La sensazione in caso di vittoria di aver fatto quasi “tutto“. Ma avendo molti scontri contro le migliori, fuori casa, un rallentamento della concentrazione e della “fame“ potrebbe essere deleterio. Ultimo pericolo, i continui paragoni con il Napoli di Maradona e Careca. Altri campioni, altro calcio. Finora Sarri ha saputo tenere la squadra fuori dalle polemiche. Dovrà evitare di eccedere lui: un secondo caso Mancini gli si ritorcerebbe contro .

    SECONDO SCENARIO - Le squadre pareggiano. Il Napoli prende consapevolezza della propria forza, contro la rivale più pericolosa. Non vince, ma capisce che confermando il primato in classifica, può andarsela a giocare contro chiunque. Un pareggio esalterebbe comunque le qualità della squadra, a Napoli l'esultanza e l'affetto soffocante dei tifosi sarebbero meno evidenti, Sarri avrebbe la possibilità di tenere tutti sulla corda in vista delle gare a venire. Quanto alla Juve, un pareggio lascerebbe immutato il distacco in classifica: meno due (in realtà meno tre). La Juventus comprenderebbe che solo una flessione del Napoli, unitamente alla sua capacità di continuare a vincere, potrebbe regalarle il quinto scudetto di fila. Ma un pareggio porrebbe ad Allegri il quesito: come mai non siamo stati in grado di vincere contro questo Napoli ? Le risposte potrebbero non essere piacevoli. Ma dover continuare a spingere per recuperare, porrebbe la Juventus nella condizione di non alzare il piede dall'acceleratore. Insomma di dover continuare a rischiare. 

    TERZO SCENARIO - Vince la Juve, scavalca in Napoli in classifica. Ma l'inseguimento, pur concluso, sarebbe poca cosa con una marea di punti ancora a disposizione. Fisiologicamente la Juventus prima o poi dovrà decelerare. Dipenderà da quando la cosa accadrà. E quali conseguenza avrà. Anche una Juve vincente potrebbe cullare l'idea di aver fatto “tutto“. Ma ci penserà la Champions, reputo (così come per il Napoli l' Europa League), a tenere sulla corda la compagnia. La Juventus si presenta alla gara incerottata, ma sovente in emergenza, la Juve ha dato il meglio di se stessa. In emergenza ha offerto forza e fantasia. La Juve con il Napoli ha un ”conto“ aperto. Lo ha spiegato Pogba: non si tratta solo della netta sconfitta subita nel girone di andata. Si tratta dello “schiaffo“, come lo ha chiamato Pogba, nell'essere secondi. Pogba con il Napoli ha offerto spesso prestazioni superlative. E il suo popolo stasera lo solleciterà con il consueto “tira“ anche da distanze  proibitive. La porta del Napoli è difesa da un grande portiere, Reina. Ma se c'è un giocatore che è in grado di sorprenderlo da lontano questo è Pogba. Una vittoria della Juve, normalizzerebbe il campionato nel segno di una squadra abituata a stare nell'attico del palazzo. I problemi arriverebbero - nel caso - dall'esterno: dove va Pogba ? Dove va Dybala? Morata torna al Real? Allegri lascia a fine stagione? Zaza va in Inghilterra? Per la Juve il “ nemico“ è sempre alle porte. E quasi mai ha le sembianze di un competitor. 
     
    ULISSE? E' ARGENTINO - Mario Sconcerti ha pronosticato Napoli vincente allo Stadium. Il suo pronostico arriva dalle condizioni delle due squadre. Dal loro modo di vincere e dal loro modo di stare in campo. E visto che il Napoli sembra  un orologio e la Juve viceversa una clessidra che a volte ”strappa” sulla sabbia, il pronostico di Sconcerti ha una sua ratio. Silvana Iseppato ha visto negli astri una leggera prevalenza della Juve, ma anche alcune “turbolenze“ (decisioni arbitrali, pali, traverse, incidenti di gioco) che potrebbero favorire un pareggio. Io non faccio pronostici su questa partita. Ma mi spingo ad ipotizzare i  principali protagonisti: Hamsik e Pogba. La loro partita condizionerà anche quella dei compagni. Senza  che questa sembri una deriva di parte, al meglio delle rispettive condizioni fisiche  condizioni, Hamsik sembra Ettore , quanto Pogba sembra Achille. Ma immagino tutti sappiate chi alla fine decise quella guerra lunga dieci anni. La decise un uomo astuto: Ulisse. Nel Napoli c'è un esplosivo Aiace che arriva dall' Argentina. Ma dall'Argentina arriva anche quello che a me sembra essere il più astuto dei 22 in campo. Uno con la faccia da bambino. E un piede sinistro letale quanto la katana della Sposa di Tarantino. 

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