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  • Juvemania: nessuno alla nostra altezza, la storia siamo noi. Lunga vita alla BBC

    Juvemania: nessuno alla nostra altezza, la storia siamo noi. Lunga vita alla BBC

    • Stefano Discreti
    Sono sincero, credevo che questa volta la Lazio di Simone Inzaghi, in uno splendido momento di forma, se la sarebbe giocata fino in fondo.

    Senza rivali

    Ed invece ancora una volta, se serviva un'ulteriore conferma, la Juventus ha dimostrato che in Italia non ha avversari.
    Gli unici passaggi a vuoto e le uniche sconfitte stagionali sono figlie infatti del turnover o della mancanza di concentramento derivante dalla "noia" di sapersi nettamente più forte rispetto agli avversari.
    Un senso di onnipotenza, di appagamento che le consente di sbagliare al massimo una partita ogni tanto, salvo poi recuperare tutto alla gara successiva. Anche con gli interessi.

    Re Mida Dani Alves

    Con un Dani Alves in assoluto stato di grazia (ancora una volta il migliore) che in questo periodo continua a trasformare in oro tutto ciò che tocca.
    L'ultimo mese disputato dal funambolico brasiliano ha del paranormale. 
    Un'incredibile costanza di rendimento da fenomeno che non smette di stupire, soprattutto se rapportata alla sua età e alla sua prima parte di stagione in bianconero, dove in tantissimi avevano ipotizzato per lui un ruolo a fine carriera post Barcellona; approdato in Italia giusto per strappare un ultimo contratto di livello economico prima del ritiro.
    Niente di piú falso e sbagliato. 
    Ancora una volta a segno, ancora una volta devastante in progressione e dominante sulla fascia.
    Per conferma chiedere a Lulic che lo sta ancora cercando all'interno dell'Olimpico e non solo per il tunnel destabilizzante del secondo tempo.

    Lunga vita alla BBC

    Ancora una prova mostruosa della BBC che non solo ha annullato l'attacco laziale ma che si è permessa anche di esser decisiva sotto porta avversaria grazie a Bonucci.
    Partita che è durata effettivamente poco meno di mezz'ora.
    Troppo grande la differenza tra le due squadre.
    Sarebbe potuto cambiare forse qualcosa in avvio se il tiro di Keita Balde fosse terminato alle spalle di Neto invece che sul palo.
    Il portiere brasiliano ha poi ampiamente riscattato nel corso della partita l'incertezza iniziale.
    Bene anche Alex Sandro e il sempre maestoso Mandzukic.
    Stranamente poco concreto sotto porta Higuain ma, dopo un periodo praticamente senza sosta, ci sta anche rifiatare.

    Inzaghi rimandato

    Rimandato alla prossima occasione importante Simone Inzaghi, troppo timoroso in avvio anche nelle scelte di formazione iniziale.
    Aver lasciato in panchina Felipe Anderson a vantaggio prima di un Parolo in evidente difficoltà fisica e poi di un Radu ormai stagionato è sembrato un regalo alla Juventus dettato esclusivamente dalla paura di non essere abituato alla pressione di certi avvenimenti.

    Allegri pigliatutto

    Ancora una volta decisiva dall'altra sponda invece la scelta di Allegri di puntare su Barzagli in difesa avanzando Dani Alves sulla linea dei centrocampisti.
    Probabilmente, in questo momento, questa è la soluzione migliore perché garantisce maggiore solidità in difesa e preserva almeno un cambio di assoluto livello in avanti (Cuadrado) da potersi giocare in qualsiasi momento in corso di gara.
    Soluzione che dall'infortunio di Pjaca in poi era venuta meno per evidente lacuna nell'organico bianconero.

    La storia siamo noi

    Terza vittoria consecutiva in Coppa Italia.
    Non c'era riuscito mai nessuno prima di ora.
    La squadra di Allegri sta riscrivendo la storia e alle squadre e tifoserie altrui italiane non resta che rimanere a guardare e applaudire un gruppo, una dirigenza, una squadra che da ormai 6 anni a questa parte sta dominando in lungo e largo lungo lo stivale.
    Senza rivali.
    E la Coppa Italia è solo il primo trofeo stagionale messo in cassaforte dalla Banda Allegri anche perché come direbbe il compianto Corrado: "e non finisce qui"...
     

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