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  • Juvemania:| Lampi a Manchester

    Juvemania:| Lampi a Manchester

    • Andrea Bonino

    A Manchester era importante fare risultato. Era importante per il morale, per l'autostima, per aggiungere convinzione nei propri mezzi e dare un minimo di continuità ai risultati, dopo il 4-2 casalingo contro il Cagliari. Oltretutto era fondamentale l'atteggiamento: uscire dal City of Manchester Stadium con una prova gagliarda, di intensità e di personalità. E così è stato. La squadra di Del Neri ha aggredito subito gli avversari, costringendoli a restare nella propria metà campo nei primi 20 minuti. Poi, per forza di cose, ha subito il ritorno degli avversari che hanno cominciato meglio anche nella ripresa. Ma dopo il cambio Martinez-Pepe, il City è tornato a rintanarsi grazie all'aggressività degli ospiti, capaci di mordere fino alla fine, di cercare il risultato a tutti i costi e creare almeno tre palle gol nel finale. E se quella punizione di Del Piero a cinque minuti dalla fine fosse finita al di là della linea di porta, ora saremo qui a parlare di un'altra partita e di una Juve con il morale ancora più alle stelle.

    Il pareggio di ieri oltremanica fa ben sperare per il prosieguo della stagione. Piano piano Del Neri sta trovando la quadra e soprattutto la stanno trovando i giocatori in campo. Sperando di non cantare vittoria troppo presto, la prima prova di maturità è stata superata. Ora bisogna conseguire la continuità. Ed è poco importante il risultato di domenica a San Siro. Certo: battere gli odiati cugini nerazzurri, sempre più odiati dopo calciopoli e dopo le dichiarazioni poco simpatiche ora di Moratti ora di Paolillo - che alcune volte dovrebbero imparare a stare zitti per non aizzare i tifosi gli uni contro gli altri, roba da denuncia! -, farebbe godere oltremisura qualsiasi tifoso juventino. Ma ai fini della continuità è poco importante battere i campioni d'Italia e d'Europa. Non sono queste le partite da vincere. Sono altri i punti persi che fanno rosicare (quelli con Palermo e Sampdoria per esempio) e che bisogna conquistare da ora in poi.

    Certo, la classifica del girone A di Europa League è abbastanza critica per il momento. A sorpresa il Lech Poznan è primo in classifica a pari merito con la squadra di Mancini. La Juve è soltanto terza a due lunghezze e ora bisognerà vincere tutte le sfide del girone per centrare la qualificazione. Ma se i ragazzi di Del Neri continueranno su questa strada, i risultati arriveranno certamente. La difesa ha sbandato meno di altre volte e gli avversari sono stati tenuti a bada con personalità. Purtroppo c'è sempre la solita macchia: De Ceglie. Ieri ha spinto un po' di più sulla fascia, ma è la fase difensiva che continua a latitare. Del Neri, finchè non avrà Traorè a disposizione, non ha alternative e deve insistere sul giovane esterno. Ma con tutto il bene che gli si può volere, la fase difensiva non è proprio cosa sua. Anche ieri è stato lui a perdersi Johnson che ha firmato il pareggio. L'ultima falla da tappare. Dopodiché la Juve potrà dire la sua.

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