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  • Juvemania: Marchionne, altro che la Ferrari. Questa Juve merita più soldi

    Juvemania: Marchionne, altro che la Ferrari. Questa Juve merita più soldi

    Fanno 25 su 26: una striscia pazzesca di vittorie. Madama pur con lo scudetto numero cinque consecutivo (in bacheca) dell'era Angelli non fa sconti al Carpi. Due pere e tanti auguri per la salvezza. Se il Carpi si salva, visto che il Crotone approda in serie A, il fegato di Claudio Lotito avrà bisogno di qualche coadiuvante. Perché anche se da tempo non parla, non crediate che Lotito abbia perso il suo potere in seno alla Lega e alla Federazione. Breve riassunto: seconde squadre? Non se ne parla. Meglio le multiproprietà tipo- cito a caso - la Salernitana. Riforma dei campionati e riduzione a 18 partecipanti nelle serie maggiore e a 20 in serie B ? Vade retro. E la torta dei diritti televisivi? Quota fissa il 40%: e chi se ne frega se questa o quella hanno fanno più audience. Chi se ne frega se i bacini d'utenza sono diversi. Resta in vigore il papocchio populista firmato da Giovanna Melandri la bionda ministra sponsorizzata da Massimo D'Alema. Altrove fanno diversamente? Ma noi siamo l'Italia. Tradotto: i mejo fichi der bigoncio. A parole. Quindi le ferie invernali dei calciatori non si toccano. Al massimo se ne riparlerà (occhio: parlare non significa legiferare) nella prossima stagione. Con buona pace del gaffeur Tavecchio che lascerà al successore millanta rogne da scartavetrare. Quella dello “scudetto di cartone“ in primis. Con buona pace di Malagò, il presidente del Coni che al suo insediamento, aveva promesso “Le riforme nel calcio sono inderogabili. Il Coni ne chiederà conto entro pochi mesi“. Sono passati anni. Ma di Malagò – nel merito - nessuna traccia. Sporcizia sotto il tappeto:  e si continua. Piacerebbe al mondo del calcio che Malagò non si occupasse solo di Federica Pellegrini. La torpedine veneta non ne ha bisogno. Farà il suo anche alle Olimpiadi. Perché a differenza di tanta gente, che indossa abusivamente il “vestito sportivo“, Federica è una che fa i fatti. Tradotto: record e medaglie.

    MARCHIONNE: PIU' SOLDI PER LA JUVE - Torniamo a Madama. Al campionato  ormai nulla ha da chiedere. Tranne l'orgoglio di far vedere che il piede resta premuto sull'acceleratore. Per fortuna che in casa Agnelli c'è la Juventus a dare soddisfazioni e a far fruttare gli investimenti. Penso alla Ferrari: eterna incompiuta. Ad ogni gara emerge un problema. Raramente per colpa dei piloti. Io non so fino a quando reggerà la pazienza di Marchionne. E' uno che ne ha poca. Arrivabene è un ottimo team manager. E' il resto del team che annovera nella sue fila qualche “improponibile“. Quindi visto che Madama sta facendo impeccabilmente il suo, Marchionne riveda al rialzo il budget stanziato per la sponsorizzazione Jeep. Perché alla Juve, la squadra Angelli, Nedved, Marotta, Paratici, Allegri funziona alla grande. Meritano più risorse per costruire una Juventus più competitiva. Diciamolo fuori dai denti: in sei anni la Juventus di Agnelli (cambiando due allenatori Conte ed Allegri) ha portato a casa 5 scudetti, una finale di Champions, una Coppa Italia, tre Supercoppe. Insomma se Allegri alzerà anche la prossima Coppa Italia in programma a breve a Roma contro il Milan, Andrea Agnelli potrà fregiarsi della sua personale “decima“. Orbata in una volta sola di calibri quali Pirlo, Vidal e Tevez, la Juventus ha saputo dopo un avvio disastroso, rimontare realizzando una impresa che ha dell'incredibile. E mettendo in mostra oltre ad un Pogba ormai arruolabile  per qualità, tra i primi dieci giocatori del mondo, anche i giovani Dybala, Alex Sandro, Rugani, Lemina. La sorpresa nel rapporto qualità prezzo è stata Simone Zaza, in gol anche contro il Carpi. Uno che si è guadagnata la riconferma. Dell'immenso Buffon e del suo record si è scritto bastantemente. Così come di Barzagli, Bonucci, Chiellini, Evra, Litchsteiner, Khedira, Marchisio, Mandzukic, Morata, Sturaro, Asamoah, Neto, Pereyra, Caceres per il poco che ha giocato.. Così come del soldatino Padoin entrato nel cuore dei tifosi. Il lavoro migliore Allegri, al quale la curva ha dedicato affettuosi striscioni (“Un uomo vero“), lo ha fatto con Cuadrado, arrivato ballerino dribblomane, oggi consegnato a Conte al Chelsea, ala tornante completa. Con il Carpi ha segnato e convinto anche Hernanes. E chissà che anche con lui, Allegri non riesca a compiere il miracolo di farlo tornare un giocatore competitivo.

    PREPARAZIONE DA CAMBIARE - Ora (la firma del prolungamento per Allegri arriverà in settimana) Nedved, Marotta e Paratici dovranno lavorare per allestire una rosa competitiva. Senza mezze parole: una rosa in grado di competere e di provare a vincere la Champions. Non male per un allenatore che era arrivato tra gli insulti delle “vedove di Conte“ e che aveva rischiato non poco - questa stagione - nelle iniziali settimane dedicate agli esperimenti. Come migliorare la Juventus? Innanzi tutto cercando di cambiare la preparazione, onde evitare la sequenza di infortuni muscolari che hanno falcidiato la rosa. Tra Europei, Coppa America, Preolimpica non si sa in quale condizione arriveranno alcuni giocatori. Secondo, tenendo conto dei parametri imposti alle rose: 25 giocatori, dei quali 4 provenienti dal vivaio o dalla cosiddetta “formazione“. La Juventus oggi ne ha uno: Marchisio, infortunato (con possibile rientro a novembre). Per quella data dovrebbe tornare ad allenarsi anche lo sfortunatissimo Mattiello. Per numero la Juventus potrebbe far rientrare Marrone o De Ceglie. E potrebbe inserire in rosa il 97 Filippo Romagna capitano della Primavera. Ma è chiaro che per migliorare la Juventus dovrà fare almeno tre o quattro innesti di alta qualità. Dei vari Sensi, Rogerio, Matheus, Mandragora (brutto l'infortunio che lo terrà fermo almeno tre mesi), forse Caprari e Lapadula, forse Budimir, certamente Ganz, dal Brasile mi confermano Walace (selezionato tra l'altro da Dunga per la selecao), in prospettiva Bentancur (entro il 2017), forse Diawara (in una trattativa che farebbe restare Donsah a Bologna), forse Jesus, sapete tutto. Così come sapete che Morata e Cuadrado quasi certamente torneranno rispettivamente a Madrid e a Londra.

    BERARDI, GOMES, BATSHUAYI - Per sostituirli e potenziare contemporaneamente la rosa, la Juve acquisirà Berardi dal Sassuolo: accordo siglato nel giro di partita che ha portato Zaza alla Juve. Per il centrocampo la Juventus è ormai vicinissima a Andre Gomes portoghese del Valencia, tuttocampista in grado di giocare in ogni posizione del settore. In difesa si sta valutando come coprire il “buco“ che lascerà Caceres. La preferenza va ad un giocatore che sappia giostrare sia da esterno che da centrale difensivo. Raiola ha proposto il suo giovanissimo assistito Tete, stellina dell'Ajax. Benatia si è offerto contemporaneamente alla Juve e alla Roma. Non è una pista che la Juventus percorrerà. E' uscito il nome di Mustafi, nazionale tedesco. Ma soprattutto quello di Widmer esterno basso dell'Udinese e di un altro brasiliano versatile come Tete : si chiama Caio. Ma sul taccuino di Paratici ci sono altri due nomi. Non fuoriclasse ma giocatori di rendimento: Masina del Bologna e De Maio del Genoa. Viceversa Dani Alves sembra una bufala iberica. Oggi, la valutazione è su questi nomi. Infine la punta: Cavani è un nome di alto profilo. Pare che un accordo con il giocatore sia stato raggiunto. Ma non con il Psg. Trattativa difficile. Possibile invece che si concretizzi quella per Batshuayi, bomber esploso nel Marsiglia. Nel riscatto di Lemina , la Juve ha ottenuto previo pagamento di un milione, una opzione. Il Marsiglia è in vendita e abbisogna di liquidità. Il belga potrebbe essere la pedina giusta. Gomes, esclude un trequartista classico. In attacco serve un giocatore che sappia giostrare sia da prima che da seconda punta. E che abbia confidenza con il gol. Come il belga del Marsiglia.

    GLI STRANI AFFARI DEL BAYERN - Una  considerazione. E' ormai di pubblico dominio la richiesta di Hummels di essere ceduto dal Borussia al Bayern. Hummels, dopo Goetze e Lewandowski. Che strano campionato è quello tedesco. Davvero strano. Il Dortmund è da anni il maggiore competitor del Bayern. Ma i suoi giocatori senza troppe storie “traslocano” in Bavaria con un puntualità che lascia di stucco. Come se la Juventus, ogni due anni prelevasse il miglior giocatore dal Napoli o dalla Roma. Da noi, come minimo, fioccherebbero interrogazioni parlamentari. E i tifosi sarebbero in piazza a protestare. O no? 

    PALLOTTA: E I CELTICS? - Chiudo con una nota . Ho molta stima di Pallotta, un uomo solido che ha ceduto alla piazza allungando di una stagione il contratto dell'idolo Francesco Totti. Ma il pragmatismo con il quale ha rinnovato la Roma, investendo anche in un nuovo stadio, merita considerazione e rispetto. Pallotta, peraltro è anche proprietario in Nba dei Boston Celtics, una squadra e una società leggendarie. E' vero che i rivali storici dei “verdi“, i Los Angeles Lakers, se la passano anche peggio. E peggio se la passeranno dopo il ritiro di Kobe Bryant. Ma anche in questa stagione i Celtics , pur guidati con sapienza dal giovane Stevens, allenatore che portò per due volte in finale di College, la piccola Butler, sono usciti al primo turno di playoff. Lontani Dono i tempi di Russel, e poi quelli di Larry Bird e infine della “sentenza“ Pierce. Oggi i Celtics sono una buona squadra, alla quale manca un “stella“. Si sta liberando sul mercato, Kevin  Durant che ad Oklahoma pare non voglia restare. Ecco: Durant è uno che può cambiare una squadra. Uno da Celtics. Non trova, mister Pallotta? 

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    Andrea Bosco 

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