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  • Juvemania: Mascherano, duro da Juve

    Juvemania: Mascherano, duro da Juve

    • Andrea Bosco
    Il viaggio è appena cominciato. La meta, senza spocchia, ma anche senza umiltà, individuata. Sosteneva Michel de Montaigne: “A chi mi domanda la ragione dei miei viaggi, solitamente rispondo che so bene quel che fuggo, ma non quello che cerco“. Montaigne è una miniera preziosa e i suoi “Saggi“ una lettura che consiglio. Ma in questo caso il suo pragmatismo troverebbe vita dura. La Juventus sa quale sia la meta da raggiungere. Sa quello che vuole. Sa che non sarà facile. Ma sa anche che attrezzarsi nella giusta maniera è il modo migliore per intraprendere un viaggio, da concluder nei piani di Agnelli e Marotta a Cardiff. In due anni, aveva detto Allegri: due anni per arrivare a  conquistare la Champions. Deve essere scattato qualche cosa di assai diverso nella programmazione, se i boatos di mercato che riguardano Madama sono diventati assordanti e se uno come John Elakann si spinge a dire: “Baratterei qualche scudetto per una Champions“.

    MANITA ALLA CONCORRENZA - Dopo cinque scudetti di fila e due coppe Italia (sempre di fila)  tutto frullato e sbattuto in faccia alla concorrenza,  alla Juventus devono essersi detti che stante la restituita forza economica, forse valeva la pena provarci già dalla prossima stagione ad arrivare alla Coppa, spesso sfiorata e solo occasionalmente conquistata. Facciamo a capirci: cinque scudetti di fila sono un ceffone sulla faccia del calcio italiano. Sono un ceffone  alle istituzioni del calcio italiano. Sono un ceffone a gran parte dei media del Paese. Ma sono soprattutto un manrovescio al “sentire popolare“. Sono un ceffone agli 'onesti', agli intercettatori. Sono un ceffone a quelli che “la Juve sa solo rubare“. Una manita che brucia, inutile fare giri di parole. Chi si illudeva di aver fatto fuori la  “Vecchia“ si ritrova con una ventenne da passerella. E che passerella! Qui è tutto autentico. Niente cartone. Solo moneta contante. Depositata in banca a far fruttare interessi. Cinque scudetti di fila dopo il 2006 sono la conseguenza di una rabbia che ha contagiato dirigenza, giocatori, allenatori, ovviamente tifosi. Quasi tutti i tifosi. Perché quella bianconera è una tifoseria zeppa di malpancisti. Gente convinta che “loro” saprebbero fare meglio di Marotta e Paratici. “Loro” saprebbero spendere e dirigere meglio di Agnelli. All'interno di questa rabbia si è sviluppata una cosa dimenticata nel calcio nostrano: la programmazione. E quindi, Madama, un minuto dopo aver terminato la stagione sta setacciando quanto ha raccolto nel fiume delle trattative, alla ricerca di pepite d'oro. Parlo solo delle trattative principali. Perché quelle secondarie (tipo Sensi, Trotta, Ganz, Cerri, Tello, Donsah ) sono un fiume carsico in costante attività. Un fiume che si ingrossa, nel segno di una precisa volontà: giovani e possibilmente italiani. Ma per costruire una squadra da  Champions ci vogliono, oltre ai giovani, ma quelli buoni tipo Dybala, anche uomini di esperienza. Uomini che ci sono “passati“. Uomini che nelle gare decisive non tremano perché per loro quelle gare sono “la norma“.

    BOMBE DI MERCATO - E allora ecco le due “bombe“ di inizio mercato: Dani Alves e Mascherano, della premiata fabbrica del Barcellona. Ovviamente malpancisti ed ansiosi si sono messi subito al lavoro. Sono vecchi, ma come si fa, eccetera eccetera. Le stesse cose che dicevano di Barzagli, di Pirlo, di Tevez, di Evra. E poi gli altri: ecco la prova, ci danno due “rottami“ e si prendono la prelazione per il prossimo anno su Pogba e Dybala. Parlate, parlate: qualche cosa resterà . Il proverbio, azzerata la calunnia, funziona egualmente. Dani Alves ha 33 anni ma è un uomo integro. Uno che (finalmente) sa cosa significhi mettere un cross decente per la capa di un centravanti forte di testa. Uno a caso? Un croato, umile, tenace, incavolato sempre, duro e silenzioso. Vi tornano i conti? Ecco: lui. Dani Alves arriva a parametro zero, grazie ad una clausola esercitabile entro il 5 di giugno. Fa l'esterno sulla destra. E visto che da quelle parti sa far male, lo fa bene. Parametro zero: come Barzagli, come Pirlo, come Llorente, come Khedira. E fa nulla se a parametro zero se ne andrà Caceres: per varie ragioni, il suo rapporto con la società era compromesso. Altrimenti lo avrebbero rinnovato. Mi fermo qui, perché  non è il caso di andare oltre. La trattativa per Mascherano sarà più complessa. Intanto perché  il giocatore è sotto contratto fino al 2018. E perché il Barcellona è visibilmente infuriato nel vedere che uno dei suoi leader se ne vuole andare. Ma Mascherano ha deciso: cambierà aria. Lo ha detto e ridetto. Da oltre quindici giorni la Juve ha trovato l'accordo con lui e con i suoi agenti. Ora tocca al Barca : che ha sparato alto. Ma che si dovrà ridurre a più miti consigli in termini economici. Un giocatore che non vuole restare è un problema per qualsiasi società.

    MASCHERANO: UNO DA “SALIDA LAVOLPIANA“ - Se Mascherano sarà arruolato nella Juventus, Madama avrà fatto un colpo sensazionale. Mascherano è un duro. Nel 2007 doveva già arrivare alla Juventus. Poi il sor tentenna monsieur Blanc, fece evaporare la trattativa. Mascherano è un misto tra Cambiasso, Passerella e Montero. A Barcellona ha giocato nelle ultime stagioni da centrale di difesa. Ma alla Juve verrebbe a fare il centrale di centrocampo. Con una grande possibilità tattica. Quella di “scalare“ ( difesa a tre che diventa a quattro, o difesa a quattro che diventa a cinque), di una posizione in fase di non possesso.  La “magata“ si chiama  “salida lavolpiana“ e ovviamente l'ha inventata un allenatore argentino: La Volpe. Per farla devi aver l'uomo adatto. Uno che abbia geometrie, ma anche un tackle di ferro. Al Milan, Allegri aveva provato a farlo fare a Pirlo, che non gradiva. Se la Juve si è messa sulle tracce di Mascherano, significa che ipotizza, probabilmente lunghi, i tempi di recupero di Marchisio. Ma anche quando il principino sarà tornato, Mascherano resterà (resterebbe, meglio il  condizionale) nella sua posizione, restituendo a Marchisio il suo ruolo di interno in alternanza con Khedira. Infine, uno come Mascherano potrebbe insegnare il mestiere a gente come Mandragora e Lemina che guarda caso, giocano nella stessa posizione e in emergenza anche da centrali di difesa. Mettiamo nero su bianco due linee? Buffon, Alves, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Evra, Khedira, Mascherano, Pogba. Bello vero? Sì, davvero bello. Specie se dietro a questi hai Rugani, Lichtsteiner, Alex Sandro, Marchisio, Lemina, Sturaro, forse Mandragora. Questo significa che la Juve chiude qui il mercato ? Negativo. Gomes  e Pjanic (più il primo che il secondo, stando alle ultime indiscrezioni) restano nei radar. Perché Gomes? Perché gioca in tutte le posizioni di centrocampo. Perché con lui Allegri potrebbe azzardare un rombo senza posizioni precostituite. E perché l'omino è un metro e ottantotto. Ha leve lunghe come quelle di Pogba, in grado di sporcare ogni linea di passaggio. E perché avendo soli 23 anni, ma grande personalità, rappresenta in investimento alla Dybala.  

    JUVE: C'E' LA FILA - Investimenti: quelli che la Juve è in grado di fare e che le altre, arrancando (dal punto di vista finanziario) stanno cercando di “contenere“. Con una novità. Prima, nel post Calciopoli nessuno voleva venire alla Juve. Ora fanno la fila. Capita a chi vince, a chi ha un progetto sportivo sostenibile, a che paga regolarmente gli stipendi a fine mese, ma soprattutto a chi, visto che sono più le vittorie che le sconfitte a fine stagione, ti premia profumatamente. In questa sua conquistata (ripeto conquistata, nessuno ha regalato nulla ad Agnelli, Marotta, Paratici e Nedved) florida situazione, la Juventus si può permettere di spendere 25 pippi per Berardi. Che le anime belle, visto che in giornata era a Barcellona si sono affrettate a vederlo nella sede del Barca: i catalani che fanno un dispetto alla Juve. Balle fiorite. Solo balle. Berardi era in vacanza a  Barcellona con altri compagni di squadra. La sede del Barcellona  proprio non l'ha vista. E comunque, anime belle, che da due anni sputate sentenze (è scarso, non ha carattere, è fumantino, Rigorardi, Conte non l'ha convocato, vuole l'Inter del quale è tifoso da quando aveva il ciuccio in bocca) mettetevi l'animo in pace. Come ha spiegato Marotta (non io, Marotta che solitamente dice la verità): Berardi vestirà alla bianconera. Colpiti e affondati. Ci saranno partenze, certamente. Io ipotizzo, oltre a Caceres, Pereyra , Hernanes, forse Padoin e Neto. Temo anche Asamoah. Sicuramente partiranno Cuadrado e Morata. La Juve ci sta provando e ci proverà. Ma oltre alla recompra che può esercitare il Real, c'è la volontà del giocatore che vuole una maglia da titolare. E quindi? E quindi andrà a Madrid e senza fare scalo probabilmente farà rotta su Londra direzione Arsenal. E Madama?  Madama intanto sta aggiustando altre cose italiane. Che si chiamano Caprari, Lapadula, Diawara.  Sono vicini. Resterebbero ? Dipenderebbe dalle opportunità. Anche solo così sarebbe una gran bella squadra. Con un vice Buffon diverso (Neto sarà ceduto: ah , altro parametro zero) e con qualche giovane della cantera. Lo impone il nuovo regolamento con le rose a 25.

    JESUS: CHE STORIA ! - Ma ci sarà , io reputo un'altra operazione. Una punta. Una seconda punta. E qui si apre il libro delle opportunità. Non Cavani, non Ibra, non Lukaku, non Benteke a mio parere. Ma uno che abbia confidenza con il gol.  Come Morata e più di Morata. Un francese o un tedesco o un olandese: chissà. Su questi nomi, aspettatevi sorprese. Ma esiste, come da tempo sto scrivendo, un piano B: Jesus. Un piano B irto di complicazioni. Perché ogni giorno che passa spunta un nuovo “proprietario“ del cartellino del giocatore. Adesso i procuratori sono diventati tre (anche quello che lo ha scoperto). Poi c'è il Fondo finanziario. Poi il Palmeiras. Poi lo stesso giocatore (o il padre che poi è la stessa cosa). E ogni giorno il prezzo di Jesus sale. Da venti si è arrivati a 35. Insomma: Marchionne, pensaci tu con il tuo Suv Alfa Romeo. Se ruggisce come la Giulia e come lo spiderino che ho sentito rombare un paio di giorni fa, rosso fuoco, in via Moscova, beh sarebbe una vettura che ben si addice al  giovane brasilero. Che di nome fa Gesù, ma che in campo è poco propenso al perdono. Dice: ma è pronto per il campionato italiano? Ci sono giocatori nati pronti. Come Paulo Dybala. Beh, Jesus è di quella categoria. Portarlo a Torino non sarà facile. Ma ci riuscissero Marotta e Paratici farebbero un colpo straordinario. Jesus, per quello che conta il mio parere, sembra proprio un predestinato.

    MAX: TI PIACE IL MENU' ? - Questo è il menù che Madama conta di affidare ad Allegri. Il quale probabilmente dirà come nei film sulla naja: ottimo e abbondante. E ci credo conte Max. Se te li prendono tutti e non arrivi a Cardiff è solo perché non ti funziona il navigatore.

    POST SCRIPTUM - Avviso ai lettori. Come avrete notato, non ho risposto agli ultimi interventi del precedente topic. In realtà  avevo risposto. Ma per cause tecniche le risposte non sono andate online.  

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