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  • Juvemania: miti sfatati, nemici avvisati

    Juvemania: miti sfatati, nemici avvisati

    • Stefano Discreti
    MITI SFATATI
    Da dove partiamo questa volta?
    Da "Buffon è finito", il messaggio che più di tutti nell'ultima settimana ha campeggiato su siti, forum e social network o dal classico "In Europa non vincete perché vi fischiano i rigori contro e vi buttano i giocatori fuori"?
    A sfatare questi miti ci ha pensato una stoica Juve guidata degnamente da un Capitano con la "C" rigorosamente maiuscola, come dovrebbe accadere in ogni vera squadra che si rispetta...
    Un'impresa, questa è stata la vittoria della Juventus a Lione ottenuta in inferiorità numerica.
    Un'impresa arrivata al termine di 90' soffertissimi,

    SUPER BUFFON, ALTRO CHE FINITO!
    Un SuperGigi, colpito e ferito dalle critiche dei soliti parrucconi pronti a gettare la croce al malcapitato di turno salvo poi esaltarne la risurrezione alla prima occasione di comodo, ha tenuto in gara la vecchia signora.
    Almeno 3 interventi strepitosi, una sentenza contro chi (cavalcando l'onda del populismo) ne ha invocato il pensionamento anticipato.
    Un SuperGigi costretto a fare gli straordinari, però, più per demeriti dei propri compagni che per meriti degli avversari. 

    BONUCCI E LEMINA, CHE INGENUITA'
    Prima di tutti, Bonucci che con un'enorme ingenuità in marcatura ha rischiato di rovinare la serata ai tifosi juventini. Da un difensore della sua esperienza internazionale e del suo carisma ci si aspetta ben altro.
    Poi l'immaturità di Lemina (forse ancora troppo acerbo per un certo tipo di sfide), che ha lasciato i compagni in inferiorità numerica per gran parte del secondo tempo, in un momento delicatissimo della partita.
    Errori questi, che in Champions ti possono costare cari, carissimi. 

    DANI ALVES, BASTA ANARCHIA
    Così come può costare cara in futuro questa continua anarchia di Dani Alves.
    E' stato già scritto in uno Juvemania passato, l'ex terzino destro del Barcellona, nonostante l'immenso talento e la grandissima esperienza internazionale, in maglia juventina per ora sembra quel compagno di calcetto che cerca sempre il grande numero, intestardendosi, anche quando la giocata più intelligente sarebbe anche la più facile. 

    ALLEGRI NON SBAGLIA, CUADRADO NON PERDONA
    Chi non ha sbagliato un colpo nel corso della gara è stato invece Allegri.
    I suoi cambi e la sua rinuncia alla tentazione di coprirsi, dopo l'espulsione di Lemina, sono stati decisivi.
    Cuadrado al posto di uno spento Dybala e Sturaro al posto di un evanescente Khedira hanno portato verve e dinamismo a centrocampo, proprio mentre la Juventus sembrava un pugile all'angolo pronto a crollare KO.
    La follia del colombiano nel cercare e trovare una giocata pazzesca ha poi fatto il resto.
    Stavolta, grazie sopratutto alle prodezze di Buffon e al "Golazo" di Cuadrado, ha avuto ragione il Mister. 
    Giocare bene era un fattore secondario, quello che contava era vincere.
    I 3 punti di Lione sono pesanti come un macigno nell'ottica della gestione dell'intera stagione.
    Perchè ora il passaggio nel girone di Champions è stato perlomeno opzionato e sicuramente si può guardare al futuro con più serenità e voglia di provare nuovi esperimenti tattici per migliorare, necessariamente,  anche la qualità del gioco.
    Cambi di modulo e prove, magari da rinviare a subito dopo Sabato sera, dove la rivelazione Milan sicuramente non vorrà fare da sparring partner alla capolista.
    La Juventus di Allegri ha imboccato la giusta corsia ma mentre per vincere in Italia può bastare l'attuale livello di gioco, per fare strada in Europa bisogna alzare l'asticella.
    Super Buffon sembra immortale, ma non può far sempre miracoli!

    @stefanodiscreti

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