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  • Juvemania:| Tappi no, bombe carta sì

    Juvemania:| Tappi no, bombe carta sì

    • Andrea Bonino

    Avevamo appena finito di dirlo. Poco più di dieci giorni fa avevamo elogiato l'esemplare comportamento dei tifosi della Juventus in questo inizio di stagione: nessuna multa e nessun comportamento scorretto rispetto alla stagione scorsa, in cui la società di corso Galileo Ferraris era stata una delle squadre più sanzionate della serie A. E invece sono bastati 90 minuti contro la Fiorentina per cancellare tutto. Prima le tre bombe carta lanciate sul settore ospite dalla curva nord (adicente). Poi i cori razzisti contro Babacar, attaccante senegalese dei viola. In entrambi i casi la Signora se la caverà con una multa, ma il ds toscano, Mencucci, chiede 'sei mesi di trasferte vietate ai supporters bianconeri e/o una serie di gare a porte chiuse allo stadio Olimpico'. Non sappiamo come andrà a finire, ma sicuramente sono scene che non avremmo mai voluto vedere e che ogni anno speriamo di veder scomparire. Sognavamo ultras bianconeri redenti, ma ci sbagliavamo. E' bastata la sfida contro gli 'odiati cugini viola' per far venire fuori il peggio e far partire l'embolo nel cervello di alcuni di loro. E sottolineo: alcuni di loro! Inutile fare di tutta l'erba un fascio. Per fortuna la maggior parte dei tifosi va allo stadio per divertirsi, non per creare problemi.  

    Cronaca di un quarto d'ora di ordinaria follia. Al quinto minuto del primo tempo, subito dopo l'autogol di Motta su cross di Vargas, parte la prima bomba carta. I tifosi viola non si accorgono di nulla. Restano al loro posto fino al momento dell'esplosione, violentissima. Di colpo sugli spalti dello spicchio a loro dedicato si crea il vuoto: tutto il pubblico si schiaccia contro le vetrate che danno sul campo. Alcuni ci si mettono pure a cavalcioni e chiamano a gran voce gli stewards: c'è un ferito. Altri tentano di scavalcare per entrare in campo e scappare. Altri ancora vorrebbero oltrepassare il muro che li divide dalla curva nord per entrare in contatto con i 'nemici' bianconeri. Nel frattempo volano seggiolini divelti, lanciati stile frisbee ed esplode un'altra bomba carta. Questa volta il tifo gigliato riesce a fuggire in tempo e la rabbia monta sempre di più. La croce rossa riesce a farsi aprire le porte del settore ospiti per soccorrere il ferito, mentre gli stewards contengono la folla. Alcuni tentano di entrare sul rettangolo di gioco. Il ragazzo ferito viene caricato sulla barella e portato via in ambulanza, mentre dalla curva adiacente si leva al cielo il coro 'Uno di meno, voi siete uno di meno'. I tifosi viola continuano a gettarsi contro le vetrate per minacciare gli avversari, continua il lancio dei seggiolini ma i bianconeri non si placano. Terza bomba carta e finimondo tra i fiorentini. Sono già passati dieci minuti buoni. Il tifoso gigliato ferito ha già abbandonato lo stadio a sirene spiegate, mentre in campo i giocatori non si accorgono di nulla.

    I responsabili della sicurezza cercano di porre rimedio alla situazione e ordinano ad una quindicina di stewards di entrare nel primo anello in curva nord. I ragazzi indossano il caschetto protettivo, stile 'minatori', e obbediscono. Rischiano di prendersi qualche seggiolino in testa, ma è il loro lavoro. Purtroppo devono farlo. Lo scopo del loro ingresso? Far rinculare di cinque o sei file verso sinistra i tifosi della Juventus, per aumentare il più possibile lo spazio tra le due tifoserie. Così è più difficile raggiungere i supporters viola con lanci di oggetti o bombe carta. Nel frattempo cinque tifosi, tra i più scalmanati, vengono portati via. Forse tra di loro c'è l'autore del folle gesto. Peccato che uno di quei super petardi sia stato lanciato da un uomo distinto risiedente nel terzo anello, agevolato dalla traiettoria. L'operazione degli stewards ha successo. Le esplosioni terminano, la situazione viene portata alla normalità e dal 21' in poi gli ospiti possono tornare ad occupare tutte le file di seggiolini e a godersi finalmente la partita. Quindici minuti di ordinaria follia.

    D'altronde si sapeva: Juventus-Fiorentina è, da sempre, una partita a rischio. Il Prefetto di Torino, Alberto Di Pace, su suggerimento dell'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, aveva proibito la trasferta ai gigliati senza tessera del tifoso e aveva vietato la vendita dei tagliandi ai soli residenti in Toscana. Ciò nonostante 650 tifosi circa hanno affollato il settore ospiti. E, pur senza creare problemi, si sono trovati sotto il fuoco nemico e due di loro ci hanno rimesso. Uno, ferito ad una gamba, è stato portato via in ambulanza e s'è perso la partita rimanendo fermo in ospedale per farsi curare. Un altro, medicato a Firenze, ha rischiato di essere operato all'occhio: lesione alla cornea. Il tutto per una partita di calcio. In Italia, tessera del tifoso o meno, non impareremo mai. D'altronde non ci si capacita: quando entri allo stadio vieni perquisito. Zaini, tasche del giubbotto, dei pantaloni e quant'altro. Via gli accendini, via le fibie dalle cinture, via persino i tappi dalle bottiglie di plastica (sai che male un tappino di plastica?). Ma come mai le bombe riescono ad entrare nell'impianto? I tifosi se le costruiscono nei bagni dello stadio o qualche steward è colluso con la tifoseria organizzata e chiude un occhio? Mah! Mistero…

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