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  • Juvemania. Parla Cobolli e agli juventini vien voglia di tenersi stretto Marotta
Juvemania. Parla Cobolli e agli juventini vien voglia di tenersi stretto Marotta

Juvemania. Parla Cobolli e agli juventini vien voglia di tenersi stretto Marotta

  • Gianluca Minchiotti
Torna a parlare Giovanni Cobolli Gigli, quello che unanimemente viene considerato il secondo peggior presidente della storia della Juventus (dopo monsieur Jean-Claude Blanc, ça va sans dire). Sentite cosa dice, ai microfoni di Radio Sportiva, il dirigente che risultava simpatico a tutte le rivali della Juventus: "I cattivi rapporti della Juventus con Della Valle? Quando ero presidente della Juventus i rapporti erano buoni. C'erano sfottò, ma non ho mai sentito questo astio forte. Ora non so cosa sia successo, forse dipende dal carattere di Andrea Agnelli". 
 
Che i rapporti fra la Juventus di Cobolli Gigli e la Fiorentina della famiglia Della Valle fossero buoni, i tifosi bianconeri se lo ricordano bene. E nel caso qualcuno se ne dimenticasse, a fungere da pro memoria, nel bilancio della Juve, figura ancora la voce Felipe Melo, modesto lavoratore del centrocampo che la Juve di Cobolli Gigli acquistò dai viola al prezzo di un grande attaccante: 25 milioni di euro! E poi uno si chiede come mai i rapporti fossero buoni...
 
Ora però le cose girano diversamente, per fortuna della Juventus e dei suoi tifosi. E questa volta dobbiamo dare ragione all'ex amministratore delegato della Rinascente: forse dipende proprio dal carattere di Andrea Agnelli. Dipende da quel carattere se la Juventus ha scelto Antonio Conte come allenatore, quel Conte che ai tempi della presidenza Cobolli consigliò invano all'allora ds Alessio Secco di non comprare Diego (altri 25 milioni gettati al vento), quel Conte al quale, nell'estate del 2009, venne preferito il buon Ciro Ferrara come allenatore della Juventus. E dipende sempre da quel carattere se nel giro di tre anni la Juventus di Andrea Agnelli ha vinto due scudetti ed è tornata a essere meno simpatica (anche ai Della Valle), cosa che da sempre accade (in Italia e non) a chi vince spesso.
 
Quando parla Cobolli Gigli e fa ripensare alla sua Juve e a quei dirigenti, da Blanc a Secco, da Montali a Fassone, ai tifosi della Juventus vien voglia di tenersi stretto stretto anche Giuseppe Marotta, per la terza estate consecutiva prigioniero del tormentone 'top player', nefasta (quanto brutta) definizione di grande giocatore creata proprio dall'ad bianconero. Tormentone che, per come si stanno mettendo le trattative per Higuain, Jovetic e Tevez, quest'anno rischia di trasformarsi, per Marotta, in un vero e proprio incubo. Ma questa è un'altra storia, della quale scriveremo nei prossimi appuntamenti di Juvemania. Per ora limitiamoci a dire che, rispetto ai Cobolli e ai Blanc, avercene di dirigenti del calibro di Marotta, uno comunque capace di portare alla Juventus Vidal, Pogba, Barzagli e Pirlo per un investimento complessivo di circa 14 milioni di euro. Impresa capace di farlo trasformarlo, nel giro di pochi anni, da simpatico dirigente della Sampdoria ad antipatico dirigente della Juventus, anche dalle parti di Firenze, dove quando lo vedono pensano a Berbatov...  
 
 

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