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  • Juvemania: Conte dice una bugia

    Juvemania: Conte dice una bugia

    Li discorsi so come le cerase / che ne piji una e te viè appresso er piatto. Cito il Belli, uno che a Roma è ancora popolare. Qualcuno regali i suoi “Sonetti“ a Rudy Garcia. Per la traduzione si affidi a Totti. C'è chi chiacchiera come il francese e chi fa i fatti come Allegri. In settimana, non c'è stato giornale che non abbia bacchettato l'allenatore della Roma per la spudoratezza esibita dopo Roma–Empoli di Coppa Italia. Ormai Garcia potrebbe interpretare alla grande il personaggio di Lelio, protagonista di una commedia dell'avvocato Carlo Goldoni. Dopo Roma-Empoli mi ha ricordato Dino Crosetti, al secolo Dean Martin in un film anni Sessanta. 

    “Beccato” dalla moglie in flagrante adulterio, fa uscire l'amante (in costume evitico) dal letto e dopo averla congedata, all'urlo della consorte “Chi è quella donna?“ replica serafico: “Quale donna?“.

    UN CONSIGLIO A GARCIA: LEGGA IL BELLI - Se a Roma vogliono svoltare cambino atteggiamento. L'ultima consolazione consegnata al popolo è la seguente: lo scorso anno dopo il girone di andata la Juve stava a più otto. Oggi, dopo la prima di ritorno, in fondo sta solo a più sette. Ineccepibile: manca l'intero girone di ritorno. La Juve non ha vinto lo scudetto. La Roma non l'ha perso. Il Napoli può rientrare in corsa. Con i tre punti in palio, gli scenari cambiano facilmente. Ma inevitabilmente, oggi, con la Juventus saldamente al comando, con il miglior attacco e la miglior difesa, il pensiero va alle polemiche diffuse per mesi. Il pensiero va “al campionato falsato“, ai violini, al “fatevi un campionato vostro” , al “non dimenticheremo mai l'ingiustizia subita“. In mezzo - a dire il vero - ci sono stati anche episodi opachi. “Aiutini“ che la Dea ha voluto concedere ai postulanti. Dimenticati in fretta. Addirittura negati. Quindi leggano, a Roma. Leggano il Belli: grande, ironico poeta. Ne avranno giovamento. Anche sul prato verde. A Firenze, dopo un brutto primo tempo, hanno pareggiato con merito. Mettano pressione alla Juve con i risultati. Non con le chiacchiere e le “ingegnose invenzioni“ (testuale da Goldoni ) di Lelio Garcia. 

    POGBA: UN MERAVIGLIOSO PICASSO - Non si vende Pogba. Ci fosse stato bisogno di una conferma, mai come domenica, l'appello dei tifosi ha avuto un senso. Trovi una squadra che corre, che pressa, raddoppia. Che si difende in dieci dietro la linea della palla e si affida al contropiede. Non hai in regia il tuo genio della lampada e quindi le geometrie ne risentono. Hai un Vidal impreciso che nel forcing organizzato del Chievo va fuori giri. Hai un Tevez braccato fino a metà campo. E allora per sbloccare la situazione serve la giocata del fuoriclasse. Quella alla Pogba. Stop, dribbling, sinistro a fil di palo  accontentati. Sul gol dello svizzero poi, la magia del Polpo fonde tecnica e poesia: stop con il pallone che veleggia là  dove volano le aquile. Palla che scende: in caduta al volo una saetta che centra - neppure lui sa come - il portiere clivense. Poi arriva l'elvetico a ribadire in rete. No: non si vende Pogba. Perché P.P. oggi è un inestimabile Picasso. Puoi vendere Guernica?  Non si era mai visto un centrocampista come lui: forte fisicamente, tecnico, elegante, corretto, Una crescita costante da ascrivere anche all'ottimo lavoro di Allegri. Detto questo, onore al Chievo. Maran lo ha condotto a Torino senza paura. Ha giocato - a fronte di un primo tempo della Juventus mediocre - in modo spavaldo e intelligente. Una lezione, per la Juventus: guai ad abbassare il ritmo e la guardia. Di fenomeni la Juve ne ha un paio: tre al massimo. Gli altri sono ottimi giocatori. Ma per ribadire questa eccellenza devono  essere sempre al 100%. Sia dal punto di vista fisico che mentale. Perché in Europa, tutti corrono come il Chievo. E anche di più. 

    QUEI VOLTI MILANESI - Il volto sfatto di Adriano Galliani all'Olimpico dopo il 3-1 contro la Lazio. I volti basiti di Thoir e Moratti al Meazza dop la sconfitta contro il Torino. I volti di due fallimenti. Milan e Inter dovranno lavorare duramente e in profondità per tornare ai vertici. Sbaglierebbero pensando che si tratti solo di una questione di allenatori e giocatori. Le società si costruiscono dalle fondamenta: dai dirigenti. Il tempo logora tutti  anche i più bravi. Contemporaneamente  “tempus non sufficit“ per chi è privo di qualità . 
     
    IL RITORNO DI CONTE - E' tornato a Vinovo, Antonio Conte. Ha parlato a lungo. Ha ricevuto l'omaggio della Juventus, l'affetto dei tifosi. Ha persino detto un “mai dire mai“ su un suo possibile ritorno a Torino che non deve aver fatto piacere ad Allegri. Nei confronti del Ct i miei sentimenti sono sfarinati. L'ho amato quando giocava. Cultura del lavoro, serietà, sacrificio. E' quello che Conte ha fatto vedere anche da allenatore. Tre anni di successi (e che successi) lo hanno consegnato indissolubilmente alla storia della Juventus. Ma quel suo addio, dopo due giorni di ritiro, resta per me indigesto. Una decisione mai compiutamente spiegata. Intatti i  boatos: Cuadrado che non arriva, Di Maria inavvicinabile. Quei sette - otto giocatori da congedare. Quel ristorante da “cento euro“ evocato con poco stile: considerato che alla Juventus i pasti non arrivano da una pizzeria. Forse la richiesta di contare di più. Di diventare il Fergusson della Juve. Forse il timore di non poter continuare a vincere. Ho letto, sabato, interviste fiume di Conte. Ma in nessuna ho trovato elementi di chiarezza. Dice Conte di non guardare la Juventus: credo sia una bugia. Allegri gli deve una squadra capace di giocare a memoria. L'attuale Juventus non è ancora compiutamente la Juventus di Allegri. Ma riconoscere il buon lavoro fatto dal tecnico livornese sarebbe stato - da parte di Conte - elegante. Appartengo alla fazione grata a Conte. Ma appartengo anche ad una minoranza che continuerà ad indagare per cercare di capire cosa abbia portato Antonio Conte ad abbandonare la società con la quale aveva ancora un anno di contratto dopo due giorni di ritiro: una cosa – a mia memoria - mai successa nella storia dei campionati. 

    IL MERCATO DELLA JUVENTUS - Archivio per ora la telenovela Pogba. Mi sono - in proposito - espresso diffusamente. Vediamo cosa bolle in pentola. Di sicuro arriva entro gennaio, Sturaro. L'operazione Zaza è legata alla disponibilità del Sassuolo di privarsi del giocatore e contemporaneamente a quella di Giovinco di rescindere anticipatamente. Se resta Giovinco non credo arriverà un altro attaccante. Se va e non si chiude per Zaza, resta l'opzione Pazzini. Non so quanto possa servire alla Juventus, ma a meno di operazioni “coperte” questa sembra l'unica possibile. Osvaldo non lo vorrei. In uscita certamente Marrone. Di Motta ho perso le tracce. Leggo di movimenti su Boyake, Rosseti e Donis. Vedremo. La Juventus del resto a breve potrebbe avere tre “acquisti“ e non di poco peso: Barzagli (in netto recupero), Romulo (idem), Pepe . Più lenta invece la ripresa per Asamoah: si parla addirittura di campionato finito.

    Vediamo cosa potrebbe accadere per giugno. Chievo e Juve hanno definito Necid, granatiere ceco di un metro e novanta che fa il centravanti. Operazione simile Udinese e Juventus stanno portando avanti per Kenedy, talentuoso esterno brasilero. Sempre in Brasile, la Juve sta vagliando Maya, mediano recupera palloni. In Portogallo, si lavora su Danilo del Braga, centromediano metodista.  In Colombia sull'esterno basso Tello. Intrigano l'olandese Bakkali, funambolo in scadenza di contratto nel 2015 e il belga Praet. Per ora suggestioni. Il pressing della Sampdoria allontana Baselli. E francamente mi dispiace. Io il regista bergamasco e l'esterno Zappacosta, alla Juve li vedrei bene.

    A giugno arriveranno Rugani (al 100%) e Berardi (98%). Per l'esterno di Di Francesco dipenderà dal suo processo di maturazione. Ha qualità e sei mesi per confermarle. Berardi sarà anche la discriminante del mercato Juventus. Con un esterno come lui, la Juventus si disporrà con un 4-3-3. Se non arriverà, la ricerca di un trequartista continuerà. Come ho scritto ripetutamente, potenziare una squadra come la Juventus è difficile. Se arriva Zaza, (anche dovesse essere ceduto Llorente) difficilmente la Juventus lavorerà (in entrata) su un centravanti. A meno di possibili percorsi (ma in questo caso dovrebbe andare Pogba) su giocatori tipo Cavani. Io farei un tentativo per Dybala, ma Zamparini è una sorta di Vergine di Norimberga: arrischi di rimanere infilzato. Piuttosto io spero che Marotta arrivi alla fine ad assicurarsi Gundogan. Lo sta monitorando il City che probabilmente perderà Yaya Tourè possibile futuro interista. Gundogan per assicurarsi un sereno dopo Pirlo. E sempre io (che non ho in mano il portafoglio di Marotta) cercherei un terzino sinistro: Evra continua  a non convincermi. Altro – al momento - non bolle in pentola. Ma come noto, niente è più friabile del calciomercato.  

    L'AVVOCATO - Dodici anni fa moriva l'Avvocato Sembra un secolo.  L'Avvocato ha segnato un'epoca e uno stile. A lungo, vero ministro degli esteri dell'Italia nel mondo. Uno che sedeva al tavolo dei Kennedy e aveva rapporti con Kissinger. Oggi io credo, sarebbe entusiasta del lavoro del nipote Andrea e del sostegno finanziario dell'erede designato John  Elkann. Fosse in vita, credo che Pogba, resterebbe a lungo alla Juventus. L'Avvocato guardava al futuro, mai rinnegando il passato. Uno degli scudetti che più amava ricordare era quello della Juve operaia di Heriberto. Ma visto che era un esteta sono sicuro che ai  nipoti - oggi- chiederebbe con insistenza di portare a Torino uno come Sivori. Certo: i “vizi“ (Omar Sivori lo era per l'Avvocato) costano. Ma è con certi vizi che diventi imbattibile.  
     
    IL GIOCO - In Inghilterra si sono divertiti a fare la formazione ogni tempo della Juventus. Un gioco che ha lasciato fuori tanti eccellenti protagonisti. Ma essendo un gioco mi ci provo anche io. E spero - numerosi- anche i lettori. Per la Juve del Quinquennio ( che ovviamente non ho mai visto) mi fido dei resoconti: di grandi colleghi come Brera, Zanetti e Giglio Panza che la videro.
      
    Modulo 4-2-3-1: Buffon; Gentile, Cannavaro, Scirea, Cabrini; Tardelli, Pogba; Cesarini, Platini, Sivori; Boniperti (quando giocava da centravanti)

    Sentite scuse, ovviamente a Zoff e Orsi, a J.Hansen e Charles, a Bettega e Causio, a Baggio e Zidane, a Nedved e Trezeguet, a Thuram e Pirlo, a Vidal e Marchisio. Ma soprattutto sentitissime scuse ad Alex del Piero.  

    RISPOSTE AI LETTORI - 

    Devo un ringraziamento (anche per i complimenti) a quanti prendono la parola su questo forum. Confido che il dialogo possa ampliarsi. Farò il possibile per rispondere a tutti .

    A Paolaccio: analisi  articolata. Non c'è controprova, ma come in questi giorni spiegano istituti specializzati : fatturato, investimenti e ranking non vanno di pari passo. Insomma non necessariamente con un fatturato maggiorato, ti elevi nel ranking. Oggi la Juventus ( causa Calciopoli e l'anno in serie B, oltre ai due settimi posti e le premature eliminazioni in Champions ) si colloca al decimo posto come fatturato in Europa. Ma quanto a ranking non entra tra le prime 20. Il complesso della Continassa produrrà introiti e utili. La penetrazione commerciale potenzierà il brand e di pari passo il marketing. La pianificazione è seria. Ma la tempistica si è allungata. Non solo per “impossibilità“ della Juventus di crescere in fretta. Ma per la decadenza del sistema calcio in Italia. La Juve (come il Milan, la Roma, l'Inter o il Napoli) potrà crescere se il sistema farà le riforme: stadi, riduzione delle partecipanti ai campionati, diritti televisivi, seconde squadre. Riforme: non credo che con un presidente federale Re Travicello, i dioscuri Galliani e Lotito le faranno. Ci vorrebbe un intervento del Coni (campa cavallo) e del governo (idem, idem). Ma pur tra le difficoltà, la Juventus sta facendo la sua strada. E la sta percorrendo spedita.  

    A Ryukdellemele:  Non è che io preferisca un centravanti di movimento a uno d 'area. La “regola” nel 4-3-3 predilige la prima tipologia. Ma ovviamente dipende dai soggetti. L'ideale sarebbe uno come Van Persie o Cavani. Ma se hai uno che la butta sempre dentro, ovviamente anche un uomo d'area va bene. Llorente a me piace. Quando giocavo (da mezz'ala) avrei pagato per avere un compagno come lui. Ma Llorente  (che io ritengo penalizzato nel modulo di Allegri dalla mancanza di cross) pur bravissimo non è un bomber.  

    Le sue domande.

    1) avendo un uomo in meno in mediana, per essere efficace- quel modulo- deve avere esterni alti e bassi- capaci di fare le sue fasi. Oggi, il 4-3-3 di Allegri è in realtà un 4-4-2 anomalo con un centrocampista che balla tra fascia e mediana. Lo chiamano “ trequartista” ma né Vidal, né Pereyra lo sono.  
    2) Per me Morata è una prima punta. Ma ha caratteristiche tali da renderlo efficace anche da seconda punta. 
    3) Confinare Tevez sulla fascia sarebbe improduttivo. In un ipotetico attacco (Berardi, Morata, Tevez ) Carlitos potrebbe esercitare la sua leadership da falso nueve con Morata a sinistra. 

    A Ilgandi:  il problema che lei pone è reale. Nel senso che non esiste un regista al mondo che abbia una gestione del pallone paragonabile a quella di Pirlo. Chiunque ne prenderà il posto, farà cambiare la “tempistica“ di gioco alla squadra. Verratti - che a me piace molto - potrebbe essere una soluzione. Ma Verratti verticalizza poco, gioca “corto” stile Barca, segna poco, non è un fattore sulle punizioni. La soluzione Marchisio ha dimostrato di essere affidabile: senza genialità. Bonucci: ha piedi educati, lancio, leadership. Ma anche movimenti laterali limitati e ovviamente desuetudine al ruolo. La mia preferenza va a Gundogan. Che sa ricoprire più ruoli a centrocampo ma soprattutto sa giocare di prima, al massimo a due tocchi. E come lei mi insegna, a contare, in quel ruolo è soprattutto la velocità della palla.

    A Checcoloqua: Devo dire che condivido (in parte ) le sue osservazioni. Berardi non è un trequartista, ma come esterno sa fare cose che un esterno solitamente non fa. Soprattutto Berardi (vedo frequentemente il Sassuolo, così come l'Empoli, il Cesena, l'Atalanta  e il  Genoa: insomma società dove ci sono giocatori che la Juventus controlla o ai quali è interessata) fa “cambi di campo“ alla Totti che mandano gli attaccanti in porta. Deve migliorare nella fase difensiva e soprattutto nel modo di leggere la gara: spesso gioca ancora da dilettante e sparisce.

    A Gemini-One: grazie per la segnalazione. Ma - posso sbagliare- non mi risulta che quei 75 milioni siano mai stati iscritti a bilancio. Insomma la società che si è assicurata la possibilità di gestire il “nome“ non ha mai trovato un cliente. Si era parlato della Conad, mi pare. Ma le trattative non hanno prodotto alcunché.

    A Suba: Troppo severo con Marotta. Tutti (probabilmente anche lei) abbiamo qualche Malaka nell'armadio .  

    A Giorno: Potrebbe avere ragione. Vedremo. 

    A G-Juve: Lei è informato e vedo che segue il calcio internazionale. Bakkali è un funambolo che merita attenzione.

    A Bomber+ Moscardelli: Ho difficoltà (certamente per mia incapacità ) a seguirla. Dove dovrebbe trovarli la Juventus 50 milioni da investire prima di vendere Pogba, tra l'altro con la cambiale da 40 da onorare per le comproprietà?    

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