Juvemania: pronti per la rivoluzione?
E' fino a un certo punto il libro dei sogni. Di quelli elencati 14 sono già della Juventus. Altri lo saranno a breve o a giugno. Altri sono affari possibili e non difficili. In definitiva i soli Tielemans, Lo Celso, Rabiot e Silva sarebbero operazioni non semplici. Ma come forse avrete visto, non ci sono più i mostri sacri della difesa (Buffon , Bonucci, Barzagli, Chiellini) non c'è più la freccia elvetica a destra e non c'è Evra a sinistra. Non ci sono Khedira e Marchisio. Non c'è Mandzukic. Sopratutto non ci sono Morata e Pogba. Ma ci sarebbero i quattrini incassati per le tante cessioni.
Una suggestione, la mia, dentro una deliberata provocazione: prima o dopo la Juventus dovrà rinnovarsi. Molto di più di quanto non abbia fatto in questa stagione. E allora le strade come sempre sono due: o sostituire con giudizio una-due pedine all'anno. Oppure praticare una rivoluzione totale nel segno della giovinezza, rastrellando i migliori talenti del mondo e costruendo in due-tre stagioni, una squadra in grado di vincere tutto. A questo punto, chi vorreste sulla panchina a guidare una simile formazione?
Una delle più belle Juventus da me vedute è stata quella allenata prima da Armando Picchi e la stagione successiva da Cesto Vyckpalek. Squadra nuova, squadra giovane con gli Spinosi e i Marchetti, con i Capello e i Bettega, i Causio, i Cuccureddu. Tragitto funestato dalla prematura morte di Picchi. Era una squadra giovane, tutta italiana. Fu una scommessa, vinta a metà. Lo scrivo per dare l'idea del radicale cambiamento.
Oggi tutti vanno di fretta. Oggi non qualificarsi per la Champions è una jattura economica che può mettere in ginocchio una società. Oggi si gioca un altro calcio e si compete in un modo diverso. Ma le strade restano quelle da me indicate. Non saprei dirvi quale sia la migliore. La prima è certamente la più logica: un anno metto dentro Gundogan, l'anno dopo un grande difensore e un grande attaccante, al terzo mi occupo degli esterni. E' una strada. La seconda è quella che ho proposto all'inizio. I giovani migliori. Con la consapevolezza che non sempre i giovani garantiscono continuità di risultati. Sono giovani. Possono vincere 5-0 con chiunque, ma possono anche perdere gare che gli “altri“ con cinismo avrebbero portato a casa. Ma la “meglio gioventù“ significherebbe anche spettacolo. Un calcio nel segno della classe e dell'eccellenza .
La provocazione spero vi stimoli. In due differenti direzioni. La prima : come la pensate voi. Quale strada voi scegliereste. Non è un referendum, ma poco ci manca. La seconda: io come sapete non amo fare le formazioni. Qui ho messo a punto addirittura una rosa. Ma sono sicuro che voi saprete tirar fuori altri nomi. Alcuni li conosco: giocano nel Leverkusen, nel Borussia che la Juve ha affrontato nel girone preliminare, nel Basilea. Altri li ignoro. E sono sicuro che mi saprete stupire anche con nomi italiani. Buon divertimento. E buona scrittura .
NOTA PER I LETTORI. Vado fuori Italia per qualche giorno. Rientrerò il 7 pomeriggio in tempo per licenziare la nuova puntata di Juvemania, dopo la tornata di campionato il giorno prima. E dopo aver scritto, andrò a leggere (vietato il pc in Francia, altrimenti che riposo sarebbe ?) i vostri commenti. E vi prometto che vi risponderò. Vi risponderò su questa puntata. Solo un poco in ritardo. Ma l'argomento non sarà superato dall'attualità. L'argomento resta valido. Perché prima o dopo (si auspica dopo, molto dopo) i senatori della Juve, protagonisti di mille battaglie, dovranno dire basta. Oppure come accade nelle società, sarà la Juve a dire basta per loro. Il quesito spero risulti stimolante. E con le vostre risposte ci sarà anche la mia preferenza. Non lasciatevi suggestionare dalla rosa esibita in testa. Non significa che io sia favorevole a quella soluzione. Che sia disposto ad aspettare la Juve, magari per due-tre anni, senza trofei. Concedetemi questo piccolo mistero che comunque al mio rientro svelerò. A tutti, una buona ripresa di campionato. Fino alla fine.