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  • Juvemania: questa sì che è una squadra!
Juvemania: questa sì che è una squadra!

Juvemania: questa sì che è una squadra!

  • Andrea Bonino

Dopo lo splendido poker di ieri rifilato al Lecce c'è molto più ottimismo in casa bianconera. Soprattutto tra i tifosi che, fino a qualche settimana fa, erano titubanti sulla reale forza della Juventus. Dopo il 4-0 ai salentini, i sostenitori bianconeri possono finalmente tirare un sospiro di sollievo: questa è finalmente una squadra con la S maiuscola. Del Neri ci ha messo un po' a trovare la quadra così come i giocatori in campo. Ci mancherebbe. D'altronde quando arriva un nuovo tecnico sulla panchina e, soprattutto, quando inserisci 12 nuovi elementi in una rosa già collaudata, è normale che accada. Le rivoluzioni portano qualche scompenso ed era logico aspettare qualche settimana prima di vedere le cose funzionare a dovere. Certo il test non è probante, visto che l'avversario non era all’altezza e, come sempre, non bisogna montarsi la testa, ond'evitare di rovinare tutto. Però questo è un gruppo solido, che crede nei propri mezzi ed è sempre più convinto che sia possibile fare bene. Conquistarsi un posto diretto in Champions League, giocando così, non è una chimera. 

I ragazzi si sono gettati alle spalle la depressione della passata stagione dovuta ai pessimi risultati ottenuti e ora suonano come un'orchestra affiatata, in cui ogni strumento conosce lo spartito da suonare e lo fa coi tempi e i modi giusti. E soprattutto lo spogliatoio è unito. Tutti remano dalla stessa parte. E si vede. Emblematici, in questo senso, i festeggiamenti per il terzo gol di Quagliarella: tutti dietro la porta leccese a saltellare, in gruppo. Uno sopra l'altro, come se si fosse raggiunto un traguardo importante. Erano anni che non si vedevano scene del genere. Bravo Del Neri a creare un gruppo solido. Bravi i giocatori a mettere da parte interessi personali, invidie e quant'altro per permettere al gruppo di remare dalla stessa parte. Ma brava anche la società, in particolar modo Andrea Agnelli, tramite Beppe Marotta, a mettere alla porta qualche giocatore che, evidentemente, andava contro corrente. E' successo con Deschamps. E' successo con Ranieri ed è stato ancora più evidente con Ferrara e Zaccheroni. Nello spogliatoio c'era qualche mela marcia che remava contro. Ora sono tutti frutti maturi, senza vermi. Ed è questa la vittoria più grande della Juventus e di tutto il nuovo corso targato Agnelli. Da Marotta a Del Neri, dal presidente a Jean Claude Blanc. Oltretutto i risultasti hanno regalato fiducia ad un gruppo che l'aveva ormai perduta. Pareggiare a Manchester e a San Siro ha dato nuova linfa psicologica a tutto l'ambiente. E con il Lecce s'è visto.

L'anno scorso partite come quella di ieri erano a rischio. Invece contro la squadra di De Canio tutto è filato liscio. La Juve ha imposto il proprio gioco dal primo all'ultimo minuto e non ha permesso all'avversario di prendere fiato. E' troppo presto per cantare vittoria e le difficoltà restano dietro l'angolo. Però il cantiere pian piano sta chiudendo i battenti. Ad inizio campionato era spalancato. Fino a due settimane fa era rimasto aperto per coprire le ultime falle. Ora gli operai stanno smontando le impalcature. La consapevolezza per un gruppo è importante. E quella la trovi soltanto se arrivano i risultati. Del Neri dovrà essere bravo a tenere tutti quanti con i piedi per terra, visto che montarsi la testa è facile. Ciro Ferrara ne sa qualcosa quando, dopo cinque giornate della scorsa stagione, i suoi erano in vetta alla classifica e si cominciò a parlare di scudetto. Sappiamo tutti com'è andata poi a finire, e non deve succedere di nuovo. Giovedì avremo la riprova. I bianconeri dovranno affrontare una trasferta delicatissima a Salisburgo, con l'obbligo di vincere dopo i pareggi contro il City e il Lech Poznan, per non rischiare di complicarsi la permanenza in Europa League. Ennesimo esame di maturità. Ma la soddisfazione più grande per Del Neri e Marotta è vedere questa squadra diventare un gruppo, come non succedeva dalla serie B in poi. Tutti finalmente remano dalla stessa parte.

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